Unire cucina e mixology di qualità e la missione di Porticcioli che, a Bergamo, raggiunge le tre location e conferma la volontà di crescere ancora. Al centro, la proposta gastronomica firmato dallo chef Alessandro Bianchini che si sposa con la passione per il gin protagonista sia in tavola sia al banco. Un format che troverà presto casa anche a Brescia.
Già presente a Salò e a Milano, l'insegna fondata da Riccardo Condorelli, Lorenzo Postolache (già fondatori del primo Porticcioli Garda), Chiara Caresano e Luca Michieli approda anche nella città Alta, tra mura e volte cinquecenteche. Il nuovo Porticcioli, infatti, sorge nella storica piazza Lorenzo Mascheroni, cuore del borgo antico, tra le vie lastricate e le botteghe che affacciano sulla Bergamo romana. Più nello specifico, il ristorante orobico ha trovato casa in un contesto ipogeo raro. Uno spazio rimasto chiuso per oltre cinque anni che occupa parte di un edificio sorto sopra un’area archeologica e stratificata. Negli anni Duemila, questo luogo era stato oggetto di un importante intervento di restauro firmato dall’architetto Adolfo Natalini, che aveva riportato alla luce le strutture originarie e integrato le preesistenze storiche in un linguaggio architettonico sobrio e contemporaneo. Oggi Porticcioli ha scelto di conservare l’anima originaria di quello straordinario recupero, intervenendo con un restyling leggero e rispettoso. Le sale, arricchite dalle opere dell’artista Paolo Poli, accolgono circa 70 coperti e si aprono su una cantina dedicata al vino e soprattutto al gin.
La direzione gastronomica affidata a Bianchini, professionista di esperienza internazionale (già con Cipriani e Belmond) si affida a Catello Frangiosa per l'execution in loco. Immancabile il rapporto con il gin, protagonista trasversale dell’esperienza gastronomica e punto d’incontro tra cucina e miscelazione. In carta convivono oltre ottanta etichette provenienti da tutto il mondo, accanto a Lento gin, lo spirits artigianale firmato dal gruppo. Un percorso che parte dal bicchiere e arriva nel piatto: il gin entra infatti anche in alcune preparazioni della cucina diventando un ingrediente a tutti gli effetti. Ogni portata può essere accompagnata da un mini cocktail pairing dedicato, curato dal gin specialist del locale, con botaniche selezionate per dialogare con le materie prime e le sfumature aromatiche dei piatti. L’esperienza culmina nel dopocena, con una proposta di gin tasting e una selezione di cocktail d’autore. Non solo food&gin, però. Da Porticcioli Bergamo la cantina offre circa 200 etichette di vino. Ampio spazio è riservato alle produzioni italiane a cui si affianca una piccola selezione di Champagne.

Il menu (condiviso con gli altri locali del gruppo, in cui compaiono delle variazioni legate alla tradizione cittadina) riflette un approccio fondato su lavorazioni quotidiane, cotture espresse e ingredienti riconoscibili, con piatti che cambiano al ritmo delle stagioni e dei mercati. Il pane, le focacce e i grissini sono fatti in casa ogni giorno, con lievito madre. Tra i piatti in carta, oltre all’ampia selezione di crudi di mare, spiccano:
Accanto ai classici di Porticcioli, il menu include un omaggio al territorio con i casoncelli bergamaschi, proposti nella versione tradizionale (burro, salvia e Grana Padano).
Con l'apertura di Bergamo, che sarà presto seguita da quella di Brescia, il gruppo ristorativo cosolida la propria presenza nel Nord Italia e apre una nuova fase di crescita. Dopo il lago e la città, arriva un doppio approdo urbano: due progetti complementari che rafforzano una filosofia fondata su ospitalità, qualità e riconoscibilità. Altrettanto strategica, infatti, è la sede di Porticcioli Brescia con sede in piazza Vittoria. Qui il ristorante sarà affiancato da un nuovo spazio dedicato all’esperienza del gusto quotidiano: una caffetteria con cocktail bar e bottega, concepita come luogo aperto dalla mattina alla sera. "Ogni città è diversa, ma in tutte cerchiamo la stessa cosa: luoghi che abbiano un’anima, e in quest’ottica lo spazio di Porticcioli Bergamo è davvero unico, e per noi è una grande soddisfazione restituire questo luogo alla città - ha raccontato Condorelli - Per noi si tratta di far godere del bello e del buono senza barriere, a chi cerca qualità e autenticità senza dover spendere cifre fuori misura".