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Vinitaly al via: attese 25mila presenze da oltre 130 Paesi
Vinitaly al via: attese 25mila presenze da oltre 130 Paesi
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Parte Vinitaly: 4mila aziende presenti e giro d'affari di 31 miliardi

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- Vinitaly 2023 - Vinitaly Veronafiere - Vinitaly vino export

È partito Vinitaly (2-5 aprile a Verona): oltre 4mila aziende espositrici, 100mila mq di vetrina per un totale di 17 padiglioni occupati e dedicati al vino. Questi i numeri della 55° edizione della manifestazione che ribadisce il proprio ruolo di principale piattaforma B2B internazionale e attende circa 25mila presenze da oltre 130 paesi. 

A Vinitaly, una manifestazione a tutto business.

Si prospetta, quindi, una kermesse a tutto business. Record, infatti, per i buyer: oltre mille da oltre 68 nazioni. Un contingente di super-acquirenti selezionati, invitati e ospitati da Veronafiere in collaborazione con Ice Agenzia, cresciuto del 43% rispetto all’anno precedente. Di fronte a loro si apre un mercato che, secondo l'Osservatorio Uiv-Vinitaly e Prometeia, è campione di export Made in Italy con una bilancia commerciale in attivo di 7,4 miliardi di euro. Tra le 68 rotte di destinazione del vino italiano emergono, oltre alle consolidate piazze di Usa e Canada (complessivamente oltre 200 top client della domanda), i 17 Paesi dell’Asia, guidati da Cina (130 top buyer), Giappone, Corea del Sud ma anche Hong Kong e Singapore, i 12 dal Centro e Sud America, con Brasile e Argentina in testa, nove stati africani e una mappa europea a quota 26. Direzioni che contribuiscono alla creazione di un'industria vitivinicola nazionale che vale 31,3 miliardi di euro e impegna 530mila aziende (per un totale di 870mila addetti). 

Parata istituzionale a Verona per Vinitaly.

A confermare l'importanza di Vinitaly, la parata di personalità istituzionali: dal presidente della Camera dei Deputati, e veronese doc, Lorenzo Fontana al ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida passando per Gennaro Sangiuliano (ministro della Cultura), Matteo Salvini (ministro Infrastrutture), Orazio Schillaci (ministro della Salute) Luca Zaia (presidente della Regione Veneto), Damiano Tommasi (sindaco di Verona), Flavio Massimo Pasini (presidente della provincia di Verona) e Federico Bricolo (presidente di Veronafiere). A tal riguardo, due gli interventi da sottolineare viste anche le recenti polemiche sull'eventuale tossicità del vino per la salute. Il primo è quello del ministro dell'Agricoltura, Lollobrigida: "Porteremo avanti la nostra azione di controinformazione per fermare l’ondata neo proibizionista in Europa. Lo faremo grazie ai quadri di Caravaggio e Guido Reni dedicati a Bacco che dalla Galleria degli Uffizi di Firenze abbiamo portato qui al Vinitaly. Lo faremo con gli incontri dedicati agli effetti benefici di un consumo moderato di vino sulla salute e chiarendo la crescente importanza del vino e dell’enogastronomia sui flussi turistici in Italia. Tutto questo per chiarire una volta per tutte che il vino non è semplicemente una bevanda che contiene alcol ma molto di più". Sulla stessa linea anche il ministro alla Salute, Schillaci: "Il consumo basso o moderato di vino, all'interno di un modello di dieta mediterranea è associato a effetti benefici; ciò che dobbiamo invece contrastare sono gli abusi e le abbuffate alcoliche, che nulla hanno a che vedere con un consumo moderato. In questa ottica siamo impegnati a promuovere una dieta sana anche nelle scuole. È importante promuovere il bere in modo responsabile ma ciò è diverso dall'apporre un'etichetta come fa l'Irlanda".

L'intervento della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Lunedì 3 aprile è stata la volta del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: "Una presenza doverosa, non la prima qui a Vinitaly, ma a maggior ragione non potevo mancare ora da presidente del Consiglio dei ministri. Perché il vino rappresenta una filiera fondamentale della nostra economia e cultura, che vale oltre 30 miliardi di euro, impiega più di 870mila addetti ed è primo nella bilancia commerciale del nostro Made in Italy. Questo comparto funziona grazie alla capacità di mettere insieme tradizione che arriva da molto lontano e modernità. E per questo l’impegno del governo va nella doppia direzione di provvedimenti a sostegno delle imprese e dei giovani che proprio questa mattina vengono premiati in fiera. Va ricordato che il mondo del vino produce la metà delle nostre Dop, quindi è un’eccellenza e la presenza del Governo non poteva mancare in questi giorni, anche con incontri internazionali con alcuni leader dei Balcani occidentali. Oggi sarà una giornata lunga e impegnativa, ma sicuramente molto interessante".

Temi e appuntamenti del Vinitaly.

A Vinitaly, confermate le principali aree tematiche:

  • Vinitaly Bio;
  • International wine hall;
  • Vinitaly Mixology;
  • Micro Mega Wines a cura del wine writer Ian D’agata con focus sulle produzioni di nicchia e a tiratura limitata;
  • Taste and Buy, il matching con operatori selezionati dalla rete fieristica in collaborazione con i Consorzi di tutela;
  • Tasting Express con le più importanti riviste internazionali di settore.

In contemporanea, si tenongo anche altri due saloni professionali: Enolitech con Vinitaly Design e Sol&Agrifood con B/Open e Xcellent Beers. Oltre 80 le degustazioni previste dal calendario ufficiale della manifestazione, a partire dai Grand Tasting di Vinitaly nelle quattro giornate di manifestazione fino al walk around tasting dei Tre Bicchieri 2023 del Gambero Rosso (domenica 2 aprile) e dell’Orange Wine Festival (3 aprile) che vede la presenza di aziende top da 10 paesi, oltre al Vinitaly Tasting - The DoctorWine Selection a cura di Daniele Cernilli (2-5 aprile), ideato per i buyer e gli operatori dell’horeca e ai focus di Young to Young, ossia le tre sessioni di degustazione con dieci giovani produttori firmate da Paolo Massobrio e Marco Gatti. Infine, prosegue la distinzione tra operatori in fiera e winelover in città. A questi ultimi è dedicato Vinitaly and the city, il fuori salone tra mostre, eventi, degustazioni e wine talk nei luoghi più rappresentativi della città Patrimonio Unesco: Piazza dei Signori, Cortile Mercato Vecchio e Cortile del Tribunale. 

Il mercato del vino non arresta la sua corsa: spumanti in testa.

Con un totale di 978 milioni di bottiglie, la produzione di spumanti italiani traiana la crescita dell'intero comportato. Secondo i dati diffusi dall'Osservatorio Uiv-Vinitaly, infatti, crescono i dati sull'imbottigliamento delle bollicine: +4% rispetto a un già strabordante 2021 (che aveva chiuso a +25%), con i comuni e varietali (+10%) che fanno meglio degli sparkling Doc-Igp (+3%, 807 milioni di bottiglie). A livello territoriale, l’85% dello spumante italiano Dop-Igp ha origini venete (683 milioni di bottiglie), poi Piemonte (9% e 72 milioni), Lombardia (3% e 24 milioni), Trentino (2% e 16 milioni) ed Emilia-Romagna (1% e 7,4 milioni). A livello di canale, ristorazione e bar tornano a fare la parte del leone rispetto (+5% di consumo nel 2022) rispetto al retail (che cala del 3%). Per quanto riguarda la grande distribuzione, invece, da sottolineare la crescita delle vendite nei discount (+22%). In generale, i consumi interni di spumante hanno raggiunto un completo livello di maturità: nel 2022, la quota sul totale vino si è attestata al 13,5% (era al 9% nel 2015), con il Prosecco al solito grande protagonista delle vendite con il 44% di quota volume. Metriche che si ripropongono anche per l'export: nel 2022 l’Italia ha esportato 5,2 milioni di ettolitri di spumante, in aumento del 6% rispetto al 2021, di cui 3,7 milioni di Prosecco (+6%) e 461.000 di Asti (+9%). Forte incremento dei valori esportati, superiore al 19% per il totale categoria con un controvalore di 2,2 miliardi di euro. 

La filiera distributiva premia il fuoricasa.

Sempre dai dati di Uiv-Vinitaly e Prometeia emerge anche il valore della filiera che sorregge le vendite di vino. Gli operatori impegnati direttamente in coltivazione/produzione e vendita/distribuzione (filiera core) muovono un giro d'affari pari a 26,2 miliardi di euro (9,8 miliardi il valore delle vendite al dettaglio e all'ingrosso) e impiegano un totale di 836mila addetti. A livello di canale, il trittico Horeca-ingrosso-enoteche detiene una quota del 58% del mercato. A seguire, la Gdo (25%) e la vendita diretta (18%). 

       
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