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Confimprese-EY, la ristorazione recupera i livelli pre-Covid: +0,9% ad aprile
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- - Osservatorio Confimprese-EY - consumi al dettaglio - ristorazione
Il commercio al dettaglio continua il suo recupero dopo la crisi pandemica e, ad aprile 2022, si attesta a un -9% di consumi rispetto allo stesso mese del 2019. A dirlo è l'Osservatorio Confimprese-EY che sottolinea il trend di miglioramento in atto nonostante le tensioni geopolitiche in atto. In particolare, per quanto riguarda la ristorazione, il confronto fra aprile 2019 e aprile 2022 fa segnare un +0,9%.
Occupazione, risparmi e fine delle restrizioni Covid i driver della ripresa
Tre i fattori che hanno determinato, secondo l'Osservatorio Confimprese-EY, il recupero dei consumi rispetto ai livelli pre-Covid: a ripresa del mercato del lavoro con un tasso di disoccupazione sceso all’8,5%; i risparmi forzosi delle famiglie italiane – rimasti intatti durante la pandemia – che ora sono disposte a spendere per superare le scarsità imposte dal periodo recente. E, infine, l’allentamento delle restrizioni sanitarie legate a una voglia di normalità che spinge i consumi. Gli italiani sono sempre più propensi a tornare a trascorrere il proprio tempo libero fuori casa dopo due anni di limitazioni legati al contenimento dell’emergenza Covid-19. Tutte rose e fiori? Non proprio. Secondo i dati Confimprese-EY, il primo quadrimestre 2022 ha chiuso in negativo (-16%) rispetto allo stesso periodo del 2019. A incidere sulla flessione sono stati i mesi di gennaio e febbraio, ancora appesantiti dall'incertezza sulla lotta alla pandemia e una recrudescenza del virus, che aveva condizionato anche il periodo natalizio, oltre che dallo scoppio del conflitto fra Ucraina e Russia del 24 febbraio.
Ristorazione in positivo: +0,9%
A livello di settori merceologici, come detto, la ristorazione ad aprile fa segnare un +0,9% rispetto allo stesso periodo del 2019. Bene anche il retail non food che mette a referto un +4,9% mentre resta in forte flessione il comparto accessori-abbigliamento (-20,1% in leggero miglioramento rispetto al -31,1% di marzo). Quanto al primo quadrimestre 2022 rispetto ai primi quattro mesi del 2019, i dati mostrano un quadro sovrapponibile agli andamenti del mese di aprile con il retail non food a +1,8%, la ristorazione a -6,3% e abbigliamento-accessori a -28,1%. "Il mese di aprile - chiarisce Mario Maiocchi, direttore Centro studi retail Confimprese - evidenzia, dopo cinque mesi di perdurante deterioramento del trend di vendite a causa sia della variante Omicron sia della situazione geopolitica e delle sue conseguenze economiche, un parziale cambio di rotta con tutti i settori di attività in miglioramento rispetto ai mesi più recenti. Tuttavia, occorre ricordare che il settore abbigliamento registra ancora dei pesantissimi negativi e, comunque, tutto il retail è sottoposto a una pressione inflazionistica sui prezzi delle materie prime, dell’energia e dei prodotti di rivendita, per non menzionare poi il livello degli affitti che, già prima della pandemia, aveva raggiunto valori poco sostenibili".
Lo shopping di prossimità campione dei consumi
Nei canali di vendita continua il buon andamento dello shopping di prossimità (aree periferiche delle metropoli e cittadine di provincia), che chiude il mese di aprile a +4,4% e consacra l’importanza del canale e le mutate abitudini d’acquisto dei consumatori, che scelgono i negozi di vicinato per comodità e sicurezza. Tutti gli altri canali registrano, di contro, una perdurante flessione. A partire da outlet -17,4%, centri commerciali -16,6% e high street -14,5%, per finire con il travel -16,6%, che prosegue nella fase di leggero recupero, rispetto al forte calo dei due anni passati, iniziata nel mese di marzo.
Il Sud traina i consumi con Napoli (+37,4%) sugli scudi
Guardando alle aree geografiche, il Sud si lascia alle spalle il segno meno e consolida i consumi a +1%, seguito dal Centro (-7,4%) e dal Nord-Ovest (-8,3%). Maggiore sofferenza, invece, a Nord-Est: -19,4%. Restringendo il campo di analisi a livello regionale, solo Campania (+6%) e Puglia (+0%) mettono a segno risultati positivi. Tutte le altre regioni restano in negativo anche se segnali di miglioramento spiccato si possono notare in Abbruzzo, Sicilia, Lazio e Calabria che registrano tutte -1%, seguite da Liguria -2%, Sardegna -4% e Lombardia -6%. Non a caso, Napoli (+37,4%), Milano (+8,4%) e Genova (+5,6%) sono le città capofila della ripresa dei consumi.