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L'interno di uno dei 5 punti vendita Fancytoast
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Fancytoast avvia la seconda fase dello sviluppo a tutto brunch

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- Fancytoast Milano - Fancytoast brunch - Fancytoast menu

Dal primo locale di 28 mq in zona Moscova a Milano alle 4 aperture previste nel 2025, Fancytoast ha messo a punto il format e ora è pronta a diventare grande. L'insegna, nata nel 2016 dall'idea di sei amici, ha saputo conquistare il pubblico meneghino sdoganando in città alcuni riti e sapori provenienti dalla West Coast, dall'avocado toast al brunch all day long. Il tutto mettendo a punto un'identità visuale chiara e un modello di servizio modulabile.

 

Da San Francisco a Milano, Fancytoast pioniere dei sapori della West Coast.

Alle origini del format c'è un viaggio a San Franciso. "Quando è arrivata in California, la nostra socia e cofondatrice Federica ha trovato una proposta bakery ben diversa da quello a cui siamo abituati a queste latitudini. A partire dal toast che non è, come da noi, un panino farcito ma è realizzato utilizzando una sola fetta, alta un pollice (inch), che veniva guarnita in superficie. Una volta tornata e condivisa l'esperienza abbiamo iniziato a progettare Fancytoast", racconta la ceo Veronica Giorgi. Il primo test dell'open toast avviene in zona Moscova con il payoff "Epic Toast from West Coast" che si è rivelato subito un successo. "Siamo stati dei pionieri per una categoria di prodotto che, di lì a poco, avrebbe spopolato in tutti i locali", sottolinea Giorgi. Nel 2019, quindi, parte la prima fase di sviluppo con il raddoppio in via Vittor Pisani (successivamente ceduto a favore del locale in zona Bicocca) e l'allargamento del menu grazie all'introduzione del caffè americano e altri prodotti da forno. Un binomio che, quasi naturalmente, ha porta Fancytoast a integrare la proposta brunch con cui ha caratterizzato le successive apertura di via Fiamma a Milano, quella di Bergamo e l'attivazione del van all'interno del Designer Outlet di Noventa di Piave

Veronica Giorgi fancytoast

Layout modulare e menu variegato: la proposta di Fancytoast. 

A legare queste aperture c'è, innanzitutto, un layout molto riconoscibile. "Lato cliente, fin dall'inizio, ci siamo fatti aiutare dall'architetto Andrea Langhi - spiega Giorgi - che ha introdotto alcuni punti fermi a livello di design. A partire dal tavolo, che è stato addirittura registrato come prodotto unico con la sua texture a zig-zag nera. Altro elemento caratterizzante è la scritta mosaico che accoglie i clienti all'entrata. Lato operatore, invece, abbiamo studiato una work station su misura per le nostre esigenze, di circa 15 mq, personalizzando i meccanismi di cucina in modo accurato. Anche il tagliapane è un brevetto apposito dal momento che quelli che trovavamo in commercio non garantivano uno spessore omogeneo di 2,5 cm per ogni fetta". Il risultato? Punti vendita non troppo grandi (si passa dai 25 mq per il concept smart ai 120 mq per quelli completi di sedute interne), modulabili e funzionali in cui la precisione del servizio si fonde con l'instagrammabilità dell'arredo; che fa il paio anche con quella dei piatti. Nel menu di Fancytoast, infatti, spuntano avocado toast in diverse fogge, open toast con pulled pork oppure hummus di barbabietola, club sandwich, ricche insalate. E poi nachos, alette di pollo, patatine, ecc. (per uno scontrino medio che si aggira intorno ai 15 euro, che diventano 18 con la formula brunch). Tutti piatti coloratissimi e abbondanti. Ricette realizzate con "materie prime fresche da fornitori che ci garantiscono di avere la stessa qualità in tutti i locali. Il pane in cassetta, per esempio, è realizzato ad hoc per noi da un panificio secondo le nostre specifiche", precisa Giorgi. A livello beverage, bollicine, bianchi e cocktail completano l'offerta. 

Brunch all day long (fino all'aperitivo con spritz free refill).

Il punto focale della proposta, però, è il brunch. "Si tratta di un'evoluzione naturale del menu nata dal fatto che oggi mangiare fuoricasa non è solo un esigenza ma un'esperienza - afferma Giorgi - Quindi se la qualità del prodotto è data per assodata, la differenza la fa la capacità di coinvolgere il cliente puntando sulla convivialità, sulla socializzazione. E il momento del brunch, così come quello dell'aperitivo, risponde perfettamente a queste esigenze". Non sorprende, quindi, che con il tempo anche il payoff di partenza si sia modificato in "The Original Brunch Bar" che abbraccia tutto il corso della giornata; aperitivo compreso quando al posto del free refill di caffè filtro viene servito lo spritz. A livello di proposta, il brunch di Fancytoast si compone di 4 elementi: un epic toast (aperto, chiuso, formato bagel o un pancake), un piatto a base uova, un dolce e un drink. 

GALLERIA:

 

I prossimi passi di Fancytoast, fra centro città e centri commerciali. 

Posti i fondamentali, Fancytoast guarda al 2025 per dare avvio alla seconda fase di espansione della mini-catena. "Con la standardizzazione dell'offerta e del layout abbiamo saputo far fronte alle contrazioni di consumo dell'ultimo anno e, allo stesso tempo, porre le basi per nuove aperture. Certo, non è facile nell'attuale scenario immobiliare - sottolinea la ceo - Per questo abbiamo scelto uno sviluppo misto: testeremo sia locali nei centri storici sia punti vendita all'interno di centri commerciali di classe A. Nel frattempo stiamo lavorando al pacchetto franchising da lanciare sul mercato nel secondo semestre del 2025". Fra i plus dell'offerta a un possibile affiliato c'è anche una spiccata propensione al digitale in store: "Lato cliente stiamo lavorando da qualche tempo con strumenti come il menu QR Code oppure i kiosk per il self ordering e il self payment. Inoltre, possiamo contare un software di prenotazione proprietario che ci permette diversi vantatti anche lato backend come il collegamento fra punto cassa, cucina e magazzino. Una feature che ci permette di tenere sotto controllo il food cost e ridurre gli sprechi", conclude Giorgi. 

di Nicola Grolla

       
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