In totale, saranno 215 milioni le presenze turistiche in Italia nell'estate 2024 per un spesa complessiva di 62 miliardi di cui 11,7 nel fuoricasa secondo Fipe. Colazioni, pranzi, cene, spuntini, gelati, aperitivi, ecc. costituiscono infatti una delle voci di budget più corpose per chi, straniero o residente, decide di visitare il Belpaese.
A trainare la spesa, secondo il report presentato dalla federazione in occasione di una tavola rotonda sul tema svoltasi a Roma, saranno i turisti stranieri: +4% di presenze rispetto all'anno precedente. Una crescita che, almeno dal punto di vista percentuale, controbilancia la flessione dello 0,8% per quanto riguarda il turismo interno. Considerando i tre mesi estivi, agosto si conferma come il momento di picco sia per presenze (84 milioni) sia per spesa turistica complessiva: 24 miliardi di euro, di cui 4,8 miliardi in bar, ristoranti, agriturismi, gelaterie, ecc.. Questi dati "confermano la forza del sistema turistico italiano - ha commentato Luciano Sbraga, direttore del Centro studi di Fipe - Nonostante un ciclo economico in fase di rallentamento e un quadro geopolitico che continua ad essere complicato, la straordinaria capacità attrattiva del nostro Paese e la qualità dei nostri servizi permettono all’economia del turismo di fare un ulteriore passo in avanti e dunque di contribuire positivamente anche quest’anno alla crescita del Pil. Qualche segnale di incertezza viene dal turismo interno che nei primi mesi dell’anno presenta un trend con il segno meno che, tuttavia, dovrebbe attenuarsi nei mesi estivi".
Guardando più in profondità i cambiamenti strutturali tra il pre e il post-pandemia nelle modalità di fare vacanza degli italiani l’analisi Fipe rileva un aumento delle vacanze lunghe (4 o più notti), che nel 2023 erano il 59,4% del totale contro il 55,6% del 2019. I viaggi brevi (1-3 notti) scendono al 40,6%, dal 44,4% del pre-pandemia. Crescono le vacanze estive: nel quadro complessivo di calo delle vacanze, l’incidenza dei viaggi estivi sul totale annuo sale al 45% (dal 41,8% del 2019) e quella dei pernottamenti al 61% (dal 57,6%). L’estate consolida, dunque, il proprio ruolo nella scelta degli italiani del periodo per fare vacanza. Soprattutto nelle mete nostrane con il 79,3% dei viaggi che ha come destinazione una località italiana; con Nord (+2%) e Mezzogiorno (+2,2%) che aumentano la prorpria attrattività.