Secondo i dati rilanciati da HostMilano, il food delivery in Italia è previsto in crescita del +4,8% entro il 2030
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Food delivery, packaging protagonista di un mercato da 1,2 miliardi

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Come sta il food delivery? In vista dell'appuntamento del 17-21 ottobre, HostMilano prova a prendere le misure del fenomeno delle consegne a domicilio. Perché ormai è chiaro: i consumatori alternano le uscite alle occasioni in cui scelgono di mangiare "diverso dal solito" ma senza rinunciare alla comodità di casa propria. Tendenza che ha generato, nel 2024, un giro d'affari che in Italia ha toccato gli 1,2 miliardi di euro (fonte: Grand View Research). 

Le potenzialità del food delivery: entro il 2030, +4,8% di crescita in Italia. 

Secondo le rilevazioni diffuse in vista della kermesse milanese (che nell'area Ristorazione Professionale ospiterà un village tematico), inoltre, nel nostro Paese c'è ancora un potenziale inespresso per il food delivery, atteso crescere fino agli 1,55 miliardi di euro entro il 2030 con un tasso di crescita annio del +4,8%. Un dato che comunque impallidisce nel confronto con le performance sui mercati internazionali. In Europa, Renub Research stima che il mercato regionale fosse pari a circa 31,24 miliardi di dollari lo scorso anno, con un’evoluzione potenziale fino a 70 miliardi entro il 2033, a un Cagr stimato di circa il +9,4%. A livello globale, infine, il giro d’affari stimato varia, a seconda delle fonti e del perimetro considerato, tra i 150 e i 300 miliardi di dollari.

Il ruolo chiave del packaging sostenibile. 

Opportunità di business di cui anche i professionisti della ristorazione si sono resi conto. Sono infatti lontani gli anni in cui il food delivery era visto come un concorrente della visita al locale. Oggi, post-pandemia, con la diffusione della digitalizzazione, dello smart working e il rimbalzo del turismo internazionale, impone all'Horeca di adattarsi. A partire dal packaging. "Nelle consegne di cibo a domicilio riveste un ruolo chiave - ha affermato Gabriele Costa di Cogepack -  Dai nuovi materiali compostabili al lavoro sugli spessori, oggi inferiori fino al 20% con la stessa qualità, abbiamo diverse novità che fanno parte di una nuova famiglia di prodotti certificati per il compostaggio e il riciclaggio che presenteremo a Host". Il tema della sostenibilità è una priorità anche per Imballaggi Alimentari: "Da anni operiamo con materiali compostabili, riciclati, con carte provenienti da foreste controllate e soluzioni facilmente riciclabili. Abbiamo inoltre contribuito allo sviluppo di prodotti dal recupero tramite riciclo chimico di materiali esausti. Fondamentale l’uso di materiali completamente biodegradabili e compostabili, come l’amido di mais, il bambù e la polpa di cellulosa per la linea Bio-Eco, prodotti certificati Ok Compost e Din Certco, ma anche il riciclo della plastica", ha spiegato il direttore commerciale Johnny Dell’Avanzato.

Anche gli opertori Horeca sono più selettivi sul packaging. 

I trend, però, non riguardano solo i materiali compostabili, riciclabili, ecc. "ma anche l’evoluzione della domanda da parte dei distributori e degli operatori del food retail. C’è più attenzione alla coerenza tra quanto dichiarato e reale impatto ambientale, e una maggiore selettività. Per questo per noi la sostenibilità è un percorso concreto: certificazioni (come TÜV, DinCertco, FSC, Aticelca, ndr), ma anche un lavoro costante di semplificazione del catalogo e di selezione dei materiali. Sappiamo che il packaging deve essere sostenibile non solo per l’ambiente, ma anche per chi lo distribuisce e lo utilizza ogni giorno", ha aggiunto Andrea Zanini di Zas Trading, licenziataria del marchio SignorBio.