L'Italia è la patria del biologico. A confermarlo sono i dati diffusi nel report Osservatorio Sana di Nomisma durante Sana 2022, salone internazionale del biologico e del naturale che si tiene a Bologna: ristorazione commerciale e collettiva segnano un +53% a livello di consumi, nonostante l'incidenza dei consumi bio sui consumi totali ancora tra le più basse a livello europeo. Segno che qualcosa si sta comunque muovendeo, in un contesto reso complicato dalla pandemia, dal conflitto russo-ucraino e dall'inflazione.
Vendite alimentari bio, mercato da 5 miliardi (1 dalla ristorazione).
Le vendite di alimentari bio nel mercato interno, secondo i numeri diffusi durante la manifestazione bolognese, hanno raggiunto i 5 miliardi di euro occupando il 3,5% delle vendite al dettaglio biologiche mondiali. A trainare i consumi è il comparto fuoricasa che arriva a pesare per 1 miliardo di euro, +53% rispetto al 2021 grazie alla componente della ristorazione commerciale che mette a segno un +79%. Percentuale a cui si aggiunge il +20% ottenuto nel canale della collettiva. Un dato in controtendenza con i consumi domestici, in flessione dello 0,8% a valore.
Analisi dei canali bio, i numeri di Nomisma.
A soffrire di questa dinamica sono i canali tradizionali: gli specializzati che chiudono a -8% rispetto al 2021 e la distribuzione moderna comunque in positivo a +0,8%. Meglio altri canali come i mercati, le vendite dirette delle aziende, i gruppi di acquisto solidali, le erboristerie, ecc (+5%). Continua la crescita dell’export bio Made in Italy che continua la sua corsa: +16% rispetto allo scorso anno, raggiungendo i 3,4 miliardi di euro di vendite sui mercati internazionali. Dal 2012 ad oggi il mercato interno legato al biologico è cresciuto del 131%, ancor più brillante la crescita dell’export e (+181% rispetto al 2008).
Fuoricasa trampolino per la nuova crescita del biologico.
"Significativa è stata la crescita del comparto fuoricasa che ha portato globalmente a un incremento dei consumi, superando le pressioni
inflazionistiche di questi ultimi periodi", ha commentato Roberto Zanoni, presidente di AssoBio. L'Italia oggi è chiamata a difendere un primato importante nel biologico. Per riuscirci, Zanoni ha delineato le priorità: "Far crescere i consumi, la consapevolezza e la trasparenza di tutta la filiera". Per Silvia Zucconi, responsabile market intelligence di Nomisma “il biologico rappresenta ancora un punto di riferimento delle preferenze del consumatore italiano: si confermano di fatto le dimensioni dei consumi in ambito domestico mentre è forte la ripresa nella ristorazione commerciale e collettiva, dopo le restrizioni imposte dalla pandemia. Questo deve essere solo un punto di partenza per una nuova crescita, ma occorre vincere due sfide ancora aperte: sostenibilità e informazione. Chiarire il profilo di sostenibilità del biologico e costruire una comunicazione chiara sui valori che il bio interpreta sono le strade da percorrere, soprattutto in uno scenario evolutivo dove le famiglie stanno rimodellando gli schemi di acquisto spinti dalla dinamica inflattiva”.
Carne, ortofrutta e fresco sul podio dei consumi.
Analizzando le vendite a valore per comparti emerge come siano i prodotti Pet Care e le Carni Bio a mostrare l’andamento più brillante, rispettivamente +19% e +15% rispetto all’anno precedente (fine luglio 2022). Le Carni Bio fanno registrare una crescita maggiore rispetto al comparto nel totale agroalimentare (+10%). In leggera crescita anche l’Ortofrutta Bio, anche se con tassi minori rispetto al comparto nel totale agroalimentare (+6%). Stabili le vendite nel Fresco Bio, dove invece risultano in leggera crescita nel totale agroalimentare (+3%). Di segno negativo invece le vendite del Freddo Bio, che registrano un calo del -6% e delle Bevande Bio (-3%), comparti che invece mostrano segno positivo nel totale agroalimentare.
Gli italiani che comprano bio: coinvolte l'89% delle famiglie.
La stabilità delle vendite dei prodotti biologici si riflette sulla percentuale di users bio: nel 2022, come nel 2021, l’89% delle famiglie italiane ha acquistato Bio almeno una volta nell’ultimo anno. Gli users bio confermano l’andamento delle vendite nei singoli canali, per gli acquisti di prodotti biologici i due canali più frequentati sono proprio iper e supermercati (il 68% degli users vi acquista prodotti bio) e discount. I consumatori sembrano avere idee chiare su aspettative e valori che il bio interpreta. Questa consapevolezza ricade anche sui consumi fuori casa: negli ultimi 6 mesi oltre 6 italiani su 10 hanno consumato prodotti biologici fuori casa in almeno una occasione, scegliendo bio soprattutto nei momenti della colazione, dei pranzi di lavoro e all’aperitivo. E non manca spazio per crescere. Quasi 6 consumatori su 10 vorrebbero avere informazioni più dettagliate sulle
caratteristiche, metodo di produzione e sui valori nutrizionali degli alimenti biologici. Nello specifico, il 58% vuole saperne di più sui benefici che il prodotto può apportare a dieta e salute; la stessa percentuale chiede anche ulteriori dettagli sulla distintività del biologico rispetto al convenzionale.
Più di 6 consumatori su 10, inoltre, vogliono avere informazioni più dettagliate sul contributo alla sostenibilità (ambientale, sociale ed economica) legate al metodo biologico.