A pochi giorni da Ferragosto, il contesto che si trovano a vivere i vacanzieri italiani e stranieri è quello di un rialzo dei prezzi; soprattutto al ristorante. A dirlo è un'indagine Demoskopika riferita al turismo nel mese di luglio 2024: l'inflazione turistia sale delle 0,8% su base mensile e del 4,1% su base annua. Nel fuoricasa e nei servizi ricettivi l'indice sale dal 4,2 al 4,3% su base tendenziale. Eppure questa corsa dei prezzi non ferma le spese dei turisti, soprattutto stranieri (come dimostrano i dati Bankitalia).
Andando più in profondità nelle stime diffuse dall'istituto di ricerca, nel mese di luglio 2024 l’indice nazionale dei prezzi al consumo turistico per l’intera collettività (NICT) cresce principalmente sulla scorta dell'aumento dei prezzi per Servizi ricettivi e di ristorazione (+3,257 punti percentuali), Servizi ricreativi e culturali (+0,644) e Pacchetti vacanze (+0,451). Al contrario, un contributo negativo emerge dai prezzi relativi ai Servizi di trasporto (-0,248). In altri termini, sono i servizi ricettivi e di ristorazione ad assorbire il 79,2% della crescita seguiti da servizi ricreativi e culturali (15,8%) e dai pacchetti vacanza (10,9%). Andamento deflattivo, al contrario, per i servizi di trasporto con un contributo pari a -5,9 punti percentuali alla variazione tendenziale dell’inflazione turistica nel periodo osservato.
In base alle stime di Demoskopika, inoltre, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo turistico (IPCAT) per l’Italia, sviluppato per assicurare una misura dell'inflazione comparabile a livello europeo, registra, nel mese di giugno 2024, un ritmo di crescita su base annua del 4% a fronte di un 4,9% dell’Unione Europea. Una dinamica dei prezzi del “paniere turistico” che colloca il Belpaese al quarto posto preceduto soltanto da Svezia (3,9%), Francia (3,3%) e Portogallo (3,1%). Sul, versante opposto, a presentare, infine, un andamento dell’inflazione turistica più elevato dell’Italia le rimanenti destinazioni osservate: Polonia (6,7%), Paesi Bassi (6,6%), Austria (6,4%), Grecia (6,1%), Germania (5,4%) e Spagna (5,3%).
Nonostante ciò, nel nostro Paese non si arresta la spesa dedicata al turismo. A spingerla, come sottolineato più volte, sono i flussi internazionali. Già a maggio scorso, come sottolineato dall'aggiornamento di Banca d'Italia pubblicato ad agosto, il saldo della bilancia dei pagamenti turistica dell'Italia ha registrato un avanzo di 2,8 miliardi di euro, in aumento rispetto a quello dello stesso mese del 2023 (2,2 miliardi). La spesa dei viaggiatori stranieri in Italia (5,2 miliardi) è cresciuta del 17%, a fronte di un incremento del 9% di quella dei viaggiatori italiani all'estero (2,4 miliardi). Nel complesso dei tre mesi terminanti in maggio 2024 le entrate turistiche sono aumentate del 12% rispetto allo stesso periodo del 2023, per effetto anche della crescita della spesa pro-capite; l'incremento delle uscite, pari al 9%, è stato invece trainato esclusivamente dal maggior numero di viaggiatori. Sempre nella media degli ultimi tre mesi disponibili, per la prima volta dall'estate 2021 l'andamento della spesa dei viaggiatori provenienti dai paesi Ue è stato più favorevole rispetto a quelli dell'extra-Ue (rispettivamente 13 e 10% in più nel confronto con il periodo corrispondente).