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La Fraschetta, la tradizione dei Castelli Romani diventa catena
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A due passi da Trastevere, con la recente apertura del 3° locale, La Fraschetta punta sul format di ristorazione tipica romana: servizio schietto e qualità. Insomma, la tradizione ma rinnovata che affonda le radici nell'attività della famiglia Zappavigna, che ha portato nella Capitale la tradizione delle taverne dei Castelli Romani.
La crescita de La Fraschetta.
Il primo locale, in via Brunetti, apre nel 2009. Poi l'evoluzione l'apertura di quello di Castel Sant'Angelo (nel 2015) e di Grottaperfetta (nel 2018). A guidare lo sviluppo (un'azienda che conta 45 membri dello staff) sono i Ludovica, Lorenzo e Alessandro Zappavigna, figli dei fondatori Andrea e Guido, attraverso il gruppo Romaneria con il compito di diffonfere la tradizione della "fraschetta" a livello nazionale: "La tradizione romana si deve avvertire sia nel cibo sia nel servizio. Bisogna sentirsi a Roma anche quando non si è a Roma. Questa sensazione deve percepirsi sempre grazie al lavoro della cucina e della sala, che deve essere in grado di trasmettere l’anima concreta e poliedrica della Capitale", spiega Ludovica.
Il menu de La Fraschetta: primi e secondi della tradizione romana.
Ne La Fraschetta di Porta Portese, che si compone di due sale e un dehors (60 posti), l’offerta si basa su piatti semplici, tipici della tradizione romana che vengono serviti in un ambiente ospitale, schietto e sincero. . "Vogliamo trasmettere a tavola la nostra passione per la città di Roma attraverso i colori, i piatti e l’accoglienza familiare", specifica Andrea. Il cibo e le ricette sono quelle delle mamme e delle nonne, i sapori sono quelli di casa, la cucina si basa sulla qualità delle materie prime, la sicurezza degli alimenti con qualche rivisitazione per quanto riguarda i piatti del giorno. L’Antipasto della Fraschetta è un must: misto di salumi, formaggi e sottoli, così come le Bruschette con salse artigianali e il Lingotto cacio e pepe. Nei primi piatti regnano i grandi classici della cucina romana, tra i più richiesti gli Spaghettoni alla carbonara come anche i Rigatoni alla amatriciana, i Rigatoni Cacio e Pepe e la Gricia. "Per il guanciale e la porchetta ci riforniamo da delPonte, da Cibaria per il pecorino romano, da Delfino di Cetara per le alici e la loro colatura, usate ad esempio per le puntarelle e la Pajata, quando c’è, e poi andiamo da molti piccoli produttori”, chiarisce Guido. Tra i secondi da evidenziare i piatti a base di quinto quarto come la Trippa alla romana con pecorino e mentuccia, la Coratella di agnello, la Coda alla vaccinara. In carta anche Saltimbocca alla romana e Abbacchio Igp al forno con patate. Infine, il Tiramisù, la Crostata ricotta e visciole e le Ciambelline al vino. Da bere una ventina di etichette di vini locali e non, vino della casa servito nelle “fiale di una volta”, birre artigianali e alla spina.
GALLERIA:
Spazio alla porchetta, anche formato kebab.
Tra le specialità in carta, il Luna Pork una sezione dedicata alla porchetta di Ariccia Igp. Da provare la porchetta al piatto con focaccia calda e lardo che je se scioglie sopra, le Polpette di porchetta fritte, il Tegamino di porchetta al forno con caciocavallo e una divertente rivisitazione del kebab in versione romanesca: il Porkettab co’patate, una piadina con porchetta, lattuga, pomodoro e salsa yogurt.