Appena uscito dalla convalescenza del Covid in ottima forma, il comparto franchising si trova ora a fare i conti con una tempesta perfetta. Per Assofranchising non ci sono altre spiegazioni: da un lato l'inflazione record all'8%, dall'altro la ripercussione sugli affitti degli adeguamenti Istat a cui si aggiunge il caro bollette e materie prime. Ostacoli che hanno portato all'erosione del giro d'affari da 28,8 miliardi di euro registrato lo scorso anno.
Assofranchising chiede un cap all'adeguamento Istat dei canoni d'affitto.
Da questi dati di partenza, l'associazione di rappresentanza del settore che fa capo a Confcommercio, ha deciso di strutturare un pacchetto di interventi che potrebbero fare bene al modello di sviluppo in affiliazione. A beneficiarne, circa 60mila punti vendita per un totale di 238mila occupati. "Insieme a Confcommercio stiamo dialogando sul tema dell’inserimento di un cap proprio in merito agli adeguamenti Istat - ha affermato Alberto Cogliati, segretario generale di Assofranchising - Il comparto del franchising è composto anche da piccoli imprenditori che operano in diverse geografie e che si trovano di fronte a una sfida senza precedenti”. Un'idea già promossa da Confimprese.
Energia alle stelle? Nei centri commerciali si può chiudere prima.
Sul fronte dell'energia, le strategie per sostenere e adottare politiche di contenimento dei costi e dei consumi trovano pieno appoggio in Assofranchising che vuole porre l’attenzione anche sull’argomento dei punti vendita presenti all’interno dei centri commerciali. “Come categoria chiediamo di valutare la possibilità di chiusura selettiva anticipata per i negozi presenti nei centri commerciali, in base alle esigenze di ogni singola linea di business e ovviamente in accordo con la proprietà, senza che questo implichi il non adempimento del contratto - continua Cogliati - Auspichiamo che il Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali, ma anche la politica, prendano in considerazione queste richieste per dare respiro alla filiera che diversamente si vedrà costretta ad applicare prezzi più alti con ulteriore aggravio per i consumatori finali che saranno i primi a farne le spese”.
Si chiama Herbalis il nuovo amaro di Poli Distillerie ottenuto dall'infusione, in brandy invecchiato 3 anni, di 15 botaniche officinali con funzione digestiva. Una referenza dalla spiccata nota aromatica contornata da agrumi mediterranei che va ad affiancare lo storico amaro di stile galenico Vaca Mora a base di radici e spezie creato dal…
Dal debutto a Udine nel 2018, Louis Burger ha raggiunto i tre punti vendita con l'ultima apertura di Trieste all'insegna del payoff "Lo abbiamo fatto grosso". Nel mezzo, l'opening di Pordenone che conferma la volontà del brand di crescere e strutturarsi sul territorio (l'obiettivo è quello di raggiungere i 5 milioni di euro di fatturato nel 2024)…
Una bionda dal sapore fresco, agrumato e distintivo: arriva nel canale Horeca Birra Messina Vivace, l'ultima referenza dell'omonimo birrificio siciliano. Si tratta di un prodotto nato dalla sfida di conciliare tradizione e innovazione al fine di soddisfare le esigenze di un pubblico alla ricerca di una soluzione rinfrescante e riconoscibile; tanto…
Nata come azienda familiare con una storia di oltre 100 anni, Cattel Spa ha raggiunto un nuovo record: 46 province raggiunte e oltre 7.000 attività servite. Numeri che confermano la strategia di espansione del distributore Horeca che dal Nord-Est punta con decisione all'espansione verso Ovest della sua rete di forniture mantenendo invariati i…
Dopo il successo del locale di via Tortona, La Esse Romagnola apre il secondo punto vendita milanese in via Ugo Bassi, vicino alla Stazione di Porta Garibaldi. Ai piedi del "Primo", l'avvenieristico building di 8.500 mq che svetta sul quartiere isola, l'insegna porta la sua offerta gastronomica che valorizza gli iconici piatti della tradizione…