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Gli Anni '90 tornano nella mixology: ecco i Cringe Cocktails
Gli Anni '90 tornano nella mixology: ecco i Cringe Cocktails
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Cringe Cocktails, la "throwback culture" conquista la mixology

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È scattata l'ora dei Cringe Cocktails. Così è stato definito il trend che, in occasione del World Bartender Day (24 febbraio), riporta la mixology al passato. O meglio, agli Anni '90, un'epoca in cui spopolavano l'Old Fashion e il Cosmopolitan, il Daiquiri e Long Island. Ma pure il Negroni. "Stiamo assistendo a un forte ritorno del passato che rappresenta un momento di certezza e felicità che vogliamo riscoprire e rivivere sorseggiando i cocktail dell’epoca: semplicità e autenticità sono le parole chiave per questa nuova tendenza che vede una maggiore attenzione nella qualità degli ingredienti che rendono questi drink ancora più speciali e personali”, ha spiegato Chiara Pigini, trade marketing manager di Mavolo Beverages.

Il World Bartender Day riporta in auge i cocktails del passato.

A coniare il termine Cringe Cocktails è stato il quotidiano britannico Times che così ha voluto etichettare un trend sempre più forte all'interno della mixology internazionale. Velato da una certa nostalgia per gli ultimi anni d'oro della società dei consumi, il fenomeno è sorretto dalle scelte di Gen Z e Millennials. Non a caso, l'hashtag #y2k (che si riferisce all'estetica di quegli anni) è comparso in 4,5 milioni di contnuti du Instagram e conta oltre 14 miliardi di visualizzazioni su TikTok. Dal digitale al reale, poi, il passo è breve. Tanto che in occasione del World Bartender Day, ricorrenza nata in Australia e Nuova Zelanda sulla scorta della gara di cocktail The Perfect Blend, sono state rispolverate le miscelazioni del passato recente, diventati nel frattempo dei veri e propri classici. 

Dagli Anni '90 ad oggi, la mixology aggiorna la lista cocktails.

D'altronde, gli Anni '90 sono stati forieri di cambiamenti non solo nella società ma anche dietro al bancone del bar dove colori e presentazione spettacolare finirono per contare più della qualità degli ingredienti. Un particolare oggi rivisitato e migliorato, prediligendo liquori e distillati di alta qualità con una presentazione più sobria e minimale; e un effetto nostalgia tutto da gustare. Insomma, un tocco di modernità che ha portato le giovani generazioni alla riscoperta di drink crati 30 anni fa. “Tutti abbiamo un cocktail preferito del passato: i sentimenti di nostalgia non sono limitati a un determinato gruppo di età, ma sono un sentimento comune a tutti. Questi drink sono ancora molto popolari e sono diventati dei classici dei locali di tutto il mondo”, ha aggiunto Pigini. Ecco allora che il Cosmopolitan riporta alla mente le scene della serie Sex and the city, mentre il blu dell'Angelo Azzurro e del Blue Hawaiian si saldano alla moda "tiki" (ossia quella legata ai tipici boccali in legno con decorazioni maori molto diffusi sulle isole del Pacifico). Altro grande classico degli anni ’90 è il Long Island, strong cocktail creato sull’omonima isola orientale degli Stati Uniti nello stato di New York, mentre il Daiquiri ha subito forse la trasformazione più importante visto che negliAanni '90 era spesso servito in versioni molto dolci e artificiali mentre oggi si è tornati alla versione originale fresca e acidula.

La "throwback culture" conquista i consumi.

Il fenomeno della “throwback culture” sta conquistando a macchia d’olio non solo la mixology ma anche altre industrie: il cinema promuove i sequel dei celebri capolavori del passato come Top Gun Maverick, la musica riscopre e attualizza le basi ritmate degli anni ’90 come dimostrano i Boomdabash e la loro versione di Heaven degli Eiffel 65 per non parlare delle challenge che celebrano e citano videogiochi simbolo della cultura tra gli anni Novanta come Mortal Kombat. Ma quali sono le leve a livello psicologico alla base di questo fenomeno che ci fa tuffare nel passato? Come spiegato recentemente su Psychology Today da Taylor Fiorito e Clay Routledge, ricercatori del dipartimento di psicologia della North Dakota State University, "la nostalgia è un'esperienza emotiva comune, universale e altamente sociale. Un sentimento che implica la riflessione sulle esperienze passate, ma motiva stati affettivi, comportamenti e obiettivi che migliorano la vita futura delle persone". Ma non è tutto: La nostalgia può migliorare l'autostima come risorsa psicologica positiva, come dimostra anche un nuovo studio dei ricercatori Chang You e Yiping Zhong, recentemente pubblicato sulla National Library of Medicine. Questa sensazione diviene quindi una chiave per rileggere il passato, privandolo di una componente malinconica, ma evidenziando l’importanza della connessione sociale creata.

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