Un momento della plenaria di apertura a Mapic 2023
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Mapic Italy 2023, la sostenibilità diventa business model nel retail

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- Mapic Italy 2023 - Mapic Italy real estate - Mapic Italy centri commerciali

La settima edizione di Mapic Italy si è chiusa con una presenza di oltre 1.900 delegati provenienti da 24 Paesi (+12% rispetto al 2022) e circa 700 retailer. Ad animare la kermesse, tenutasi a Superstudio Maxi a Milano (16 e 17 maggio) e dedicata al real estate commerciale, una serie di conferenze e panel dedicati principalmente al tema della sostenibilità e della responsabilità di impresa. Appuntamenti che hanno confermato la viviacità e la dinimicità di un settore ormai ritornati sui volumi di vendita e livelli di footfall in linea con i valori pre-Covid. Prossimo appuntamento in agenda per la comunità del retail real estate sarà il Mapic di Cannes, dal 28 al 30 novembre 2023, al Palais des Festivals della città sulla Costa Azzurra. 

 

Il retail real estate responsabile alla sfida del mercato.

Tema di Mapic Italy 2023 è stata L'era del retail responsabile: l’impegno comune per un futuro migliore. Focus primario dell'evento organizatto da RX FRance è stato dunque quello della sostenibilità in senso trasversale, con un accento sull’importanza delle politiche di sviluppo sostenibile quali fattori chiave di sviluppo e crescita del business per i brand ed i player del mercato immobiliare. Nei prossimi anni, infatti, "brand ed i player che avranno maggior successo saranno quelli che sapranno mostrare maggiore trasparenza nelle proprie azioni, con un messaggio autentico di responsabilità, di etica ed attenzione alle risorse e all’ambiente, piazzando il fattore umano e l’esperienza al centro del proprio business", ha affermato Francesco Pupillo, show director di Mapic e Mapic Italy durante la plenaria di apertura. Dello stesso avviso anche Roberto Zoia, presidente Cncc (Consiglio nazionale dei centri commerciali) che ha messo in fila le tre priorità per il settore dei centri commerciali nei prossimi anni: "La prima sarà quella di far sì che la nostra associazione possa guidare la nostra industria verso la transizione ecologica e digitale. La seconda è il dialogo con le istituzioni e la politica per eliminare le asimmetrie competitive fra il nostro retail omnichannel e le grandi piattaforme. Il terzo è informare e coinvolgere tutti gli stakeholder, le comunità finanziarie, i mercati e le istituzioni, sulla bontà del nostro modello di business e sulla grande volontà con la quale stiamo perseguendo gli obiettivi di sostenibilità". 

Esg e sostenibilità, ecco come farli diventare realtà.

Ma in che modo queste tematiche possono essere messe a terra? Una risposta è arrivata da Luis Pires, head of country Klepierre Management Italia: "In Italia c'è bisogno di una maggiore trasparenza sulle regole che affrontano i temi Esg". A partire dal Pnrr, "un'opportunità importante da cogliere per uno sviluppo più responsabile su cui tutti dovremmo lavorare", ha aggiunto il manager. Su questo aspetto, i player del settore si stanno già muovendo. In particolare, fronte investitori. Mirko Bruni, direttore fondi Dea Capital Real Estate Sgr Spa, per esempio, ha illustrato come un approccio estremamente mirato e l’utilizzo delle più recenti tecnologie in termini di efficientamento energetico siano state centrali nel rilancio dello storico Palazzo Broggi in piazza Cordusio a Milano, ora arrivato a ottenere le pirncipali certificazione di sostenibilità dopo un lavoro di riqualificazione. Operazione che ha anche aumentato il valore stesso dell'immobile, trend sempre più presente nelle valutazioni degli investitori. Ciò richiede, però, una chiara definizione a monte degli obiettivi in termini di impatto ambientale, sociale e di governance delle operazioni di sviluppo ed una misurabilità certa dei risultati ottenuti. Come sottolineato da Nicola Plescia, director Ardian Italy,  in particolare, "la misurabilità dell'impatto sociale a medio e lungo termine è ad oggi meno immediata, ma è sicuramente estremamente rilevante. Nella progettazione bisogna avere in mente spazi interni ed esterni per la socialità, con investimenti necessari a generare nuovi flussi". E anche i retailer possono giocare un ruolo importante, come sintetizzato nel Manifesto Confimprese per la sostenibilità nel retail: una roadmap per i retailer responsabili. A Mapic Italy si è dato molto spazio anche alla sostenibilità intesa come cura e attenzione del fattore umano, soprattutto in un momento in cui l'esperienzialità nei punti vendita e nelle shopping destination gioca un ruolo sempre più centrale. Leisure e ristorazione, quindi, ritornano centrali. Un esempio? Il progetto realizzato da Green Spirit per Merlata Bloom, la lifestyle destination alle porte di Milano presentato da Nhood e pronta nella seconda metà dell'anno. 

La prospettiva degli investitori immobiliari a Mapic Italy.

Per quanto riguarda lo stato di salute del mercato real estate commerciale in Italia, alcune indicazioni sono sorte dai due panel L'investimento immobiliare in un'epoca di grande incertezza: rischio o opportunità? e Il mercato immobiliare commerciale in Italia: overview e prospettive. In queste occasioni, Mauro Pierelli, head of real estate Southern Europe di Zurich Insurance Group ha spiegato che il mercato è ancora in una situazione di wait and see, in attesa di un trigger event che possa assicurare una migliore visibilità all’investitore, con un sentiment comunque relativamente positivo sulle prospettive di ripartenza dei volumi di transazione. Pieralli ha sottolineato come sia fondamentale per l’investitore la capacità di innovare il mix e le esperienze dei consumatori da parte degli attuali proprietari e dei developer. Dello stesso avviso anche Mirko Baldini, ad di Cbre: "Crediamo che nel mondo del retail ci sia uno spazio di crescita importante sia in town che out of town. Siamo piacevolmente sorpresi nel vedere l'attenzione dei retailer nel fare nuovo sviluppo e questa dinamicità ha un’influenza positiva sulla ripresa degli investimenti.” Anche Anand Remtolla, chief commercial officer di Nhood non ha espresso dubbi sulla reattività del mercato tricolore: "L’Italia è un Paese molto dinamico, anche durante la pandemia siamo riusciti a lavorare con nuovi concept a testimonianza del grande dinamismo e della resilienza di questo Paese.”

Retailer a caccia di location (soprattutto urbane) anche in franchising.

Lato retailer, a Mapic ci si è concentrati sul Rinascimento del retail nelle città italiane. Questo il titolo dell'incontro in cui si è fatto il punto sull’espansione dei retailer nei centri urbani. A partire da Roma e Milano, due piazze che, come ha spiegato Rodolfo Rustioni, ceo di Rustioni & Partners, registrano una grande richiesta di spazi da occupare con le proprie proposte. Stessa cosa può dirsi per Napoli, sebbene qui la disponibilità di location prime high street di medie dimensioni sia più limitata. Con il ritorno del turismo internazionale, inoltre riprendono quota le località di mare come Capri, Taormina, Forte dei Marmi concentrate su un segmento di mercato alto spendente. Infine, un'interessante approfondimento ha riguardato lo sviluppo del primo centro commerciale urbano in Italia avvenuto a Bolzano, il Twenty.  A livello di business model, i retailer sembrano sempre più apprezzare il franchising: "Sta avendo oggi un’audience sempre più ampia sia da parte dei grandi player ma anche sempre più da brand di medie e piccole dimensioni che lo vedono oggi come un modello di sviluppo sostenibile. Il franchising rimane però un modello di sviluppo non semplice da realizzare in quanto richiede estrema preparazione, trasparenza e capacità di accompagnamento del franchisee da parte del franchisor", ha commentato Vincent Mourre, ceo e co-founder di Whitespace Partners, che ha organizzato un evento di networking dedicato al tema che si è tenuto al termine della prima giornata di Mapic.

Dalla pandemia a oggi, la negozziazione diventa partnership.

Una tematica, quest'ultima, che ha aperto la discussione verso i Nuovi modelli di business: un nuovo equilibrio nelle relazioni landlord-tenant. Il panel, organizzato dallo studio legale Cocuzza & Associati, ha acceso i riflettori sull'importanza di trovare nuovi modelli operativi, seguendo i fattori di agilità e adattabilità, per interpretare e normare il rapporto fra proprietari di spazi commerciali e retailer. Nel corso della discussione Fabio Filadelli, head of property management di Nhood ha sottolineato come l’eredità più importante che è stata lasciata dal periodo di pandemia è la profonda trasformazione delle relazioni tra landlord e tenant: "Da un piano negoziale, oggi siamo passati a un piano di business, con l’obiettivo di costruire partnership strategiche e operative con i tenant, in cui si tiene conto, anche, delle operazioni di marketing coordinato, dell’innovazione nelle esperienze di visita. Chi si siede al tavolo negoziale non è solo chi si occupa di commercializzazione, ma anche di operation: il contratto si disciplina secondo modalità operative congiunte. Oggi parliamo di veri rapporti di business in cui il real estate ed il retail sono due mondi che lavorano insieme, sia a livello di competenze che di persone”.