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Pasticceria Martesana, quinta apertura sotto l'arco di Porta Romana
La dolcezza di Pasticceria Martesana arriva in Porta Romana dove, dal 30 marzo, è attivo il quinto punto vendita della pasticceria avviata da Vincenzo Santoro. Dalla prima, aperta nel 1966 in via Cagliero, a poca distanza dall’omonimo naviglio da cui Martesana prende il nome, l'isegna taglia il nastro di un locale completamento nuovo in uno dei district più trendy della città di Milano.
L'arco di Pasticceria Martesana spunta in Porta Romana: 5° store tutto rinnovato.
Il locale sorge in Corso di Porta Romana all’ angolo con viale Caldara e con le sue vetrine affaccia direttamente sull’antico casello o dazio doganale che un tempo segnava il confine tra gli abitanti del contado e chi risiedeva entro le mura spagnole della città. La sua forma è stata di ispirazione per l'apertura, dal momento che la forma geometrica dell'arco ricorre sia all'interno della location che nel logo della catena di pasticcerie. "Sapevate che l’arco di porta romana è un dono d’amore, un regalo di nozze, fatto da Filippo III a Margherita d'Austria nel 1596? Anche questo spazio per noi è un dono d’amore verso Milano e verso i residenti di questo quartiere", ha commentato Luca Tartaglia, direttore generale. D'altronde, "Martesana è l’alta pasticceria di quartiere, lo è sempre stata da 50 anni. Ogni sua bottega ha un’anima identitaria forte, caratterizzante, che parla della tradizione, ma si colloca all’interno di un dialogo", ha aggiunto Marco Marsico, head of sales & marketing durante l'apertura.
Prodotto, heritage e artigianalità: le caratteristiche del format.
Il format affonda le proprie radici nella storia del brand, quindi, per collocarsi nel presente. Il nuvo concept ha l'obiettivo di valorizzare i punti di forza della pasticceria Martesana: prodotto, heritage e l’artigianalità. Un compito affidato alla collaborazione con Drogheria Studio e Tecnoarredamenti. Risultato: archi e colore sono gli elementi distintivi del progetto. Attraverso una rivisitazione di questi, è stato sviluppato uno spazio elegante e contemporaneo ispirato agli anni della nascita della pasticceria attorno ai macro temi casa, innovazione, inclusione, riconoscibilità, condivisione. La pasticceria conta due aree: una zona calorosa che ricorda una casa accogliente con una libreria e i tavoli del salon de té, che accentua il lato contemplativo della degustazione; dall’altro lato un’area di flusso veloce, dove scegliere cosa mangiare, cosa degustare o cosa portare via con colori bianchi e chiari. In generale, si è puntato a omaggiare Martesana con un'identità visiva che richiama la tradizione estetice delle insegne delle botteghe storiche del Novecento.
Il team di maestri pasticceri capitanati da Vincenzo Santoro.
L’inaugurazione del quinto negozio di Pasticceria Martesana è stata occasione per presentare la squadra completa del laboratorio centrale composta da diversi professionisti del che affiancano il fondatore Vincenzo Santoro:
- Daniela Zardoni, responsabile della produzione
- Domenico Di Clemente, executive pastry chef
- Jacopo Zorzi, membro del team italiano all'ultima Coupe du Monde de la Pâtisserie (cioccolato),
- Massimiliano Marseglia (forno),
- Maurizio Ferri (Cagliero), Alessandro Diglio (farciture).
“Ecco una nuova casa per Martesana, Un luogo dove trovarsi, socializzare e prendersi del tempo per sé stessi, che siamo felici e orgogliosi di condividere con voi", ha chiosato Santoro.
I prossimi sviluppi di Pasticceria Martesana.
Oltre al punto vendita originario e quello di Porta Romana, Pasticceria Martesana può contare su punti vendita in via Sarpi, zona Sant’Agostino e all'interno del Mercato Centrale (la food hall di Umberto Montano che sorge di fianco alla Stazione Centrale). Uno sviluppo ulteriormente accelerato dopo l'arrivo, nell’autunno 2021, di Mega Holding ed Eagle Capital Ventures che rispondono all'aumento di capitale da oltre 1,5 milioni di euro e acquisiscono la maggioranza della Bottega Storica minalese. Obiettivo: raffornzare la presenza del brand sul mercato food retail (estero compreso), anche grazie al supporto della parte produttiva concentrata nel laboratorio di Seso San Giovanni.
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