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Secondo i dati Circana, all'aumentare dei consumi plant based sono anche diminuiti quelle delle proteine tradizionali come manzo, maiale e pollo
Secondo i dati Circana, all'aumentare dei consumi plant based sono anche diminuiti quelle delle proteine tradizionali come manzo, maiale e pollo
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Circana: dal 2019 a oggi, consumi plant based a +48% nel fuoricasa

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- Circana trend ristorazione - Plant based fast food - Hamburger plant based

Il consumo di prodotti proteici alternativi a base di carne vegetale è in aumento del 48% rispetto al 2019 in fast food, pub e bar secondo i dati Circana. Il trend rilevato si riferisce alle abitudini nei cinque maggiori mercati europei (Germania, Francia, Regno Unito, Italia e Spagna) in cui all'aumentare del plant based è corrisposto anche una diminuzione dei prodotti proteici tradizionali come manzo (-5%), maiale (-16%), pollo (-5% ), pesce/frutti di mare (-13%) e così via. 

Circana analizza i motivi del successo plant based nel fuoricasa. 

Numeri che ratificano il successo dei prodotti a base vegetale e, soprattutto, la loro penetrazione in quello che sembrava un mercato inavvicinabile: le catene di fast food, soprattutto, e ai locali food retail. Ma come ci sono riusciti? I prodotti plant based (solitamente realizzati con ingredienti come soia, piselli, lenticchie e funghi) sono riusciti a intercettare i nuovi bisogni dei consumatori alla ricerca di menu più sostenibili, più sani e crueltyfree. Il 45% dei consumatori europei ha affermato di essere più fedele ai ristoranti che hanno a cuore la sostenibilità, con l’Italia in testa (56%), seguita dalla Spagna (49%), e il Regno Unito che mostra minore interesse (38%). Inoltre, sebbene i consumatori vegani e vegetariani costituiscano rispettivamente soltanto il 2% e il 6% della popolazione nei 5 principali paesi europei, un significativo 25% della popolazione totale segue un’alimentazione flexitariana, che arriva fino al 28% tra gli individui di età compresa tra 18 e 34 anni. Scelta che risulta più popolare in Germania (44%), Francia (35%) e anche nei Paesi dell’Europa del sud come la Spagna (24%) e l’Italia (30%).

L'hamburger vince sempre, che sia vegetale o no. 

Andando più nel dettaglio del consumo plant based nel fuoricasa, dai numeri della società specializzata nell'analisi dei consumatori emerge come il numero complessivo di porzioni per ciascuna categoria di proteine sia calato, ma con una eccezione: gli hamburger. Sebbene il numero di porzioni di panini imbottiti e piadine farcite abbia subito una diminuzione, gli hamburger hanno mostrato un solido aumento (manzo +4%, pollo +16%, pesce +11%, carne di altro tipo +14%). Quelli a base vegetale, inoltre, hanno messo a segno un +90% solo negli ultimi 12 mesi fino ad agosto 2023 rispetto allo stesso periodo del 2019 e un +20% da inizio anno. Percentuale che rappresenta un quarto (25%) del contributo totale apportato all’aumento del consumo di hamburger. 

Joachen Pinsker (Circana): "Qualità, sapore e consistenza migliorati i punti forti".

“Il mercato dei prodotti a base vegetale, in particolare gli hamburger, sta registrando una crescita significativa e si prevede che tale slancio si manterrà per tutto il 2024. Questo accade anche perchè qualità, sapore e consistenza dei prodotti a base vegetale sono migliorati significativamente a qualche anno fa - ha commentato Joachen Pinsker, senior vice president di European Foodservice Circana, realtà nata dalla fusione fra IRI e NPD - Il calo delle del consumo di proteine, invece, ha più a che fare con il tipo di pasto che con le caratteristiche del prodotto. Ad esempio, con l’aumento dello smart working, i prodotti consumati sul posto di lavoro, come panini e piadine farcite, sono diminuti". Ecco allora che i consumatori  in Spagna (66%), Regno Unito (64%) e Italia (63%) si aspettano ora che i ristoranti si adeguino offrendo prodotti per esigenze alimentari specifiche. Quale futuro, quindi, per queste referenze nel fuoricasa e, in particolare, nella ristorazione a catena?

I trend che guideranno la prossima crescita plant based. 

“Vi sono grandi opportunità da sfruttare in questo mercato in crescita. Per avere successo bisogna garantire completa trasparenza ai consumatori per quanto riguarda l’indicazione della provenienza esatta degli ingredienti sostitutivi della carne; bisogna stare attenti a non fissare prezzi eccessivamente alti per le alternative a base vegetale, soprattutto dati gli attuali prezzi elevati della carne e la sensibilità dei consumatori nei confronti degli aumenti di prezzo. Quando si promuovono nuove opzioni a base vegetale nei menu, è opportuno enfatizzare il loro impatto positivo sull’ambiente piuttosto che i loro benefici sulla salute", ha risposto Pinsker. Ecco, quindi, alcune tendenze da tenere d'occhio per il futuro delle alternative a base vegetale nel settore della ristorazione: 

  • La spesa prevista nel mercato della ristorazione per il 2024 è di 338 miliardi di euro nei 5 principali paesi europei, con un aumento di 17 miliardi di euro dal 2023 e 29 miliardi di euro oltre i livelli pre-Covid. Gran parte di questo aumento è previsto nei canali a servizio veloce.
  • Si prevede che il numero di vegetariani e vegani in Europa rimarrà stabile. Tuttavia, il numero di flexitariani continuerà a crescere. Circa 56 milioni di consumatori nella popolazione non hanno ancora provato piatti con sostitutivi della carne nei ristoranti, ovvero carne a base vegetale, ma dicono di essere disposti a farlo. 
  • I consumatori più giovani si sentono più vicini alle alternative a base vegetale e questo sentimento probabilmente continuerà in età adulta. Questa tendenza presenta un’opportunità di crescita a lungo termine per questi prodotti.
  • Storicamente, le opzioni a base vegetale sono più costose della carne, ma questa tendenza sta cambiando. In futuro, le alternative a base vegetale potrebbero persino diventare più convenienti rispetto alle controparti a base di carne.

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