Con il mondo beverage in trasformazione e sempre più attento al trend no-low alcol, anche i bicchieri cambiano come testimonia il progetto Mixology Zero di RCR. L'obiettivo è quello di offrire soluzioni adatte ai consumatori che per scelta o necessità prediligono alternative analcoliche o a bassa gradazione senza rinunciare alla classica esperienza al bancone.
Il trend no-low alcol richiede bicchieri per contenuti più densi e colorazioni più complesse.
Nasce da qui l'esigenza di sviluppare bicchieri pensati per contenuti più densi e decorazioni più complesse, sempre in vetro sonoro superiore Luxion, ma anche pack distintivi per il canale retail, progettati per rafforzare il posizionamento del segmento no-low alcol e guidare il consumatore nella scelta in modo chiaro ed esplicito. L’azienda si posiziona così come innovatore capace di anticipare i bisogni del mercato. La sua produzione 100% Made in Italy è garanzia di qualità e tradizione, valori che si sposano con un approccio al consumo ispirato alla convivialità e all’equilibrio, elementi chiave della cultura mediterranea. "Bere è l'atto più naturale che esiste - ha affermato Roberto Pierucci, ceo di RCR - Ognuno di noi lo ripete varie volte in una giornata; quindi, se vogliamo migliorare la qualità della nostra vita, occorre farlo divertendosi in ogni occasione. La qualità di RCR permette di avere i contenitori più divertenti e democratici, per cui siamo felici di seguire la tendenza dei contenuti dealcolati. Permettere a chiunque di godere del gusto e delle sensazioni suscitate da un bicchiere di vino o di un cocktail è la forma più civile e inclusiva che possa esistere".
L'evoluzione del fenomeno no-low alcol nella mixology.
La trasformazione dei consumi nella mixology si inserisce in un panorama più ampio in cui il bere consapevole sta guadagnando sempre più spazio. Esempi di questa attenzione al bere consapevole sono iniziative come la Sober Spring (celebrata dal 20 marzo al 20 giugno in diverse parti del mondo) che incoraggiano le persone a ridurre o eliminare il consumo di alcol per tre mesi, esplorando alternative gustose e creative ai classici cocktail. Il fenomeno dei sober bar (locali specializzati esclusivamente in cocktail analcolici) ne è un'altra manifestazione. Anche il settore vinicolo sta vivendo lo stesso trend: il mercato del vino dealcolizzato ha raggiunto nel 2023 i 2,26 miliardi di dollari di valore a livello mondiale, con una domanda in costante crescita, soprattutto nelle comunità in cui il consumo di alcol è culturalmente limitato o proibito. Richieste a cui diversi grandi marchi di spirits hanno già risposto ampliando le proprie linee con versione no-low alcol dei loro prodotti.
Le soluzioni RCR per cocktail dal consumo trasversale.
"Quando si parla di no-low acol si parla di un consumo trasversale, che può coinvolgere tutta la famiglia, dal bambino di sei anni al nonno di novant’anni - ha ggiunto Pierucci - Questa tendenza non è solo una grande opportunità di business, ma un cambiamento culturale che stiamo abbracciando con convinzione. Il Made in Italy è anche sinonimo di aperitivo e socialità: se possiamo replicare questa esperienza con alternative analcoliche di qualità, si apre un futuro nuovo e inclusivo". Con uno sguardo attento ai cambiamenti di mercato e una vocazione all’innovazione, RCR quindi, attraverso il progetto Mixology Zero mette in vetrina alcuni bicchieri pensati ad hoc, fra questi: Brillante, Etna, Funky e Tatoo.