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Secondo SumUp grazie all'IA i ristoratori possono migliorare la creazione di menu e ricette
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SumUp: così l'intelligenza artificiale si fa largo nel food retail

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L'intelligenza artificiale può essere uno strumento valido anche per il food retail? Sì, secondo SumUp che ha messo in fila 5 possibili utilizzi. Dal naming del locale alla creazione del menu o di una ricetta per i cocktail, dalla comunicazione social alla gestione adattiva dell'eCommerce passando attraverso pagamenti e attività di loyalty le possibili applicazioni non mancano. 

Intelligenza artificiale: a che punto siamo?

Che l'IA sia ormai tra noi, lo dicono i numeri: negli Usa, il 29% dei giovani professionisti appartenenti alla Gen Z dichiara di utilizzare tool di IA generativa come ChatGPT, seguiti a poca distanza dai Gen X (28%) e dai Millennials (27%). A inizio 2023 l’uso di ChatGPT è esploso anche in Italia raggiungendo più di 9 milioni di interazioni, a dimostrazione dell’interesse da parte degli utenti per le opportunità dell’IA generativa. "L’intelligenza artificiale è una tecnologia presente in moltissimi strumenti che i commercianti utilizzano quotidianamente da anni: dai social media ai dispositivi di pagamento - ha sottolineato Umberto Zola, growth marketing lead di SumUp - Tuttavia, nel 2023 abbiamo assistito a una vera e propria rivoluzione derivata dalla diffusione dei tool di IA generativa come ChatGPT, Bard e Midjourney. La possibilità di creare immagini e testi in modo automatico ha acceso l’interesse degli esercenti ma, allo stesso tempo, ha portato alla diffusione in rete di deep fake, immagini false create dall’IA, e casi di violazione di copyright. Per chi gestisce un’attività è dunque importante conoscere le specificità di queste tecnologie per non incorrere nei rischi legati a un uso inconsapevole e, al contrario, utilizzarle efficacemente per la promozione e la gestione della propria attività".

I 5 esempi di SumUp.

In questo scenario, la fintech attiva nel settore dei pagamenti digitali SumUp ha identificato cinque modi con cui innovare l'attività retail. A partire da quella della ristorazione.

  1. ChatGPT e Bard per creare il nome del locale o di un nuovo cocktail - Ideare il nome di un negozio, descrivere in modo affascinante i piatti del menù di un ristorante e creare uno storytelling originale legato alla storia del proprio business sono strategie utili per aumentare la riconoscibilità di un brand e fidelizzare la clientela. I tool di IA generativa come ChatGPT o Bard di Google possono supportare gli esercenti grazie alla capacità di generare testi in modo automatico: utilizzando una semplice chat è possibile chiedere a ChatGPT di creare il nome di un locale specificando il tipo di cucina, domandare un consiglio sulla lista dei piatti o dei cocktail da mettere in menù e, per ognuno di questi, farsi supportare nella scelta di un nome creativo. È quindi uno strumento utile in fase di brainstorming, ma non è adatto se si vuole ideare una ricetta o scrivere contenuti informativi: come specificato dalla stessa piattaforma, infatti, ChatGPT può generare informazioni su persone, luoghi e fatti inaccurate (dette “allucinazioni”) o non attuali perché la sua conoscenza è aggiornata al 2021. Anche Bard, disponibile in Italia da metà luglio, ha le stesse funzionalità e gli stessi limiti (sebbene Google rappresenti una fonte più aggiornata sull'attualità). 
  2. Midjourney per la creazione di immagini social o per ispirazione - La comunicazione dei brand passa sempre di più attraverso la componente visiva: strumenti di text to image come Midjourney consentono di generare immagini in automatico e possono essere un utile supporto per esercenti e commercianti. Anche se più complessi di ChatGPT, perché devono essere utilizzati in lingua inglese e richiedono un abbonamento, trovano sempre più utilizzi nel campo della ristorazione: ad esempio, il giornalista gastronomico tedesco Oliver Wagner ha sperimentato l’uso di Midjourney per creare foto di piatti a partire da immagini esistenti che era necessario migliorare oppure generandole da zero. Seguendo le istruzioni presenti direttamente nella piattaforma è possibile creare i cosiddetti “prompt”, ovvero le istruzioni testuali da dare al tool per generare immagini. Si può, ad esempio, creare “a pineapple cocktail” (un cocktail all’ananas), aggiungendo eventualmente anche uno stile: “a pineapple cocktail pixel art”. Le immagini risultanti possono essere utilizzate per la comunicazione sui social, per realizzare la locandina di un evento oppure per fare la prova di resa di un impiattamento. Nel caso in cui vengano pubblicate online o stampate in contenuti diffusi al pubblico, però, è sempre importante esplicitare che le immagini sono state create con l’intelligenza artificiale per evitare che vengano interpretate come immagini vere e quindi generare l’effetto deep fake. 
  3. DeepL per adattare menù ed e-commerce al linguaggio locale - Sempre più esercenti hanno l’opportunità di espandere il proprio mercato grazie a clienti esteri: l’unica barriera è quella linguistica. Anche in questo caso l’intelligenza artificiale può essere di supporto per migliorare la comunicazione e fare crescere il business di negozi fisici interessati ad attrarre i turisti o negozi online che vogliono espandere il proprio mercato oltre l’Italia. In particolare, grazie all’IA è possibile non solo tradurre i contenuti ma anche localizzarli, ovvero adattarli alle specificità culturali legate a date, ore, espressioni idiomatiche, giochi di parole o emoji. È sufficiente inserire il testo in italiano all’interno di strumenti basati sull’IA come DeepL per localizzare i propri contenuti destinati ai materiali di marketing, ai social, siti web o ai menù per i turisti stranieri (qui un esempio di traduttore in ambito grafico). 
  4. I chatbot per rendere più efficace la comunicazione con i clienti - Tra le applicazioni emergenti dell’intelligenza artificiale, i chatbot sono il trend del momento e possono essere usati non solo come supporto alla creatività ma anche per la comunicazione con i clienti a scopo di marketing o in supporto al customer service. Esistono infatti varie applicazioni che gli esercenti possono integrare all’interno dei propri canali proprietari per impostare con il cliente una “conversazione” empatica ed efficace grazie alla tecnologia di IA generativa. I chatbot che la utilizzano riescono a creare messaggi personalizzati, per rispondere alle domande degli utenti di un sito di eCommerce oppure per inviare contenuti mirati con promozioni e comunicazioni di nuovi prodotti.
  5. Le tecnologie antifrode per pagamenti sicuri online e in negozio - L’integrazione dell’IA nei sistemi di pagamento digitale è estremamente diffusa. Sebbene non tutti gli esercenti ne siano consapevoli, nei sistemi di pagamento digitale sono spesso integrate tecnologie per la lotta alle frodi o per prevenire o bloccare utilizzi non autorizzati. Esistono anche opportunità di applicazione dell’intelligenza artificiale nel servizio clienti e nell'autenticazione degli utenti. I dispositivi SumUp sono muniti di tecnologie antifrode in grado di rilevare modelli anomali nell’analisi di comportamento degli utenti. Questi strumenti si basano su autenticazione biometrica e machine learning: l'intelligenza artificiale può utilizzare dati biometrici (impronte digitali, riconoscimento facciale o vocale) per un'autenticazione bancaria sicura; il machine learning è utilizzato per rilevare le acquisizioni di conti correnti individuando comportamenti insoliti dei clienti e per individuare e prevenire le frodi sulle carte di credito.
       
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