Secondo i dati Mediobanca,  le vendite di vino nel fuoricasa hanno toccato quota 18,1% del totale. 
Secondo i dati Mediobanca, le vendite di vino nel fuoricasa hanno toccato quota 18,1% del totale. 
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Report Mediobanca, vendite di vino a +19,9% in bar, ristoranti e locali

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Nel 2022, con il ritorno alle normali abitudini di consumo e dei turisti, l'Horeca ha rosicchiato mercato alla Gdo nel comparto vino. A dirlo, i dati Mediobanca. L'istituto ha pubblicato un'indagine che riguarda 255 aziende del settore vinicolo con fatturato 2021 superiore ai 20 milioni di euro e ricavi aggregati per 10,7 miliardi di euro, pari all’89,3% del fatturato nazionale del settore. Il risultato? Le vendite nel fuoricasa crescono del 19,9% rispetto al 2021 e salgono a una quota del 18,1% del totale. 

Le dinamiche del mercato del vino secondo Mediobanca.

A farne le spese è la Gdo che cresce del 3,3% a valore, ma vede volumi in calo dal 37,7% al 36%. Le dinamiche inflattive del 2022 hanno rallentato le vendite nel canale della grande distribuzione che si è mostrata più restia a trasferire i maggiori costi sui listini al fine di preservare i volumi. Gli aumenti di listino hanno interessato in minor misura i vini Basic (+6,6% a valore); aumenti a doppia cifra per i vini Premium (+13,7%) e i vini Icon (+11,1%). L’attenzione alla sostenibilità spinge le vendite 2022 del bio (+9,6% sul 2021) che rimane però confinato al 4,3% del mercato. Dinamiche che hanno spinto il settore a un aumento del 10% del fatturato ma un ebit margin in calo del 7,6% sul 2021. Soprattutto grazie alla performance delle bollicine o comunque vini frizzanti (+16,9% di vendite) e ai mercati esteri (a partire dai vicini europei al 37,1% di export). 

eCommerce in calo, ma piattaforme più competitive.

Per quanto riguarda i canali di vendita, detto di Gdo e Horeca, merita un focus l'eCommerce. Nel 2022 le vedite online di vino si sono ridotte del 3,7%. Nonostante ciò, i pure player sono riusciti a consolidare la propria posizione: Vino.com in testa per ricavi a 43,3 milioni di euro, poi Tannico (33,5 milioni di euro) e Bernabei (31,8 milioni di euro). Sopra i 10 milioni anche il fatturato di Callmewine ed XtraWine seguite da altre piattaforme, come Winelivery (9 milioni di fatturato). 

Vino, Cantine Riunite-GIV guida la classifica delle vendite di Mediobanca.

Guardando al lato produttivo, il report Mediobanca assegna la leadership di vendite nel 2022 al gruppo Cantine Riunite-GIV, con fatturato a 698,5 milioni (+10,1% sul 2021). Al secondo posto il neonato polo vinicolo Argea (455,1 milioni, +9,6%), completa il terzetto IWB in crescita del 5,2% sul 2021 a 430,3 milioni. Fatturato 2022 superiore ai 400 milioni di euro anche per la cooperativa romagnola Caviro (417,4 milioni) in progresso del 7,1% sul 2021. Sette società rilevano ricavi compresi tra i 200 e 300 milioni di euro: la cooperativa trentina Cavit (fatturato 2022 pari a 264,8 milioni di euro, in calo 2,3% sul 2021), la veneta Santa Margherita (260,7 milioni di euro, +18,2%), la toscana Antinori (245,4 milioni di euro, +14,9%), la piemontese Fratelli Martini (237,6 milioni, +8,2%), La Marca, specializzata nella produzione di spumanti, con fatturato 2022 pari 235,2 milioni di euro (+30,9%), la trentina Mezzacorona (213,4 milioni, +8,6%) e la veneta Casa Vinicola Zonin (200,1 milioni, +0,8%). Osservando la redditività (rapporto tra risultato netto e fatturato), il 2022 vede in testa la toscana Frescobaldi (28,4%) seguita dalla veneta Santa Margherita (19,7%). Chiude il podio Terra Moretti con un utile su fatturato del 13,7%, in aumento di 4,4 punti percentuali sul 2021, secondo tasso di crescita più alto dopo quello della Berlucchi (10,7%, +6% sul 2021). Alcune aziende hanno una quota di export molto elevata, in alcuni casi quasi totalitaria: Fantini Group tocca il 96,4%, Ruffino il 93,2%.

A ogni territorio il suo vino e il suo mercato. 

A caratterizzare tutte queste aziende è un forte legame con il territorio. Declinato sia come apertura all'enoturismo (che ha nella visita alla cantina il suo best performer, 78,8% delle imprese), sia come valore aggiunto per le aziende che lo popolano. Nel 2021 il miglior Roi tocca alle aziende piemontesi (8,9%), alle toscane il più alto Ebit margin (15,7%). In Toscana anche la maggiore solidità finanziaria, con i debiti finanziari pari ad appena il 22,1% del capitale investito. Grandi esportatori i produttori piemontesi (68,9% del fatturato). Brilla la Lombardia (Ebit margin 2021 all’8,5%) con vendite 2021 in aumento del 18,6% trainate dalle bollicine (+29,9%) che rappresentano la metà del fatturato complessivo. Nel 2022 gli spumanti spingono la crescita delle imprese venete (+13,4%); performance superiori alla media nazionale anche per Puglia (+21,1% sul 2021) e Sicilia (+14,9%). Ottimismo per il 2023 per il Friuli-Venezia Giulia (+9,9% sul 2022), Lombardia (+6,7%), Piemonte (+6,1%) e Sicilia (+5,6%).

La sfida del ricambio generazionale.

Caratteristiche che sono chiamate a continuare anche a fronte del necessario ricambio generazionale. Nel 2022, infatti, il 65,8% delle aziende monitorate da Mediobanca era a guida familiare. Molto spesso composte da compagini asciutte, verticistiche e guidate da presidenti con un età media di 62,5 anni con solo il 13,1% delle cariche ricoperte dai Millennials. I giovani se la giocano con le donne, ferme al 12,8% dei board (23,8% nelle società non coopertive) e l'8,8% dei presidenti (15,7% tra le non cooperative).