Nel biennio 2024-25, secondo l'ultimo Cerved Industry Forecast, i servizi legati a turismo e ristorazione, e quelli digitali, trainano l'economia italiana. Il tutto in un contesto che, nonostante il perdurare delle tensioni geopolitiche e con tassi di interessi elevati, vede i fatturati delle imprese italiane in lieve crescita (+0,5% in termini reali, in uno scenario che si mantenga simile all’attuale) e migliorerebbero ulteriormente nel 2025 (+1,2%).
"Il contesto di questo autunno vede un’inflazione ormai tornata su livelli fisiologici per la quasi totalità degli input produttivi e una politica monetaria europea ancora restrittiva, con una discesa dei tassi di interesse molto graduale - commenta Carlo Purassanta, presidente esecutivo di Cerved, la tech company che aiuta istituzioni e imprese a proteggersi dal rischio e a crescere in maniera sostenibile - Gli investimenti ne risultano ancora fortemente penalizzati, con un calo che è ulteriormente aggravato dalla fine degli incentivi che negli ultimi tre anni avevano trainato il comparto delle costruzioni. Da qui, la crescita moderata per il 2024, dopo la sostenuta ripresa degli anni post-pandemia, con delle differenze sostanziali tra i settori verticali. Interessante la ripresa che ci aspettiamo nel 2025".
In base alle stime di Cerved, la previsione è di un +2,58% di ricavi nel 2025 rispetto al 2022, con andamenti però molto differenziati a livello di comparti: l’agricoltura, ad esempio, risulta fortemente penalizzata dai molti eventi estremi dovuti al cambiamento climatico che impattano sulla produzione (-1,94% la variazione di fatturato del 2025 rispetto al 2022), mentre le costruzioni subiscono una flessione fisiologica (-4,47%) dopo la straordinaria crescita del triennio precedente grazie agli incentivi, ma sono sostenute dai fondi del PNRR per le infrastrutture; i settori industriali, tranne elettrotecnica e informatica (+5,64%), soffrono per il calo di domanda nazionale ed estera e anche il Sistema moda (-3,84%) e il Sistema casa (-9,78%) sono in contrazione. Al contrario, i beni di largo consumo (+2,81%), alimentari e per la cura della persona e della casa, strutturalmente meno ciclici, riportano ancora un andamento in crescita e anche la logistica e i trasporti (+3,74%) continuano a presentare risultati positivi grazie alla crescita strutturale delle vendite on line. Le migliori performance però riguardano i servizi non finanziari (+11,37%), in particolare quelli impattati dalla digitalizzazione o legati al turismo e alla ristorazione. Nello scenario più pessimistico, invece, si assisterebbe addirittura a una contrazione dello 0,4% dei fatturati 2025 rispetto al 2022, ipotizzando un utilizzo non ottimale dei fondi del PNRR che freni ulteriormente le costruzioni e una ripresa dell’inflazione che riduca i consumi delle famiglie.