Anticipati i dati salienti del 4° Libro Bianco Valore Acqua per l’Italia curato dalla Community Valore Acqua per l’Italia di The European House-Ambrosetti. Evidenze? Se il 96,3% degli italiani dichiara di adottare sempre o talvolta comportamenti sostenibili, meno il 29,5% consuma con regolarità acqua del rubinetto. Creata nel 2019, la pubblicazione rappresenta la filiera dell'acqua in Italia: dai gestori della rete agli erogatori del servizio, dal settore agricolo a quello industriale, dai provider di tecnologia alle istituzioni preposte.
I dati del Libro Bianco Valore Acqua per l’Italia saranno pubblicati ufficialmente il 22 marzo (in occasione della Giornata mondiale dell’acqua) da TEH-Ambrosetti a Roma in collaborazione con Fondazione Utilitatis (federazione di operanti nei settori dell'acqua), i cui partecipanti sono stati coinvolti nella survey. “Abbiamo monitorato, aggiornandoli a un anno di distanza, i Paradossi nella percezione dei cittadini italiani sul valore dell’acqua e le abitudini di consumo, per analizzare le variazioni nei loro comportamenti alla luce del contesto di crisi in cui ci troviamo - ha affermato Valerio De Molli, managing partner e ceo di TEH-Ambrosetti - Solo per citarne uno, il cambiamento climatico è la 3° priorità del Paese per i cittadini italiani, ma si conferma un problema ancora lontano dal proprio territorio, anche nell’annus horribilis per il clima italiano”.
In tema di acqua pubblica, la conoscenza e percezione degli italiani continuano a essere in contraddizione con i dati fattuali: l’Italia è il primo tra i grandi Paesi europei per qualità dell’acqua in quanto l’85% della risorsa viene prelevata da fonti sotterranee (quindi protette e di qualità) contro il 69% della Germania, il 67% della Francia o peggio ancora il 32% di Spagna e Regno Unito fino al 23% della Svezia. Nel Nord-Est c’è maggior fiducia sulla qualità dell’acqua del rubinetto (87,4% degli intervistati la ritiene di livello alto o medio), mentre al Sud e nelle Isole la fiducia scende di oltre 14 punti percentuali al 72,8%. Quello che non convince nel Nord-Italia è soprattutto il sapore, ma al Centro e al Sud non si sentono sicuri della qualità di quest’acqua o non si fidano dell’igiene delle autoclavi. In generale, il 72% delle persone sottostima il proprio reale consumo giornaliero d’acqua (220 litri pro capite), ma al contempo 9 italiani su 10 sovrastimano la propria bolletta: l’88,4% non conosce il costo unitario dell’acqua in Italia, ritenendolo il più delle volte troppo alto. Anche se l’Italia è, in realtà, uno dei paesi europei con la tariffa idrica più contenuta (2,10 euro al metro cubo).
Come emerge dall’analisi di TEH-Ambrosetti, nonostante un 2022 drammatico dal punto di vista dell’emergenza siccità (quasi il 70% del campione riconosce il 2022 come anno più caldo della nostra storia), il cambiamento climatico viene percepito dagli italiani solo come il terzo problema più grave che affligge il Paese (37,4% delle risposte) dopo la sanità (39,9%) e soprattutto l’occupazione e l’economia (62,2%). E se si restringe l’osservazione alla propria zona di residenza il cambiamento climatico scivola al 4° posto fra i problemi più gravi, scavalcato anche dalla carenza di infrastrutture e gestione della mobilità. I 2/3 del campione intervistato, infine, sottostima gli impatti del cambiamento climatico sull’agricoltura. "L'estate 2022 - ha specificato Luca Mercalli, presidente Società Metereologica Italiana e giornalista scientifico - è stata in Europa occidentale e in Italia settentrionale la più calda e asciutta di oltre due secoli di rilevamenti. Le Alpi prive di neve e la mancanza di pioggia hanno ridotto il Po a un rigagnolo. Prove generali di un futuro al quale bisogna adattarsi con una pianificazione vasta e lungimirante che non sia una semplice e tardiva reazione all'emergenza."