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David Nathaniel: "Nel 2023, il caffè to-go di 12oz oltre le stazioni"
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- - 12oz caffè - 12oz caffetteria - 12oz stazione
Tra dicembre e gennaio, con l'apertura del chiosco a Milano Stazione Centrale e allo scalo di Rogoredo 12oz ha raggiunto le 22 caffetterie espresse. Un format cresciuto nel travel retail che per il 2023 punta a raddoppiare la rete, anche aprendosi a nuovi canali di sviluppo come i centri città e i centri commerciali. "Il prossimo mese apriremo a Milanofiori ad Assago. Ma non dimentichiamo stazioni e aeroporti che oggi rappresentano un'importante opportunità per il food retail", ha detto David Nathaniel, ceo di 12oz, format di caffetterie 2.0, nato a Milano nel 2015 e dal 2018 partner industriale di JDE, secondo torrefattore al mondo. L'intervista realizzata da Ristorazione Moderna.
L'intervista a David Nathaniel (12oz).
Che obiettivi di fatturato vi siete posti nel piano di sviluppo 2023?
Considerato che ogni negozio fattura 500mila euro e puntiamo a raggiungere almeno i 40 punti vendita, i conti si fanno velocemente. Quest’anno, comunque, chiuderemo intorno ai 12 milioni di euro di fatturato.
Viste le recenti aperture, si può dire che il travel retail sia il vostro ambiente ideale.
Abbiamo il format giusto per le location travel, basato sulla velocità. I chioschi, inoltre, sono molto funzionali, si inseriscono in piccoli spazi e danno la possibilità di servire tante persone in poco tempo. Caratteristiche essenziali per intercettare la ripresa post-Covid. Soprattutto nel turismo e nella mobilità delle persone. Non solo i classici pendolari, dunque. Per il canale, infatti, in cui ci sono costi immobiliari molto alti, poter contare su un flusso costante è imprescindibile per raggiungere l'equilibrio gestionale. Nel piano di sviluppo 2023, in ogni caso, ci sarà spazio anche per format flagship, con una layout con posti a sedere.
Nel frattempo, però, il coffee to go è diventato quasi un'abitudine per molti clienti. Come mai?
Sicuramente la pandemia ha modificato notevolmentne il modo di consumare. Personalmente, per esempeio, se prima ordinavo cibo a domicilio una volta ogni mese, ora è un appuntamento settimanale almeno. La gente si è abituata a spostare il consumo. Non solo dal ristorante a casa, ma dal punto vendita all'esterno: parchi, giardini, a passeggio. Un approccio che prima investiva principalmente la Gen Z, non più posto-centrica ma personal-centrica: la bevanda che segue me, non io che seguo la bevanda. Ovviamente, il prodotto deve avere determinate caratteristiche, anche ergonomiche. Per questo, per esempio, lavoriamo molto sul bicchiere e la trasmissione del calore. Grazie a una tecnologia double wall per la realizzazione dei bicchieri riusciamo a garantire una bevanda calda anche dopo 40 minuti di camminata.
Grazie alla joint venture con JDE, la tecnologia gioca un ruolo centrale in 12oz. Che impatto sul servizio?
Avere come partner industriale il secondo più grande torreffattore al mondo ci permette di essere all'avanguardia nel campo del caffè e delle bevande calde. Soprattutto per quanto riguarda la parte tecnologica. Ci sono stati grossi investimenti nella realizzazione di erogatori di caffè capaci di processare grandi quantità in poco tempo e miscelato a seconda dei gusti del cliente. Grazie a una macchina tarata a livello digitale, anche un barista non skillato riesce a realizzare un drink sempre uguale e di qualità su ogni punto vendita. Infine, anche dal punto di vista della promozione, abbiamo integrato i nostri punti vendita con display dinamici su cui viene mostrata un'offerta variabile a seconda dell'orario, delle condizioni meteo, della temperatura, ecc. per assecondare la richiesta del cliente.
E qual è il profilo del vostro cliente?
Secondo i nostri dati, circa l'80% fa parte della Gen Z, ragazzi dai 15 ai 24 anni. Sono stati i primi a percepire i cambiamenti degli stili di consumo. Il 74% della clientela, invece, è donna: da sempre molto più curiose e attente alle novità. Pian piano, inoltre, si alza l'età media con un maggior coinvolgimento dei 30enni.
Cosa compra?
Il caffè tradizionale rimane il prodotto più gettonato. Ma notiamo una forte crescita delle bevande fredde a base caffè che lo scorso anno sono arrivate a toccare il 40% del totale, con forti picchi nei mesi estivi. Si tratta di un trend globale che allunga la proposta di un format come 12oz rendendo appetibile un consumo fresco anche nel tardo pomeriggio.
E per quanto riguarda il prezzo?
Nella situazione attuale, determinati incrementi il consumatore non può permetterseli. D'altronde, vive a casa la stessa difficile situazione che affrontiamo anche noi in azienda. Abbiamo dovuto affrontare un aumento della bolletta energetica del 60-80%. E anche gli affitti, a seguito dell'inflazione, sono cresciuti delll'8-10%. Insomma, un contesto particolare in cui, però, si deve anche dire che rispetto all'estero i prezzi del mercato italiano viaggiano ancora intorno agli 1,10 euro a tazzina d'espresso. Un'unità di misura solamente italiana. Con il tempo e l'evoluzione degli stili di consumo e i relativi formati, anche i prezzi si allineeranno agli standard europei.