Secondo i dati Confida, nel 2022 gli italiani hanno consumato 2,3 miliardi di tazzine di caffè alle vending machine
Secondo i dati Confida, nel 2022 gli italiani hanno consumato 2,3 miliardi di tazzine di caffè alle vending machine
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Vending, 4 miliardi di consumazioni nel 2022: caffè protagonista

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Fatturato in crescita del +10% a quota 1,5 miliardi di euro e quasi 4 miliardi di consumazioni nel 2022. Questa la fotografia di Confida sul mercato vending. L'Italia si conferma quindi leader di mercato a livello europeo grazie all'attività di circa tremila imprese, che gestiscono un parco macchine di 830mila unità, e un trend in ripresa dopo le perdite del periodo Covid, sebbene il settore non sia ancora tornato ai livelli pre-pandemia (con un ritardo di 16 punti percentuali in termini di fatturato e 19,2 a livello di consumazioni). 

 

Vending, caffè protagonista: 2,3 miliardi di caffè consumati dagli italiani.

I dati rivelati dallo studio Ipsos per l'Associazione italiana distribuzione atuomatica (Confida) confermano il ruolo delle macchinette automatiche all'interno dei consumi fuoricasa degli italiani. Nel 2022 gli italiani hanno bevuto alle vending machine quasi 2,3 miliardi di caffè (+1,03%), pari al 57% delle consumazioni totali del settore: dato che conferma come questa bevanda sia la regina delle pause negli uffici, nelle università e in molti luoghi dove è presente una vending machine. Numeri a cui si deve aggiungere anche l'andamento del segmento Ocs (Office coffee service) con 384 milioni di euro di valore prodotto dal servizio di caffè in capsule e cialde nei luoghi di lavoro. Non solo caffè tradizionale però, gli italiani tra il 2021 e il 2022 hanno aumentato il consumo anche di ginseng (+13%) attratti dai benefici alla salute sia fisica che mentale, di tè (+2,65%) e di cioccolata calda (+2,73%) a discapito del caffè d’orzo ( che invece perde il -2,11%).

Bevande, snack e confectionary: i top seller del vending. 

Sempre riguardo ai consumi 2022 dei distributori automatici, la lunga e afosa estate ha fatto registrare un incremento nelle vendite di bevande fredde (+11,9%) e gelati (+18,51%). In particolare, gli energy drink (+26,5%), il tè freddo (+18,4%) e i gelati biscotto (+49%) sono risultati i preferiti. Tra le bevande fredde, l’acqua naturale continua ad essere quella coi volumi più alti (oltre 392 milioni di consumazioni, +11,79%) ma a registrare l’incremento maggiore sono state le bevande a base di frutta (+33%). Gli snack hanno beneficiato della riapertura a pieno regime delle scuole: il trend è guidato da quelli salati (+22,3%) seguiti a stretto giro dagli snack al cioccolato (+22,27%). Tra i salati patatine (+26,17%) e schiacciatine (+24,75%) sono i prodotti preferiti degli italiani, mentre chi sceglie una pausa dolce predilige i biscotti (+25,6%) e le barrette di cioccolato (+23%). Degno di nota, il balzo in avanti delle barrette ai cereali (+15,8%) di cui è aumentata in maniera significativa la richiesta da parte dei consumatori, insieme alla frutta secca e disidratata (+16,6%) e, tra i prodotti freschi, gli spuntini al formaggio (+14,12%). Interessante, infine, la fotografia del confectionery (+21,5%): le caramelle, infatti, pur contribuendo in modo lieve all’andamento del comparto, nel 2022 hanno mostrato un aumento doppio (+35%) rispetto alle classiche chewingum (+17%).

Massimo Trapletti (Confinda): "Vending in ripresa, preoccupazionieper le nuove regole sugli imballaggi".

“I dati fotografano un comparto resiliente in costante ripresa dalla crisi della pandemia e che, nonostante tutto, continua ad impegnarsi nell’innovazione sostenibile come dimostrano i molti progetti avviati, tra cui RiVending per il recupero e il riciclo di bicchieri e bottigliette in plastica alle vending machine. Tuttavia, il nostro comparto avverte una forte preoccupazione per i contenuti del nuovo Regolamento europeo su imballaggi e rifiuti da imballaggio (PPWR) che, se fosse approvato nei termini della proposta in discussione, vanificherebbe gli investimenti che l’Italia ha fatto nel riciclo degli imballaggi e che l’hanno portata a posizionarsi prima in Europa per il riciclo pro-capite. Rispetto agli attuali obiettivi europei fissati al 2025, infatti, l’Italia ha già superato i target di riciclo post-consumo di questi materiali, con quasi il 74% rispetto al 65% previsto dall’Europa", ha commentato Massimo Trapletti, presidente di Confida.