Espressione della tradizione spumantistica piemontese, Cuvage riscopre il Moscato, vino simbolo del territorio fin dall'Ottocento, con Asti Docg Millesimato. Un'etichetta pensata per accompagnare brindisi e feste che dà nuova voce al Metodo Classico e rappresenta una rarità nella lavorazione di questo vitigno aromatico (che si affianca a Nebbiolo e Chardonnay).
La lavorazione di Asti Docg Millesimato di Cuvage.
La cantina fondata nel 2011 ad Acqui Terme coltiva le uve di questa etichetta sulle colline tra Alice Bel Colle e Santo Stefano Belbo a un’altitudine tra i 250 e 400 metri sul livello del mare. Dopo la pressatura soffice e la fermentazione controllata fino a 5,5% vol., il vino affina per sette mesi in acciaio sui propri lieviti e matura poi per almeno 18 mesi in bottiglia. Nel calice si presenta di un giallo paglierino brillante, con un perlage fine e cremoso. Al naso si apre con note tipiche di fiori bianchi, acacia e vaniglia, seguite da accenti di pepe bianco e brioche. Il sorso è morbido e bilanciato, sostenuto da una dolcezza naturale che si integra con una freschezza viva e vibrante.
Cuvage porta il Moscato oltre i confini del dolce.
Con questa etichetta Cuvage compie un ritorno alle origini della vinificazione piemontese e sceglie di valorizzare il Moscato oltre i confini del dolce, firmando un Asti capace di esprimere eleganza e versatilità. Accanto agli abbinamenti più classici (pasticceria secca, frutta secca, formaggi erborinati, tartellette di caprino o burro e acciughe) il profilo aromatico del vino e la sua freschezza permettono anche accostamenti con piatti speziati e dalle note agrodolci. In questo senso, si presta a preparazioni orientali come tempura di gamberi, dim sum al vapore, Pad Thai o chirashi di pesce con componenti fruttate: piatti in cui dolcezza, sapidità e note aromatiche trovano un punto d’incontro naturale con la struttura e la vivacità del vino.