Italylunch trasforma la cucina italiana in un format fast food

Nata a Bologna a gennaio 2023, prima apertura a Monaco di Baviera nel 2024, Italylunch rappresenta l'unione della cucina italiana e del format fast food. La mission di questa mini-catena è quello di far conoscere la vera essenza del patrimonio gastronomico tricolore nel mondo in versione veloce e, allo stesso tempo, attrarre più turisti in Italia attraverso la promozione di autentiche esperienze locali lungo la Penisola. Insomma, un concetto food&travel che fa perno sulle logiche di sviluppo food retail. 

Come nasce Italylunch. 

L'idea alla base del brand è frutto dell'incontro fra Pier Paolo Ciriello e Salvatore Petitto, entrambi ingegneri con un passato nella food industry e non solo. La loro esperienza in giro per il mondo, la passione per il buon cibo e un lavoro di studio lungo due anni che ha previsto la cooperazione con un team di professionisti di grande esperienza nel settore food, capaci di apportare al progetto le competenze e la visione di quelle che sono le tendenze e le opportunità del mercato, hanno portato alla nascita di Italylunch. Alla base di questo lavoro c'è l'ingegnerizzazione delle ricette tipice della cucina italiana (a partire dalla ricchezza delle tradizione emiliana) per un modello di servizio QSR. Il tutto grazie a una combinazione di attrezzature, cottura accelerata e prodotti ad hoc con l’obiettivo di garantire prezze accessibili e alti stantard di qualità. 

Filiera tricolore e innovazione, il menu di Italylunch. 

Dal porzionamento al confezionamento fino al trattamento degli ingredienti, l'innovazione è alla base di Italylunch che può inoltre contrare su una filiera di approvvigionamento esclusivamente Made in Italy che garantisce freschezza e qualità ideali promuovendo, allo stesso tempo, un'alimentazione sana e alternativa al junk food convenzionale. Inoltre, questo approccio (che utilizza buste con precise indizazioni sulla grammatura d’acqua per completare la cottura nei forni) permette di tenere sotto controllo il food cost, evitare gli sprechi e agevolare il servizio degli operatori a cui resta solo il compito di impiattare e consegnare i vassoio ai clienti. Ecco allora che da Italylunch è possibile gustare un menu con lasagne, gnocchi alla sorrentina, trofie al pesto, fusilli al ragù e maccheroni alla amatriciana a cui si aggiunge una selezione di piatti speciali e regionali. I clienti possono ordinare comodamente tramite totem self-service posizionati strategicamente all'interno dei ristoranti, che incoraggiano il coinvolgimento. I piatti possono essere acquistati singolarmente o in combinazione a prezzi che variano da un minimo di 7,90 a un massimo di 12,90 euro. Per le bibite, la soluzione è quella del free refill che eroga chinotto ligure, limonata siciliana e succo di mela altoatesino. 

I prossimi sviluppi di Italylunch: fra nuove aperture e promozione turistica. 

Per quanto riguarda lo sviluppo, dopo il primo punto vendita di Monaco di Baviera, il progetto prevede una serie di aperture caratterizzate dal richiamo a una specifica regione italiana. Se nel locale bavarese i piatti speciali si rifanno al Veneto (come il risotto al radicchio o la luganega e fagioli), meta di villeggiatura per molti residenti che passano le vacanze sulle sponde del Lago di Garda e il litorale adriatico, per gli altri si spazierà dalla Toscana alla Sicilia, dalla Lombardia alla Puglia con tanto di allestimenti appositi. Un progetto che si sposa con il lato "turistico" di Italylunch che prevede anche la presenza di un portale dedicato alla prenotazione di esperienze di viaggio in Italia, in collaborazione con i principali tour operator. Integrando la gastronomia con il turismo, l'insegna intende promuovere attivamente il viaggio in Italia, invitando i turisti a esplorare le innumerevoli opportunità che il nostro paese ha da offrire. Ogni cliente troverà, infatti, un QR Code stampato sullo scontrino che lo collegherà direttamente alla piattaforma di prenotazione online accessibile da ogni device, dove pianificare l'avventura italiana proprio a partire dai sapori sperimentati all’interno del ristorante. 

di Nicola Grolla