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Aperitivo all'italiana, un rito che piace all'86% dei turisti stranieri
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L'aperitivo all'italiana è diventato uno dei simboli del nostro Paese. Lo testimonia una ricerca promossa da Sanbittèr su un campione di 300 turisti. Per gli stranieri, l'aperitivo è un trend che non conosce crisi (86%). Merito dell'Italian style, che cattura i visitatori insieme al gusto che contraddistingue la mixiology nostrana. Tedeschi (61%), statunitensi (56%) e francesi (45%) sul podio dei maggiori estimatori, seguiti da turisti dell'Est e cinesi.
Aperitivo all'italiana, biglietto da visita dell'Italian style per i turisti.
L'aperitivo all'italiana rappresenta, secondo la ricerca Sanbittèr, il biglietto da visita dell'offerta turistica tricolore. Dai piccoli borghi alle città d'arte, fino alle metropoli è proprio l'atmosfera a completare, per 7 turisti su 10, l'esperienza a tutto tondo che inizia con un drink. Ma ciò che apprezzano dell’aperitivo nostrano sono anche gli orari non prestabiliti e la possibilità di ripeterlo più volte al giorno (44%), i sapori di qualità (39%), la leggerezza del momento (34%) e il richiamo alla tradizione e all’italianità (41%). L’immaginario è quello di Piazza Duomo ad Ortigia, di Piazza del Campo a Siena o di via Caracciolo a Napoli, dove le comitive si spostano in vespa o in 500 e i colori delle grandi piazze si sposano perfettamente ai piatti serviti.
Ecco cosa ordinano i turisti per l'aperitivo.
All'interno dei bar, i turisti optano soprattutto per i vini nostrani (76%), cocktail analcolici (59%), cocktail misti (23%) e alcolici (23%). Per quanto riguarda gli appetizer, sono la ‘nduja e il pesto genovese (45%) a spopolare tra tedeschi, francesi e spagnoli, che non sanno resistere alla piccantezza del peperoncino e alla dolcezza del basilico, ma anche la mozzarella di bufala (33%) e le proposte di pizze e focacce (41%) sono sempre più apprezzate soprattutto da americani e inglesi. Ciò che non può mancare in un aperitivo italian style è poi sicuramente il tradizionale tagliere di salumi tipici e formaggi regionali, amatissimi soprattutto tra i tedeschi e gli statunitensi.
Per il food&beverage gli stranieri spendono il 25% del budget vacanze.
Ecco allora che da New York a Parigi da Londra a Berlino, l’aperitivo nostrano è diventato tendenza. Se per gli stessi cittadini italiani il cibo è tradizione, condivisione, quotidianità e identità, per gli stranieri è sicuramente un “canto della sirena” a cui non si può resistere. Secondo alcuni dati, il food&beverage rappresenta infatti circa il 25% delle spese fatte da ogni turista in viaggio nel Belpaese, e può salire fino al 35%.