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Rispetto al 2019, il commercio al dettaglio è in ritardo del -6,9% secondo Confimprese-Jakala
Rispetto al 2019, il commercio al dettaglio è in ritardo del -6,9% secondo Confimprese-Jakala
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Confimprese-Jakala: ristorazione (+17%) meglio del commercio (+1,4%)

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Dicembre povero per il consumo al dettaglio. Secondo i dati dell'Osservatorio Confimprese-Jakala, a dicembre il mercato totale chiude in leggero incremento (+1,4% sul 2021), ma grande variabilità nei settori merceologici. In positivo, la ristorazione che, a perimetro comparabile, cresce del +17,2%. A pesare, il settore abbigliamento (-13,8%), le cui vendite sono state vanificate da Black Friday prima e attesa dei saldi poi.

Confimprese-Jakala certifica la ripresa delle high street urbane.

Quanto ai canali di vendita, i centri commerciali soffrono e chiudono il mese di dicembre a -3,3% rispetto allo stesso mese del 2021 mentre le vie dello shopping cittadino registrano un incoraggiante +12,4% e, addirittura, un positivo +0,9% su dicembre 2019. Un segno quest’ultimo della ritrovata attrattiva dei centri città, anche in virtù della corsa agli acquisti di Natale. Nelle aree geografiche il Centro mostra gli andamenti più dinamici e chiude ben oltra la media di mercato a +5,6%. Sottotono il Sud -4,4%, migliori performance al Nord +2,9%. Nelle regioni Lazio la migliore a +9,3%, Marche e Puglia le peggiori a -3%. Nelle città di provincia Firenze chiude dicembre a +10,4% su dicembre 2021, i peggiori andamenti si riscontrano ad Agrigento -8,6%.

Commercio al dettaglio pre e post pandemia: -6,9% sul 2019.

L’Osservatorio Confimprese-Jakala analizza, come ogni anno, l’andamento dei consumi dell’anno in corso rispetto al precedente. Tuttavia, per il 2022, si è reso necessario procedere al raffronto con il 2019, in quanto il primo quadrimestre 2021 era ancora soggetto a forti restrizioni dovute alla pandemia e pertanto non confrontabile in termini di numeriche. Il totale mercato 2022 sul totale mercato 2019 è ancora negativo a -6,3%. Quanto ai settori merceologici da segnalare abbigliamento-accessori ancora in forte sofferenza con un gap pari a -16,8%. Più stabile la situazione per il retail non food che di fatto, sia pure con diverse declinazioni nelle diverse merceologie, non ha mai avuto discontinuità drammatiche rispetto agli altri settori. Il settore registra quindi +1,7%. Nei canali di vendita i centri in commerciali sono ancora lontani dai livelli pre-pandemia con una flessione pari a -12,9% rispetto al 2019. Bene le vie dello shopping e i negozi di prossimità a un solo mid digit negativi sul 2019. Rallenta l’online -7,9%.

Mario Maiocchi (Confimprese): "I consumi rallentano, vince la convenienza".

"Il dato del -6,3% sul totale anno rispetto al periodo pre-pandemia va, tuttavia, analizzato nelle sue diverse dinamiche nel corso dell’anno - riflette Mario Maiocchi, direttore centro studi Confimprese - Dopo una partenza molto lenta nel primo trimestre a -16,7% nei confronti del 2019, seguita da una costante ripresa nel periodo aprile-novembre a -1,9%, si arriva alla brusca frenata di dicembre che, con un -9,8% rispetto al periodo pre-pandemico, riporta alla luce la preoccupazione sul rallentamento dei consumi legato all’erosione del potere d’acquisto e la conseguente preoccupazione sugli scenari geopolitici. In quest’ottica la gelata dei consumi in dicembre e la fiammata di inizio saldi può essere interpretata come l’orientamento dei consumatori verso acquisti convenienti sia per scontistica sia per fascia prezzo".

Alessandro Olivari (Jakala): "Aumenta il traffico, meno le vendite".

Resta da capire come si evolveranno i consumi nel mese di gennaio, su cui aleggiano le preoccupazioni per il conflitto in Ucraina e il caro carburanti che non da tregua ai consumatori, anche alla luce della buona partenza dei saldi che, nei 4 giorni di avvio 5-8 gennaio, hanno fatto registrare il +5% a valore secondo i dati del centro studi Confimprese. "Nel mese di dicembre 2022 - afferma Alessandro Olivari, senior partner Jakala - si evidenzia un aumento delle visite e del traffico in tutti settori analizzati rispetto allo stesso periodo del 2021. La maggiore frequentazione non si è tradotta, però, in altrettanto aumento delle vendite: dicembre 2022 chiude infatti con risultati quasi invariati rispetto a dicembre 2021. Le grandi città, Roma, Milano, Torino, sostengono la crescita dei consumi a +8% e delle frequentazioni, mentre nel resto d’Italia si registrano comportamenti d’acquisto più prudenti".

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