L'avvicinarsi della fiera biennale Host Milano, a Rho dal 17 al 21 ottobre, segna il cambio di stagione per il fuoricasa dopo un’estate in chiaroscuro. In attesa dei dati ufficiali, ha tenuto botta solo Ferragosto (con una spesa complessiva di 314 milioni di euro) ma ha sofferto il comparto balneare e la sua filiera, la speranza è che si prospetti una ripresa che culminerà, molto probabilmente, con il Natale. Una ricorrenza che dista meno di 100 giorni.
I temi chiave del fuoricasa da qui a Natale.
In questo lasso di tempi, i temi da affrontare non mancano. Dalle mance alla ricerca personale (205mila assunzioni nella ristorazione da settembre a novembre secondo i dati Fipe), dai dazi all’inflazione le sfide del canale Horeca devono innanzitutto fare i conti con un cliente totalmente diverso da come lo avevano lasciato: più cauto, razionale negli atti di acquisto, con il primato dell’esperienza e la ricerca della convenienza. Come ha dimostrato l’ultimo rapporto Coop, siamo nell’era del "deconsumismo". A tal riguardo, gli ultimi dati emersi dal Retail Barometer di Confimprese-Jakala non lasciano dubbi: le previsioni per i consumi nel commercio al dettaglio a fine anno sono fermi allo zero. Mentra la ristorazione dovrebbe addirittura perdere l'1%, confermando quanto ipotizzato a inizio anno; quando ancora si sperava che la bella stagione e il turismo potessero riavviare il circolo virtuoso.
La crescita del QSR nel fuoricasa.
In questo contesto, quindi, diventa più che mai necessario scalare il business del fuoricasa. A partire dall’equipment e passando per i processi da adattare, se possibile, a un format QSR. Questo, infatti, è il segmento del foodservice monitorato da Deloitte che mostra una crescita significativa: +13,3% Cagr nell’ultimo quiquennio. Una percentuale quasi doppia rispetto alla media globale (ferma al +7,6%) e che conferma come il nostro Paese, tradizionalmente patria dell'ospitalità famigliare, indipendente e tradizionale (nelle forme del full service restaurant) sia un terreno fertile anche per la ristorazione veloce (attesa crescere a livello globale del +2,5% Cagr nel 2024-2029, superiore al 2,2% previsto per l’intero mercato).
Verso Host Milano 2025: oltre 1.900 espositori.
Da solo il cambio format non basta per scongiurare l’autunno dei consumi, ma iniziare a razionalizzare in base alle proprie esigenze è il primo passo per aumentare la competitività senza venir meno all’eccellenza (come spiega anche Cinzia Primatesta, nell’intervista apparsa sull'utilo trimestrale di Ristorazione Moderna Magazine). La stessa messa in campo dagli oltre 1.900 espositori di Host, che si conferma hub internazionale dell’ospitalità del presente: 52 Paesi rappresentati, 5 macro-aree di interesse (ristorazione professionale, bakery, pasta e pizza; caffè e thè; bar, macchine caffè e vending; gelato e pasticceria; tavola, tecnologia e arredo contract), una produzione pari a 189,9 miliardi di euro a livello globale. Parola d'ordine? Innovazione, di servizio e prodotto. La stessa che ricercano gli imprenditori della ristorazione.
NB: L'articolo è tratto da RMM 3/2025, disponibile a questo link: https://ristorazionemoderna.it/magazine/ristorazione-moderna-magazine-3-2025.html