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Forno d'Asolo-Sammontana, sì (condizionato) dell'Antitrust all'accordo
L’Agcm cambia parere e, dopo avere bocciato la fusione che avrebbe portato al controllo congiunto delle due società, autorizza il deal fra Sammontana e Forno d'Asolo. Ma solo a certe condizioni. L’Antitrust, dopo avere ribadito, in dettaglio, il concetto di concentrazione, impone la dismissione, a favore di un operatore concorrente, di una non meglio identificata società, già autonomamente attiva sul mercato, e detentrice di propri impianti produttivi, capacità distributiva e marchi affermati.
Le condizioni dell'Agcm per l'accordo Sammontana-Forno d'Asolo.
Inoltre, viene richiesto l’impegno a non acquistare imprese attive nella distribuzione dei prodotti da forno in Italia, né aziende operative (nel nostro Paese) nella produzione e commercializzazione di prodotti da forno per la prima colazione e che abbiano un fatturato significativo. I due protagonisti provvederanno anche a cedere gli attuali contratti di concessione tra Forno d’Asolo e Froneri Italy (Nestlè italiana) per la distribuzione di gelati e prodotti da forno per la prima colazione in alcune delle nostre province, con la possibilità, per il subentrante, di servirsi, senza ostacoli, degli agenti dell'azienda trevigiana per la vendita dei prodotti oggetto della concessione (alimenti da forno surgelati e gelati). In Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto, Toscana, Sardegna, Sicilia, Calabria e Basilicata (ossia le aree dove è maggiore il divario tra la rete di vendita delle parti e quelle dei concorrenti in termini di capacità distributiva), l’Autorità ha imposto - per un periodo di cinque anni, estendibile di altri cinque - misure per eliminare, o non prevedere esclusive (di diritto o di fatto) per la vendita di prodotti da forno per la prima colazione surgelati con gli agenti e gli operatori logistici delle parti.
Agcm: garantita una "pressione competitiva adeguata".
“In questo modo - conclude l’Authority - si permette ai concorrenti di utilizzare tale capacità di distribuzione dei prodotti per la prima colazione surgelati (e altri prodotti da forno, se venduti insieme) per contrastare l’accresciuto potere di mercato delle società coinvolte. È inoltre prevista la liberazione di spazio presso gli operatori logistici, nel caso di saturazione dello stesso, a vantaggio dei concorrenti. L’insieme delle misure – si legge ancora - ha l’obiettivo di garantire che la nuova entità, risultante dalla concentrazione, sia soggetta a una pressione competitiva adeguata, mediante la cessione di parte dell’impresa e il miglioramento degli sbocchi distributivi per i competitor”. Al momento le parti interessate non hanno rilasciato commenti. Ma il taglio è vigoroso.
Lo scenario di mercato.
Secondo quanto spiegato dall'Antistrust, infatti, l'aggregazione dei due più imporanti player del settore dei prodottida forno surgelati nel canale foodservice (sia Horeca che Gdo) avrebbe portato portato a un controllo del 45-50% delle quote di mercato. Una posizione tale da garantire la leadership nelle vendite nazionali dei prodotti da forno surgelati in Italia e di oltre quattro volte maggiore rispetto a quella della prima impresa concorrente. D'altronde, le due società possono contare su brand riconosciuti come Tre Marie, Il Pasticcere, Mongelo (Sammontana) e Bindi, Lizzi e Forno d’Asolo (Forno d'Asolo).