Finita all'asta, la catena più irriverente d'Italia passa di mano: Burgez è stata acquistata dal gruppo che guida Obicà Mozzarella Bar per 1,3 milioni di euro. La Mercato Srl, infatti, si è aggiudicata il procedimento di vendita lo scorso 29 agosto e ora sta compiendo gli ultimi passaggi per fromalizzare il trasferimento delle attività. Il prossimo step, infatti, è l'incontro con i creditori che dovrebbe avvenire il 15 ottobre. Da lì in poi sarà possibile avere maggiori dettagli sui piani di integrazione e sviluppo della rete fast food nel gruppo ristorativo.
La parabola di Burgez: dal marketing irriverente alla liquidazione forzata.
Lanciato a novembre 2015, famoso per un marketing sui generis e una proposta food che ha sdoganato lo smash burger in Italia, Burgez era finito in liquidazione a maggio 2025. L'insegna fondata da Simone Ciaruffoli e Martina Valentina non era più in grado di far fronte ai debiti e il Tribunale fallimentare di Milano aveva posto la società nelle condizioni di poter vendere i propri asset per pagare i creditori. Situazione figlia di un piano di rilancio annunciato nel 2022, ma che non è andato a buon fine nonostante le basi di partenza (13 milioni di fatturato all'epoca, con un +13% sull'anno precedente e un Ebitda intorno al 13% come scritto su RMM). Allora, 10 aperture annunciate per il 2023-24, tutte in gestione diretta, e l'avvio dell'espansione in franchising. Nulla di fatto. Dopo il picco di 20 locali (con due format, uno classico e uno dedicato alla delivery, di cui si contavano tre location), lo sviluppo si è fermato (e il fatturato sceso a 11 milioni di euro). Così come avevano smesso di circolare voci su un possibile passaggio di consegne, o per lo meno di quote, a favore di investitori e private equity tipo Azimut (opzione scartata a fine 2022) oppure catene concorrenti come McDonald's e il ramo food retail di Cremonini. A spuntarla, ora, è Obicà.
Le mosse di Obicà Mozzarella Bar.
Dietro all'insegna di ristoranti e cheese bar c'è la famiglia Scudieri, già titolare del brand Eccellenze Campane, che ha acquisito Obicà Mozzarella Bar nel 2021 dal fondo britannico Neo Investment Partners. Con la "vittoria" all'asta per Burgez, Obicà si è assicurata la proprietà dei marchi, delle attrezzature e degli affitti degli 11 locali attivi, dislocati tra Milano, Roma, Torino, Verona e Bologna (e che forse rappresentano l'asset più goloso dell'operazione, vista la loro posizione). Come raccontato su RMM, Obicà ha archiviato il 2024 a circa 38 milioni di euro di fatturato, in calo del 2,8% per via delle chiusure del ristorante di Flatiron a New York e di quello a Serravalle Scrivia. Ad oggi sono 21 i ristoranti attivi, compreso l'ultimo aperto in Francia, all'interno del Designer Outlet McArthurGlen Paris-Giverny. Il format è un mix fra cucina italiane e pizzeria, fatta di ingredienti semplici e di qualità grazie al supporto di una rete di fornitori dal profilo semi-artigianale capaci di rifornire direttametne i vari locali senza l'utilizzo del congelamento né il passaggio attraverso un laboratorio centralizzato. Filosofia che, sulla carta, sembra lonta anni luce da quella di un fast food (seppure di qualità come lo era Burgez).
Simone Ciaruffoli ci riprova con Marla's e Frenzy.
In attesa di capire come si svilupperà questa sinergia, chi non si ferma è Simone Ciaruffoli che ha fondato Trademarker, "azienda che realizza brand originali della ristorazione veloce", si legge sul suo profilo LinkedIn. E le prime creazioni stanno già muovendo i primi passi. Sul proprio profilo Instagram, infatti, Ciaruffoli ha pubblicato un post che riporta il nome Frenzy e il payoff "Meat. Eat. Repeat" che si riferisce a un format di paninoteca dedicata allo smash burger di qualità. Mentre nelle stories ha mostrato anche il concept di Marla's Pizza - A slice of life, brand dedicato alla "slice pizza" americana che nulla ha a che fare con la tradizionale proposta tricolore. Per entrambi i marchi, le prime aperture dovrebbero concretizzarsi nel primo trimestre 2026.