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Con Delphi, Tuidi prevede i consumi pasquali (e come massimizzarli)
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Pronti agli acquisti di Pasqua? In occasione della festività, i retailer alimentari si aspettano un aumento medio del +25% delle vendite secondo i dati di Tuidi. Uova di cioccolato, colombe, vini e agnello le referenze più richieste. Ma non è tutto così scontato: "L'idea che la Pasqua generi automaticamente un aumento delle vendite dei prodotti agroalimentari, non sempre si rivela accurata", affermano Giulio Martinacci e Vincenzo Morelli, co-founder della foodtech.
Le previsioni dell'IA Tuidi per le vendite di Pasqua.
Per un livello di analisi più raffinato, la società ha messo in campo Delphi: un software per la gestione dei punti vendita che analizza milioni di dati relativi a variabili endogene ed esogene (come previsioni metereologiche, festività e dati della concorrenza) al fine di produrre accurati modelli previsionali di machine learning propedeutici a massimizzare le performance economiche dell’azienda. In che modo? Ecco qualche esempio di come queste variabili, se analizzate congiuntamente e costantemente, incidono sull’incremento o diminuzione delle vendite dei prodotti anche durante le festività pasquali, permettendo all’azienda di organizzare efficientemente la gestione del magazzino
Promozioni e festività, gli effetti sugli acquisti.
Secondo le analisi condotte da Tuidi, prendendo a riferimento il periodo che va dal lunedì fino alla domenica di Pasqua e studiando differenti situazioni e contesti, le vendite possono subire variazioni. Per il vino e carne, le vendite nella settimana di Pasqua aumentano rispettivamente del +25% e + 16%, rispetto a periodi al di fuori della Pasqua. Ma se entrambi i prodotti vengono messi in promozione nella settimana di Pasqua, queste comportano un aumento delle vendite del 390% e 270% circa. Quindi le promozioni risultano molto efficaci. Scontato, no? Tuttavia, il trend opposto invece possiamo notarlo per un altro prodotto agroalimentare molto consumato durante la Pasqua, come le uova di gallina. "Le vendite giornaliere di queste aumentano di circa il 30% nella settimana di Pasqua rispetto a periodi al di fuori di quello pasquale. Le promozioni in questo caso non sono molto efficaci in questo periodo. Abbiamo notato infatti che - affermano i co-founder di Tuidi - Quando le uova vengono messe in promozione in periodi differenti da quello pasquale, le vendite aumentano del +710%. Invece, se vengono messe in promozione nella settimana di Pasqua, le vendite aumentano solo del 7%". Un dato molto significativo in quanto le promozioni non è detto che siano sempre efficaci e che lo siano su tutti i prodotti.
Pasqua bagnata, crollo di carne, uova e vino.
Cosa succede, se, come spesso accade, ci troviamo di fronte ad una Pasqua piovosa? Come influisce sulle vendite? "In base alle nostre analisi e risultati se piove durante il periodo di Pasqua, la vendita di carne e di uova diminuisce del 22%, il vino del 20%, rispetto ad una Pasqua senza pioggia". Questo potrebbe derivare dal rischio di non poter organizzare gite fuoriporta, scampagnate e grigliate all’aperto? Quale sia la causa ultima non è importante, ciò che conta è che anche le condizioni meteorologiche sono fondamentali da tenere in considerazione e con anticipo.
Pasqua al mare e boom di acquisti sulla costa.
Complice l’arrivo della primavera e la voglia di spostarsi in cittadine costiere, il turismo aumenta inverosimilmente durante la Pasqua nelle località di mare. "A incrementare - aggiungono i due co-founder - saranno anche le vendite e gli acquisti di prodotti nei punti vendita vicino al mare. Per l’esattezza nella settimana di Pasqua abbiamo riscontrato in media un +35% di acquisti rispetto a punti vendita più lontani dal mare". Un attore alimentare, dunque, non può considerare solo festività, promozioni e il meteo ma anche la posizione geografica di dove le vendite avranno luogo: nulla può essere lasciato al caso.
Uova di Pasqua e cioccolato, influenza diretta.
Secondo le analisi di Delphi, arriva la conferma che le uova di Pasqua influiscono nettamente sulle vendite degli altri tipi di cioccolata. Dati alla mano, diminuiscono del 20% le vendite degli altri tipi di cioccolatini durante le festività pasquali.
Il ruolo dell'intelligenza artificiale nel food retail.
Sapere quale possa essere l’impatto di più variabili sulle vendite di prodotti è il primo passo per avere una gestione più ottimale di punti vendita e magazzini. L’IA può svolgere un ruolo fondamentale nell'ottimizzazione della gestione dell'inventario, consentendo di prevenire sprechi, ridurre le rotture di stock e migliorare complessivamente l'efficienza operativa. Come approcciarsi alla Pasqua nel migliore dei modi? Ecco alcuni consigli:
- Controllare costantemente giacenze - Ci possono essere molti imprevisti che hanno l’impatto ultimo di non far trovare i prodotti alla “clientela pasquale” tra cui furti, gettati, prodotti rotti o consegnati in errato modo. Grazie ad algoritmi proprietari, Delphi identifica queste ed altre potenziali anomalie (quali inversioni, prodotti fermi, giacenze negative) per rendere lo stock sempre preciso;
- Gestire dinamicamente gli assortimenti - Esporre sempre i prodotti con facing pre-determinati senza considerare la vendibilità dei prodotti sullo scaffale può far correre il rischio di avere tanti articoli basso vendenti. Delphi permette di identificare le referenze sottoperformanti, decidendo il giusto livello di sottoscorta delle stesse ed eventualmente quali di queste eliminare dall’assortimento per introdurre nuovi prodotti ed avere degli scaffali a marginalità più alta.
- Non parametrizzare ma considerare la multidimensionalità - È sbagliato assumere che le vendite del periodo precedente (es. le precedenti 4 settimane o lo scorso anno), continueranno a ripetersi costantemente. I fattori endogeni ed esogeni, come dimostrato, cambiano costantemente e influenzano più prodotti in modo sempre diverso. Assumere a priori di applicare un “mark-up” per ogni situazione è un grave errore perciò:
- Introdurre un sistema di IA - per prevedere i fabbisogni e anticipare la previsione della domanda grazie allo studio di milioni di dati su migliaia di prodotti: un processo più ottimizzato in termini di accuratezza di performance e più automatizzato in termini di sostituzione modalità più talvolta usuranti come fogli di carta, Excel o terminali che costringono a “sparare” il QR-code di ogni prodotto facendo una maratona infinita tra gli scaffali.