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Kuiri apre a Torino il primo punto vendita al di fuori del territorio lombardo
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Sviluppo rete

Kuiri arriva a Torino: spazio a 25 brand e servizio "dine in"

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Prossima fermata, Torino. Kuiri, startup milanese di kitchen sharing, è pronta a sbarcare nel capoluogo piemontese portando il suo carico disruptive all'interno del mercato del food delivery. Un ulteriore passo in avanti per l’insegna recentemente premiata da B Heroes - programma per l'innovazione e la promozione di nuovi business - con l’assegnazione di un investimento di 300mila euro. 

Kuiri arriva a Torino, dà spazio a 25 brand e si apre al consumo sul posto.

Per la sua prima esperienza fuori dal territorio lombardo, l'azienda sceglie una location strategica di Torino: Via Carena 2, nei pressi del Quadrilatero Romano. Si conferma così la predilezione per quartieri vivaci e centrali come successo per gli altri 3 punti vendita in Italia. Saranno fino a 25 i brand che potranno trovare spazio all’interno del locale torinese per il quale sono già aperte le candidature che, una volta inoltrate, verranno sottoposte al vaglio di una commissione interna di esperti del settore. Quello di Torino è poi il primo punto vendita Kuiri che permette ai clienti di accomodarsi in una sala interna, dotata di circa 30 coperti, per consumare i piatti ordinati. Non solo più delivery o asporto, ma anche dine in, per un modello che porta nel cuore pulsante della città una realtà simile a quelle presenti esclusivamente nei grandi centri commerciali.

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Da clound kitchen a digital food hall, l'evoluzione di Kuiri.

Kuiri (che in esperanto significa “cucinare”) vanta il titolo di primo servizio di kitchen sharing italiano che permette di aprire la propria attività di food delivery in soli trenta giorni, con un investimento iniziale ridotto. Un modello di business strategico che, con la sua inaugurazione torinese, completa la trasformazione da “cloud kitchen” a “digital food hall”: un hub dove poter ritirare i piatti ordinati sulle piattaforme di delivery online oppure prenotare al momento le pietanze attraverso dei tablet appositamente predisposti.  “Con questa nuova apertura diamo il via a uno sfidante capitolo - afferma Paolo Colapietro, founder e ceo di Kuiri - che ci permetterà di approcciare un pubblico costituito da consumatori alla ricerca di una realtà inedita che soddisfi le loro esigenze in fatto di delivery e take away. Una grande vittoria per il nostro brand che tra gli obiettivi del 2022 si poneva proprio l’inaugurazione di punti vendita nelle principali città italiane”.

Le novità operative del nuovo punto vendita.

Altra novità presentata con l’apertura della location torinese (il cui progetto è stato curato dallo studio di architettura milanese “AtelierP - Pareschi & Piccinno” e realizzato da Augusto Contract) è il nastro trasportatore, strumento che consentirà ai cuochi di velocizzare l’emissione delle pietanze al cassiere che, a sua volta, le consegnerà al cliente oppure all’operatore del servizio di delivery. Inoltre, per facilitare le preparazioni complesse è previsto un laboratorio più ampio che si presterà alle produzioni più importanti - come taglio delle materie prime e cottura - lasciando alle singole postazioni il ruolo di spazio deputato all’assemblaggio dei piatti. L’inaugurazione di Torino è anche l’occasione per presentare ufficialmente la joint venture con Helbiz Kitchen, la più grande ghost kitchen italiana con servizio di consegna a domicilio tramite mezzi elettrici, azienda che conta 6 virtual brand i cui piatti saranno realizzati all’interno delle cucine di Kuiri.

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I numeri di Kuiri.

Dopo Torino, toccherà anche a Roma. Una nuova tappa dello sviluppo del brand sostenuta da numeri incoraggianti: oltre 3.800 ordini settimanali gestiti, di cui l’80% è costituito da delivery e il 20% da take away, per un totale di 17.000 ordini mensili. La start up conta attualmente 20 cucine e 35 brand (tra cui spiccano Mannarino, Noodle Bar, Nasty Burger, Pollolo e Spacca).

       
    Il sito EdizioniDMh50

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