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Bollicine e territorio uniche certezze per i produttori di vino
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Bianco e rosso, Cesari lancia Justo.
Sotto il cappello di Caviro, all’ultimo Vinitaly si è fatto notare Cesari con il lancio dell’etichetta Justo: due vini, un bianco e un rosso, entrambi Veneto Igt che parla a un target giovane anagraficamente e come status percepito nel mondo vino. "Per il rosso c’è l’uva Corvina per il bianco è il Garganega, due vitigni territoriali. Poi abbiamo strutturato i vini con l’aggiunta di vitigni internazionali, come Merlot e Riesling, che potessero ingentilire il prodotto grazie a note fruttate di ciliegio, della frutta rossa e, per il bianco, del fruttato non stucchevole, punta di acidità e facile beva" descrive Nicolò Maroni, marketing manager di Cesari. Con un totale vitato di 140 ettari in Valpolicella e 10 in Lugana, Cesari conta una squadra di 30 dipendenti e 2 enologi, con controllo di ogni fase del processo di produzione dei propri vini, una distribuzione omnicanale capillare, e vanta un’esportazione in più di 50 paesi. L’obiettivo ora è quello di intercettare un pubblico trasversale, quindi, a partire dal codice comunicativo che strizza l’occhio al rock anni 80 e alla scena attuale con artisti come Billie Eilish e Travis Scott.
Di particolare interesse il lavoro sul grado alcolico: "Mantenendo fisso lo stile della cantina abbiamo alleggerito la gradazione, con un rosso a 12,5 e un bianco a 12 gradi alcol. In linea con i trend che spingono verso il low-alcol; a cui guardiamo ma a cui rispondiamo con un vino in tutto e per tutto", ricorda Maroni. Tanto che Justo punta a farsi spazio sia durante l’aperitivo che come dopo cena. D’altronde, "il contesto è in continua evoluzione e nel 2025, con le recenti novità a livello legislativo e i trend di consumo gli effetti si sono sentiti. Siamo ben consci della situazione e di come rispondere dando alla ristorazione i giusti strumenti per incrociare l’interesse e le possibilità del cliente finale. Il consumo responsabile rimane sempre prioritario", conclude il manager.