Uno degli oltre 9 locali Rinaldini Pastry
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Rinaldini Pastry si rilancia nel travel con monoporzioni e aperitivi

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La catena di pasticceria nata dalla maestria di Roberto Rialdini ha aperto all'aeroporto di Fiumicino e al Valmontone Outlet confermando i driver di sviluppo. Si diversificano così i format di Rinaldini Pastry in linea con il cambiamento dei consumi in cui trovano spazio grandi ritorni (come le coppe gelato al tavolo in pieno stile Anni 80). 

Dal 2017 a oggi, lo sviluppo in fieri di Rinaldini Pastry.

Studio, conoscenza, lungimiranza, ricerca: la proposta firmata Roberto Rinaldini nasce nel 2017. Un sunto della sua arte pasticcera che, nel frattempo, gli era valsa diversi riconoscimenti: Campione del mondo di Pasticceria, due volte di Gelateria, ambasciatore dell’eccellenza italiana nel mondo e anche imprenditore con oltre 9 locali. Compreso quello nella natia Rimini a luglio 2022. Un percorso che sta riprendendo slancio. "Il lockdown è stato duro, ci ha costretto a rivedere i nostri processi interni, la logistica, gli approvvigionamenti. Ma confermiamo la voglia di crescere, soprattutto nel canale travel retail. A Fiumicino abbiamo aperto uno store che punta sia sulla somministrazione che sul take away, anche come regalo da portarsi a casa. A fine marzo abbiamo invece lanciato Roberto Rinaldini Gelato e Macaron al Valmontone Outlet", commenta Roberto Rinaldini, che tra le altre cose è anche membro di Relais Dessert, prestigiosa associazione francese che riunisce l’élite mondiale dell’alta pasticceria e cioccolateria.

Roberto Rinaldini 1

Dalla qualità dei prodotti al packaging, l'importante è farsi riconoscere.

Altre opportunità immobiliari arrivano da chioschi e corner. "L’importante è mantenere una firma distinguibile", anche negli arredi e nei packaging. Oltre che nei prodotti, "che vengono realizzati in un centro dedicato a Rimini distribuito su 6 laboratori da cui escono le referenze pronte all’80% successivamente completate nel punto vendita". Il riferimento è a Casa Rinaldini, centro di 3.600 mq concepito minuziosamente e in ogni suo dettaglio per consentire metodi di lavorazione 100% artigianali nel rispetto dei più alti standard qualitativi.

La pasticceria diventa all day long. 

Dopo il Sigep 2023, "un successo straordinario e un’energia particolare", Rinaldini ha ben chiaro il percorso da intraprendere. "Un locale in un’ottima location deve essere attivo a tutte le ore, dalle 7.00 a mezzanotte per essere sostenibile. Bisogna saper diversificare: la colazione arriva ormai fino alle 11:00, poi è tempo di allestire la vetrina per il pranzo, sia in sala che come gastronomia da asporto. Dopodiché tocca all’aperitivo, momento importantissimo che spesso sfocia in una cena", racconta il pasticcere. Senza dimenticare il core business: gelato e pasticcini. "Ai tavoli si vende tanto la monoporzione: frutta fresca e creme. Nei pomeriggi estivi, il gelato di pasticceria molto ricco di vaniglia, cioccolato, strutturato e meno freddo. Torna anche un trend degli Anni ’80: la coppa gelato al tavolo", spiega Rinaldini. Per l’asporto, invece, la pasticceria da tè rimane un classico e i mignon sono sempre più ricercati.

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La sfida di Rinaldini: valorizzare la qualità, anche nel prezzo.

Trend di consumo che si intrecciano anche all’attuale contesto economico. "Un pasticcere che fa prodotti di alta qualità dovrebbe vendere un croissant vuoto a non meno di due euro", taglia corto il professionista romagnolo. D’altronde, gli aumenti del +20% delle materie prime e il +50% dell’energia si fanno sentire, soprattutto sul momento della colazione quando i margini sono più risicati; solo in parte colmati dall’offerta aperitivo che prevede il pairing “calice e cicchetto” con piatti da condividere (fritti, arancini, finger food). Insomma, niente a che vedere con l’immagine tradizionale della pasticceria. Un settore in cui trovano sempre più spazio concetti come "l’etichetta pulita, la ricerca sulla sostenibilità e una maggiore attenzione alla comunicazione" sottolinea Rinaldini. Nessuna grande novità, invece, in tema di gusti. Piuttosto, "è in atto una selezione più a valle, con meno prodotti ma più allineati alle nuove sensibilità alimentari".

*L'articolo è tratta dal Trimestrale 1-2023 di Ristorazione Moderna che potete trovare a questo link