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Festa della Mamma, al ristorante si brinda con Altemasi Rosé di Cavit
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In vista della Festa della Mamma (l'11 maggio), al ristorante ci si prepara a brindare con Altemasi Rosé, blend di Chardonnay e Pinot Nero creato da Cavit. Un'etichetta che racchiude eleganza e struttura, con un bouquet di piccoli frutti. L'ideale per un sorso avvolgente e femminile, come l'abbraccio di una mamma.
Le caratteristiche di Altemasi Rosé.
Dal colore rosa tenue con leggeri riflessi ramati, spuma bianca, perlage fine e persistente, questa etichetta del gruppo Cavit è caratterizzata da profumi complessi con note fruttate che ricordano la ciliegia matura, il ribes e la fragolina di bosco. Il sapore è ricco, di buon equilibrio con retrogusto molto persistente. Adatto come aperitivo, ma soprattutto a tavola con minestre e secondi a base di carne bianca o selvaggina di penna, va servito a una temperatura consigliata fra gli 8 e i 10° C.
Come nasce Altemasi Rosé.
I vini di questa importante cuvée provengono da uve Pinot Nero e Chardonnay raccolte nei vigneti di alta collina nei dintorni di Trento e sull’altipiano di Brentonico situati tra i 450 e i 600 metri di altitudine, esposti a sud e sud-ovest. Lo Chardonnay è coltivato su terreni prevalentemente di origine fluvio-glaciale, mediamente profondi, tendenzialmente calcarei e ricchi di scheletro. I terreni scelti per il Pinot Nero, invece, sono di natura vulcanica, originati sui basalti dell’altipiano di Brentonico, con tessitura di medio impasto e ben strutturati. Una volta raccolta, a mano, l'uva viene conferita alla contina in cassa. Qui avviene la vinificazione, realizzata pigiando lentamente solo gli acini interi dello Chardonnay per separare le diverse frazioni di mosto che, inoculato con lieviti selezionati, fermenta a temperature controllate in recipienti di acciaio inox. Il vino proveniente da Pinot Nero è ottenuto col sistema del “cappello sommerso”, che consiste nel lasciare il mosto a contatto con le bucce fino ai primi segnali di inizio fermentazione; poi si procede a separare solo il mosto facendo proseguire la fermentazione in acciaio inox a temperatura controllata. Nella primavera successiva si effettua la presa di spuma in bottiglia con permanenza sui lieviti per almeno 15 mesi. Alla sboccatura viene effettuato un piccolo dosaggio di liqueur d’expédition.