Sono circa 12mila in Italia i punti vendita della ristorazione a catena, dalle pizzerie alle caffetterie
Sono circa 12mila in Italia i punti vendita della ristorazione a catena, dalle pizzerie alle caffetterie
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La filiera non abbia paura delle catene di ristorazione

Il 2025 è già stato un periodo intenso per la community della ristorazione a catena e del foodservice con appuntamenti clou come Sigep e B&F Attraction. Uno a fine gennaio, l'altro a febbraio, entrambe e Rimini (che nel 2026 ospiterà anche Venditalia). In mezzo ci sono stati Hospitality a Riva del Garda, Pitti Taste a Firenze, Sana a Bologna, Horeca Expoforum a Torino e Ristorexpo a Erba (CO). Un calendario fittissimo, a cui vanno aggiunte le fiere internazionali (come le parigine Wine Paris e Franchise Expo Paris). Appuntamenti che hanno permesso di tastare il polso del fuoricasa.

 

Rallentano i consumi, ma qualità e innovazione non mancano. 

Il settore è alle prese con un rallentamento della domanda (-1,8% a valore i consumi registrati a gennaio da Confimprese-Jakala nella ristorazione) su cui pesano inflazione, scarso potere d’acquisto, legislazioni restrittive (dal Codice della strada alla, per fortuna modificata, policy sulle accise della birra). Per affrontare questo scenario, i player del mercato puntano sul binomio “qualità e innovazione”. Un refrain che vale sempre, si potrebbe dire. Ma forse mai come ora funziona: dal plant based al no-low alcol, dai ready-to-drink ai ready-to-eat, dallo specialty coffee al cappuccino vegano le fiere hanno dimostrato che le soluzioni non mancano. Almeno lato prodotto. Quello che manca, ora, è uno scatto in avanti sul modello organizzativo (nel rapporto produttore-distributore-insegna) e un occhio di riguardo ai brand che sono riusciti a trasformare processi artigianali in standard replicabili.

Food retail, questo sconosciuto? Sono oltre 12mila i locali attivi.

Passando fra gli stand delle varie fiere menzionate, infatti, il mondo delle catene di ristorazione faceva ancora troppo rima con “fast food” e una visione commerciale e (s)conveniente del cibo. Ma non è così. Non solo l’Italia è il Paese delle mini-catene (meno di 10 punti vendita) ma come dimostrato dai dati TradeLab commentati sul palco di B&F Attraction, insieme a Bruna Boroni e il collega Matteo Gioffi, il food retail (circa 12mila punti di consumo) è l’unico segmento a crescere nelle visite fuoricasa (+2% nel 2024), trainato dalla colazione e dalla cena grazie a prezzi accessibili (media scontrini intorno a 13 euro) e tanta socialità. Merito di una standardizzazione al rialzo che conquista ora anche le famiglie e il pubblico senior (i Baby Boomer nel fuoricasa sono aumentati del +4,4%) - finirà a bussare alla porta del fine dining? Se quindi le previsioni per il 2025 sono di un trend flat delle visite (+0,1%), anche per la filiera è tempo di guardare al food retail.

di Nicola Grolla 

L'editoriale è tratto da RMM 1/2025, disponibile a questo link: https://ristorazionemoderna.it/magazine/ristorazione-moderna-magazine-1-2025.html