Per Confimprese-Jakala a novembre il valore dei consumi nella ristorazione è sceso dell'1,2% rispetto a novembre 2024
Per Confimprese-Jakala a novembre il valore dei consumi nella ristorazione è sceso dell'1,2% rispetto a novembre 2024
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Confimprese-Jakala, ristorazione "al risparmio" in vista del Natale 

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- Confimprese consumi novembre 2025 - Confimprese Jakala consumi - Ristorazione consumi novembre

A novembre, secondo Confimprese-Jakala, gli italiani fanno economia e nella ristorazione riducono i consumi in vista delle spese per pranzi e cenoni natalizi. Rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, infatti, cala dell'1,2% il giro d'affari generato dalle uscite fuoricasa. Dopo un mese di ottobre con segno positivo, quindi, si fa sentire maggiormente la "selezione" degli italiani a favore delle feste comandate in arrivo a fine dicembre. 

Consumi tiepidi a novembre: +0,7% sull'anno precedente.

Il risultato della ristorazione rappresenta la cartina di tornasole per interpretare l'ultima parte dell'anno. Come emerso dall'analisi dell'associazione di categoria, infatti, i consumi rimangono l'elemento più fragile di un contesto economico nazionale depresso dall'impatto del carovita (per quanto l'inflazione sia in continua fase di moderazione e lontana dalle impennate degli anni passati). A conti fatti, il mese di novembre si chiude con un +0,7% a valore che, tuttavia, non risolleva il progressivo degli 11 mesi consolidati a un -1%. Detto della ristorazione, in ritirata dopo la dinamicità di ottobre, a mantenere in territorio positivo i consumi è innanzitutto il comparto abbigliamento-accessori con un +4,7% rispetto a novembre 2024. Rimane negativo invece il segmento altro retail (dalla casa-arredo alla telefonia, dalla cura persona al fitness) con un -1,1%. Due percentuali che raccontano degli effetti in chiaro-scuro del Black Friday. 

Clienti parsimoniosi spingono i brand a rinnovarsi. 

"La flessione dell’inflazione dello 0,2% anche nel mese di novembre evidenzia la stabilità del nostro Paese. Tuttavia il sentiment di imprese e consumatori va in un’altra direzione - ha sottolineato Mario Resca, presidente Confimprese - I consumi languono, il mercato è piatto, non c’è crescita. Ipsos ha da poco reso noto il peggioramento del clima d’opinione sui temi economici, secondo cui la metà degli italiani è insoddisfatta della situazione economica personale. Tutto ciò ha un impatto sui consumi, dato che le strategie di adattamento al diminuito potere d’acquisto inducono le persone a fare scelte precise per gestire le finanze in modo equilibrato e tenere sotto controllo i conti. Dunque, non solo tagli sul carrello della spesa ma anche su servizi, casa, abbigliamento e spese accessorie". Questi atteggiamenti fanno sì che l'anno corrente sia avviato a chiudere sotto la parità con il precedente. "A questo punto gli operatori retail devono mettere mano ai piani e alle azioni atte a supportare un 2026 che non può scommettere su una magica ripresa dei consumi ma, bensì, solo sulla capacità delle singole insegne di rendersi più attrattive per i consumatori e al tempo stesso efficientare la loro struttura", ha affermato Mario Maiocchi, direttore del Centro studi di Confimprese. 

Centri commerciali hotspot per i consumi invernali. 

Nei canali di vendita, infine, si segnala il buon andamento dei centri commerciali a +3,8%. Il dato mostra le preferenze d’acquisto di consumatori e famiglie, orientati a trascorrere il tempo libero in strutture polifunzionali che offrono facilità di accesso, convenienza, shopping all’aria aperta, offerta più ampia in ambito food ed estetica. In leggero positivo anche i negozi di prossimità a +0,7%, mentre continua l’andamento negativo delle high street a -1,7%.