Il costo dell'energia mette a rischio il 10% dei locali italiani secondo Fipe
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Caro bollette, la Fipe chiede un credito d'imposto al 50% sulle utenze per i ristoranti

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Dopo l'estate, il settore della ristorazione si è scoperto di nuovo in crisi. Per quanto annunciate, dopo gli aumenti dei prezzi e delle bollette degli ultimi mesi, le difficoltà dei locali del fuoricasa diventano sempre più insostenibili per le imprese del settore. In particolare quelle più giovani e meno patrimonializzate. Lo testimonia la Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) che lancia un appello con la Federazione italiana cuochi (Fic): "Occorre potenziare il credito di imposta sui consumi di gas ed elettricità", ha precisato Aldo Cursano, vicepresidente di Fipe-Confcommercio. 

Le bollette mettono in crisi i ristoranti.

La cronaca del ritorno al lavoro dopo la pausa estiva parla di una serie di chiusure: 4.000 previste da Fipe Sicilia, 30 alla settimana a Roma secondo Fipet-Confesercenti e una media del 10% dei locali pubblici secondo la Fipe a livello nazionale. "Se le imprese a monte della filiera riescono a scaricare gli extra-costi sugli altri anelli della filiera, bar e ristoranti non possono farlo con facilità perché i consumatori non sono imprese. In tutta Italia si stanno moltiplicando le iniziative virtuose degli imprenditori, decisi a contenere consumi e costi, ma questo non basta", ha sottolineato Cursano.

La richiesta della Fipe: credito d'imposta al 50% sulle bollette.

Le proposta dell'associazione di categoria è chiara: un intervento per potenziare il credito di imposta sui consumi di gas ed elettricità portandolo al 50% per coprire almeno in parte gli insostenibili aumenti di oggi. "Altrimenti vedremo un Paese spaccato, con aziende che fanno extra profitti e altre che fanno extra debiti”, ha avvertito Cursano. “In questi giorni - ha aggiunto Rocco Cristiano Pozzulo, presidente Fic - leggiamo di ricette alternative per cuocere la pasta riducendo i consumi energetici. Sforzi encomiabili ma prima, occorre che i decisori politici impongano un tetto al prezzo del gas a livello comunitario e soprattutto una modalità diversa di fissare il prezzo dell’energia elettrica. Altrimenti scaricare sui consumatori finali queste bollette monstre diventerà inevitabile per la sopravvivenza delle imprese”.

L'aiuto del Governo nel Bonus ristoranti.

Qualcosa dal Governo, va detto, si è mosso. Entra nel vivo il bando per il Bonus ristoranti: fino a 30mila euro destinato alle imprese del settore per sostenere l’acquisto di macchinari e beni strumentali nuovi da parte delle eccellenze della gastronomia e dell’agroalimentare in Italia. Il bonus è un contributo in conto capitale pari al 70% delle spese totali ammissibili sostenute per l’acquisto dei beni e servizi. Non sono ammesse le spese sostenute prima della presentazione della domanda di contributo, così come quelle relative a componenti o ad esempio pezzi di ricambio, terreni e fabbricati, beni usati e utenze, come quelle di luce e gas. Non fanno parte del calcolo delle spese ammesse anche quelle sostenute per imposte, tasse, contributi, buoni pasto o ad esempio spese per consulenze di qualsiasi genere.