Dopo un biennio complesso come quello del 2020-2021, il mercato della birra artigianale ha nuovamente raggiunto traguardi importanti. A dirlo è Unionbirrai in occasione della Giornata nazionale della birra artigianale (23 giugno). Nonostante le difficoltà, comprese qulle su approvviginamenti e bollette energetiche, il comparto brassicolo italiano ha recuperato il -70% patito durante il Covid. E ora è pronto al rilancio, passando per le catene della ristorazione come Doppio Malto: 34 birrerie, di cui alcune oltre i confini nazionali in Francia e Scozia.
Birra artigianale, una filiera certificata per conquistare i Millennial.
I produttori artigianali di birra guardano al futuro con positività, dunque. A sostenersi ci sarà il riconoscimento in Legge di Bilancio dell'intera filiera. Un riconoscimento necessario che certifica il valore del comparto della birra artigianale in Italia: il 4% del mercato nazionale, che produce in media 500.000 ettolitri l’anno e che fattura oltre 250 milioni di euro, dando lavoro a 7.000 addetti (fonte: Unionbirrai). A trainare il trend della birra artigianale, sempre più decisiva per il food retail come già scritto su Ristorazione Moderna, i giovani Millennial: il 60% si dichiara, infatti, un conoscitore attento delle varie tipologie di birra, da quelle delle bottiglie da collezione, alle profumate e variopinte (Istat).
La crescita globale della birra artigianale e le opportunità per l'Italia.
La crescita della birra è un fenomeno che si riscontra anche fuori dall'Italia. attualmente il segmento della birra artigianale rappresenta un valore di oltre 38 miliardi di dollari nel mercato globale e crescerà del 14,1% l’anno fino al 2027, secondo quanto riportato recentemente da MarketWatch. Sul mercato europeo, invece, stando ai dati legati alla produzione dello studio di Technavio, si prevede che la quota del comparto della birra artigianale aumenterà di 666,34 milioni di litri entro il 2025 (+6,20%). Buone notizie, quanto meno in termini di popolarità, in generale per la birra italiana, che secondo l’Annual Report 2020 di Assobirra, risulta tra quelle con migliore reputazione in Europa, terza in classifica, battendo tutti i paesi a grande tradizione birraria, inclusa la Germania, ad eccezione di Polonia e Romania. Infine, l’Italia è al quarto posto in Europa per numero di birrifici artigianali solo dietro Regno Unito, Germania e Francia (fonte: Unionbirrai).
Doppio Malto, il network food retail che punta sulla birra artigianale.
I risvolti per il retail, come detto, sono considerevoli. Come dimostra il piano di sviluppo di Doppio Malto: “Continueremo quest’anno ad aprire nuovi ristoranti in diverse città italiane ed europee – dichiara il fondatore e ceo di Doppio Malto, Giovanni Porcu – È questo infatti ad oggi il principale canale distributivo della nostra birra artigianale, mentre stiamo lavorando per approdare alla grande distribuzione nel 2023. Investire, soprattutto in momenti di crisi, è il segreto del successo: da qui il nostro piano di sviluppo. Prevediamo di chiudere il 2022 con una produzione nel nuovo birrificio di Iglesias di 1,5 milioni di litri e passare a 3,5 milioni di litri entro il 2024”.
Doppio Malto annuncia la nuova etichetta: nasce la O Sole Mio.
E intanto si rinnovano le etichette: “Per una felice coincidenza lanciamo proprio oggi, nella Giornata Nazionale della Birra Artigianale, una nuova birra: O Sole Mio. È già disponibile in anteprima sul nostro EHI! Commerce per poi arrivare anche, sia in bottiglia che alla spina, in tutti i locali Doppio Malto", annuncia Porcu. “La O Sole Mio è una birra molto estiva, a bassa fermentazione, in stile American Wheat – spiega Simone Brusadelli, Mastro Birraio di Doppio Malto – Birra di frumento con impiego massiccio di bucce di limone, che respira sia Oceano che Mediterraneo. Bianca la schiuma e densa,
pieno sole il colore, profumo balsamico di limone, ma anche mango, ananas e pompelmo, con un finale di pane croccante”.