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La colazione rimane la regina dei consumi fuori casa (meglio se in pasticceria)
Secondo i dati raccolti da Nielsen IQ per Csm Ingredients, è la colazione il momento che più di ogni altro spinge i consumatori a concedersi un pasto fuori casa. Protagonista indiscussa rimane la croissanteria, scelta dal 77% di chi fa colazione fuori casa con una statistica di frequenza di mediamente 1-2 volte alla settimana. In questo caso, la scelta prevalente di chi consuma fuori rimane il bar, tuttavia risultano in crescita anche i canali alternativi come la pasticceria, soprattutto tra chi prevede di aumentare la frequenza di colazioni fuori casa (in particolare la fascia giovane). Dalla ricerca emergono spunti interessanti sulla percezione della qualità dei prodotti: se nelle pasticcerie la percezione di freschezza dei prodotti è allineata alla realtà, nei bar tende ad essere sopravvalutata, a significare che il consumatore di questo canale spesso non distingue tra prodotto artigianale e prodotto industriale. Ciò indica da un lato come l’assortimento garantito oggi dall’industria tenga il passo con i gusti e le tendenze e come il lavoro di personalizzazione in-store dei prodotti frozen (filling, glassatura, topping) si sia dimostrato efficace a “mimare” un prodotto fresco. Dall’altro suggerisce una direzione di evoluzione e sviluppo per il canale artigianale sia in termine di comunicazione, per far meglio percepire la qualità artigianale della propria offerta/prodotto), sia strutturali con la possibilità di inserire al proprio interno la caffetteria garantendo così l’offerta “colazione completa”.
Pizza e prodotti gli evergreen
Per quanto riguarda pranzo, merenda e aperitivo, la pizza risulta essere il prodotto più consumato per un break fuori casa, anche se pane, panini e focacce vengono comunque scelti da circa 1 consumatore su 2. L’acquisto dei prodotti da forno rimane trainato dal canale tradizionale offline, ma è il canale online a mostrare la crescita più alta, con un trend del +138%.
Convenienza di prezzo e logistica oltre al gusto: ecco su cosa puntare per conquistare i clienti
Ma quali sono i driver che spingono la voglia di uscire?
- concedersi una coccola,
- la convenienza logistica,
- variare la routine casalinga,
- i viaggi, soprattutto per i light consumers,
- il rapporto qualità/prezzo,
- la bontà/gusto percepito dei prodotti (soprattutto per le referenze frozen).
Per rilanciare i consumi fuori casa Csm Ingredients punta su tecnologia e innovazione
Non a caso, Csm Ingredients ha già mosso i primi passi per intercettare questi trend. "Con un know-how professionale sviluppato in oltre un secolo di storia, Csm Ingredients oggi è parte attiva del movimento visionario che sta contribuendo alla trasformazione dell’industria alimentare. Abbiamo
deciso di andare oltre l’offerta di ingredienti, con l’obiettivo di guidare i nostri clienti nella comprensione dei trend di oggi e di domani, consapevoli che per costruire il food del futuro è necessario partire dalla base: non esiste food-tech senza ingredient- tech. L’acquisizione di Hi-Food, realtà italiana innovativa specializzata nella realizzazione di ingredienti naturali che si contraddistingue per le sue capacità in ricerca&sviluppo, è un tassello fondamentale della nostra nuova strategia, che si aggiunge a quanto già fatto nell’ultimo anno. Abbiamo investito due milioni di euro in ricerca, 3 milioni di euro nell’apertura di un nuovo Centro Innovazione Grassi e sono molti i progetti che contiamo di portare termine nel corso del 2022", ha commentato Aldo Uva, ceo di CSM Ingredients.
Nicola Grolla
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