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Pizza e cucina genuina, da Mammina si celebra la tradizione italiana
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Arrivata a otto punti vendita grazie all'ultima apertura di fine ottobre all'Eur a Roma, Mammina fa parte della new wave di (mini)catene di cucina italiana. Un trend che sta portanto diverse storiche insegne a reinventarsi in modalità food retail, senza perdere la genuinità e l'originalità della propria proposta, capaci di conquistare diverse piazze italiane.
L'origine (romanzata) del format Mammina.
Punto di partenza dello sviluppo dell'insegna in questione è Napoli. Qui nel 2014 apre il primo punto vendita grazie all'intuizione di Antonio Viola, ceo del brand, che ha voluto riprendere le proprie tradizioni di famiglia e costruirci sopra un nuovo storytelling gastronomico. Nasce così un format che si ispira all'attività di Giuseppina e Assuntina che, nella Napoli del secondo dopoguerra, all'attività di sarte affiancano quella di cuoche, unite dalla comune passione per i fornelli. Giuseppina preparava i mezzani alla genovese, un piatto che cuoceva per ore, impregnando la casa di un profumo avvolgente. Assuntina, invece, era esperta nella frittura di gamberi e calamari, accompagnata dalle sirene delle navi che collegavano Napoli alla Sicilia. Questo amore per l’arte culinaria le portò a trasformare la sartoria in una trattoria e pizzeria, dando vita a Mammina. "Abbiamo romanzato solo la trasformazione da sartoria a ristorante, ma Giuseppina e Assuntina sono state realmente le storiche mammine della mia famiglia dalle quali si sono tramandate le ricette con quegli ingredienti e modalità di preparazione che fanno la differenza, e che ancora oggi ci consentono di deliziare i nostri ospiti facendoli sentire a casa”, ha spiegato Viola. La missione è chiara: portare in tavola piatti sani e genuini, rispettando la tradizione culinaria campana.
Menu casareccio e layout anni '70 per Mammina.
Il menù, curato con amore e passione, include una vasta selezione di specialità regionali, come i ravioli capresi, gli spaghetti alla Nerano o alla Carbonara, che trasportano i clienti in un viaggio attraverso i sapori autentici della cucina italiana. Non mancano le classiche pizze, rivisitate in chiave moderna, ma sempre con l’attenzione alla lenta lievitazione, per un’esperienza inclusiva che soddisfa tutti i palati (abbracciando anche i nuovi trend alimentari come gluten free, vegan ed healthy). Il tutto all'interno di un format che ricorda l'ambiente casalingo italiano anni '70 come dimostra l'apertura all'Eur curata da Augusto Contract. Lo store, declinato su due piani (di cui uno soppalcato), è caratterizzato dal ricorso a materiali come legno, marmo e formica per dare un tocco vintage all'arredamento. Punto centrale, è il banco pizza al piano terra realizzato con top in marmo di Carrara e fronte banco rivestito in piastrelle in Gres Orange e, sulla sinistra, una station con top nel medesimo rivestimento e ante e pensili in legno di noce.
Lo sviluppo romano di Mammina.
L'esperienza, dunque, è quella di sentirsi a casa, gustando piatti che restituiscono il meglio della cucina italiana più saporita. "Siamo felici di portare Mammina anche nel quartiere Eur, un'area dinamica e in continua crescita, che ben si sposa con la nostra filosofia di cucina genuina e familiare - ha commentato Viola - Ogni piatto del nostro menù è un tributo alla tradizione italiana, preparato con amore e attenzione ai dettagli. Vogliamo che ogni ospite si senta a casa nostra, coccolato dai sapori autentici e dall'atmosfera accogliente". Non a caso, questa è la terza apertura nella Capitale dopo quelle di piazza Colonna e piazza Barberini.