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Val D'Oca guarda al food retail con il suo heritage Cuvée Classiche
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Dopo la presentazione del nuovo logo a Vinitaly 2022, il portafoglio Val d’Oca ha iniziato un percorso che lo renderà protagonista di importanti cambiamenti. L’obiettivo è quello di strutturare un’offerta più efficace e focalizzata, in grado di esprimere al meglio l’identità, la competenza e i valori del marchio. Anche nell'ambito food retail: "Fenomeno è molto interessante e andrà sempre più monitorato e gestito, perché può rappresentare un canale importante di vendita e di brand building per i marchi vinicoli.", ha commentato a RM Luca Maruffa, marketing manager Val D’Oca.
Dal cuore di Val D'Oca nascono 4 Cuvée Classiche.
La novità sono le quattro Cuvée Classiche, il cuore del brand vinicolo e il ponte fra passato e futuro del marchio. Il “Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Millesimato Extra Dry” è, da oltre trent’anni, un’etichetta “icona” del Prosecco di qualità nel canale Horeca. Da qui nasce l’idea di declinare una linea di Cuvée Classiche, che aggiungono un forte impulso di modernità alla proposta Val d’Oca: esprimere le diverse personalità del Prosecco Superiore e tracciare uno stile preciso che sappia sempre evolvere rimanendo fedele a sé stesso.
Con il Prosecco Extra Brut si completa la collezione.
Così, dopo aver introdotto negli scorsi anni la versione Brut del più importante fra i prodotti in portafoglio, ora tocca alla novità rilevante della versione Extra Brut: il "Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Millesimato Extra Brut" è la vera e propria gemma della collezione. Un Prosecco dal profilo pieno, complesso, gastronomico, sicuramente in grado di intercettare un pubblico sofisticato, abituato a bollicine prestigiose. Un prodotto su cui si è lavorato molto in cantina per spostare ulteriormente l’asticella dello standard qualitativo, una vera sfida. La collezione si completa infine con un Rosé dal tocco deciso: il "Prosecco Doc Rosé Millesimato Brut", espressione della più recente tipologia introdotta dalla denominazione Doc, si rivela vibrante ed elegante al sorso. Un rosé senza fronzoli, che va dritto al punto. Un rosé vestito da sera.
Confezione policroma, bottiglia nera satinata: il design di Val D'Oca.
Val D’Oca schiera così le sue quattro etichette con un’immagine compatta: la medesima elegante bottiglia nera satinata, con etichetta e capsula declinata in quattro colori diversi (oro ramato per l’Extra Dry, argento per il Brut, azzurro per il nuovo Extra Brut e rosa per il Rosé). “Le Cuvée Classiche sono per noi, allo stesso tempo, un segno di continuità con il percorso di Val d’Oca, e di forte cambiamento del brand - ha aggiunto Alessandro Vella, direttore generale della Cantina Produttori di Valdobbiadene - Questo cambiamento doveva iniziare dal nostro prodotto più iconico, racchiuso nella bottiglia nera satinata. Così è stato. È una collezione a cui teniamo moltissimo, perché mantiene il legame con i nostri consumatori più fedeli e al tempo stesso apre al futuro del brand”.
Il nuovo logo della cantina.
Sulla bottiglia nera satinata, icona del brand per gli estimatori storici di Val D’Oca, il nuovo logo fa bella mostra di sé con il consueto grappolo, segno di continuità del marchio, ridisegnato oggi con un’immagine unica, inimitabile e fortemente identitaria, che nasce dalla stilizzazione della fase dell’allegagione, la trasformazione da fiore in frutto, il momento in cui in vigna ha inizio un nuovo ciclo di vita. È un inno alla materia prima nella sua primordiale espressione, che richiede la cura del dettaglio nel rispetto della creazione e della natura. Riassume anche il concetto di trasformazione del fiore in frutto, come dell’uva in vino. Un concetto quanto mai attuale per l’evoluzione che sta subendo il marchio.
Le prospettive di Val D'Oca sul mondo del food retail.
Immagine che potrebbe trovare posto anche nel settore del food retail: "Le catene di locali o ristoranti stanno lavorando anche su segmenti medi e medio alti di mercato. Costruire partnership di medio lungo termine, che vadano oltre le normali dinamiche di vendita, può essere una strada interessante da perseguire: co-marketing, co-creazione di contenuti, comunicazione congiunta. Perché il futuro del vino e delle catene passa proprio per il trovare strategie comuni e posizionamenti complementari dei rispettivi brand. L’effetto win-win potrebbe essere più facile che in altri casi, se gli attori in campo sapranno collaborare con la giusta prospettiva di crescita comune", ha affermato Luca Maruffa.