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Sono più di 8.000 le referenze a catalogo di Cattel Spa per il foodservice
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Le strategie foodservice di Cattel Spa: digitale, servizio, qualità

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Un 2024 sfidante non ha scoraggiato Cattel Spa che, grazie ad alcune scelte strategiche, è riuscita a cogliere l'evoluzione dei consumi fuoricasa degli italiani. Dalla forte digitalizzazione, con la conseguente esplosione del fenomeno food delivery, ormai assestatosi come abitudine anche nel post-Covid, all'elevata qualità di servizio dei prodotti a catalogo. Innovazioni che hanno permesso al distributore food e non food di reggere il rallentamento dei consumi dopo l'euforia del biennio 2022-23 ed essere protagonista dell'ultima tappa di "Pizzaiolo per il cambiamento", l’evento organizzato da Agugiaro & Figna ospitato nella celebre cantina dell’azienda vitivinicola Bortolomiol, nel cuore del territorio del Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg.

Dopo un 2024 sfidante, Cattel Spa scommette sulla crescita del food retail. 

Innanzitutto, il contesto. Secondo i dati di TradeLab diffusi dall'azienda veneta, il terzo trimestre del 2024 conferma la tendenza alla stabilità nei consumi away from home fra gli italiani di età compresa tra 18 e 74 anni, per un valore complessivo del mercato di 60.961 milioni di euro, leggermente superiore quindi al valore registrato il terzo trimestre del 2023 (60.167 milioni di euro), nonostante la lieve flessione in termini di numero di visite. I settori che performano meglio sono le colazioni e le occasioni più sociali (aperitivo serale e cena), mentre la pausa mattina/pomeriggio, l’aperitivo prima di pranzo e il dopo cena sembrano aver perso un po’ di attrattiva. La migliore performance dei canali a maggior scontrino si evidenzia in trend positivi per tutte le aree geografiche, con Sud e Isole in testa e Centro Italia in coda. Da registrare, la crescita del food retail rispetto alla ristorazione indipendente e un apprezzamento particolare del pasto veloce, con una preferenza per i prodotti a scontrino più basso (+11% nel terzo quadrimestre del 2024 rispetto allo stesso periodo nel 2013 per fast food e catene di selfservice).

Componente di servizio essenziale per il mercato Horeca. 

Partendo dall'analisi Tradelab sui trend di consumo fuoricasa, l'azienda veneta ha elaborato una strategia ad hoc per il canale Horeca. "Il mercato non sta regredendo - ha confermato Giandomenico Baita, direttore vendite di Cattel - ma la crescita è sicuramente differente, in linea con i valori registrati prima del Covid. Quel che è certo è che la pandemia ha portato cambiamenti profondi nel settore, e Cattel ha cercato di coglierli”. Il primo è la digitalizzazione, in particolare il food delivery: con il suo vasto assortimento di oltre 8.000 prodotti, Cattel è più che attrezzata per soddisfare le esigenze di chi serve un consumatore che preferisce ordinare il pasto e consumarlo a casa. Un'abitudine che ha ulteriormente accentuato la componente di servizio legata al foodservice: a fronte della difficoltà di reperire personale, Cattel ha pensato a soluzioni pronte all'uso, la cui qualità è garantita da tecniche innovative come il protocollo DYP dedicato ai prodotti ittici: l’ultracongelamento (da -60 °C a -120 °C) in tempi rapidissimi consente di mantenere intatta la qualità del pesce, preservandone sapore e consistenza anche una volta scongelato, proprio come se fosse stato appena pescato. Un’innovazione che non solo soddisfa le esigenze di freschezza dei ristoratori, ma anche quelle di stabilità economica, permettendo loro di contare su un food-cost certo, con prezzi e disponibilità costanti, e pianificare con precisione le attività di gestione della cucina e dei menu). Infine, l'innovazione si è concretizzata anche in una nuova app per la raccolta ordini. 

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Pizza e bollicine, un evento per parlare del futuro del foodservice. 

Un approccio che è stato messo alla prova durante l'evento Chiedersi perché. La strada del cambiamento organizzato da Cattel Spa durante l'ultima tappa 2024 di "Pizzaiolo per il Cambiamento", con Agugiaro & Figna. Al centro del dibattito, l’utilizzo di farine di qualità da filiere protette, la riduzione dell’impatto delle pizzerie sull’ambiente e l’attenzione alla stagionalità delle materie prime, prevenendo lo spreco alimentare, l’etica del lavoro, la creazione di benessere per i dipendenti e l’inclusione sociale, il rispetto delle comunità e dell’ambiente, la gestione responsabile ed efficiente delle risorse economiche. Tutti gli attori delle filiere presenti si sono interrogati sulle sfide che la pizzeria del futuro dovrà affrontare e sulle caratteristiche che deve avere oggi una pizza per essere definita “sostenibile”, e hanno auspicato la rapida definizione di un modello di certificazione delle pizzerie per offrire al mondo della ristorazione un modo nuovo di fare impresa, improntato alla sostenibilità e all’etica, tema particolarmente caro a Cattel, che da tempo opera attivamente verso la ristorazione del futuro. “Il futuro ci chiama verso l’innovazione sostenibile - ha affermato Baita durante una round table - Non è più tempo di vivere di traguardi del passato, legati alla tradizione, ma di portare la tradizione verso un domani più consapevole, fatto di garanzia di prodotti qualificati, certificati e di rispetto per le risorse e l’individuo, visto nella sua doppia valenza personale e professionale". 

       
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