Ristorazione sempre più in rosa: un'impresa su tre è guidata da donne
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Ristorazione in rosa: un pubblico esercizio su tre è a guida femminile secondo Fipe
La ristorazione si fa sempre più rosa. Prendendo in considerazione gli ultimi dati di Unioncamere, il 22,8% delle imprese è guidato da donne. Percentuale che sale al 28,5% se si considerano solo i pubblici esercizi, come fatto da Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi). Di fatto, un'impresa su tre è a guida femminile (circa 112.752 aziende) a conferma dello stato virtuoso del settore in tema di parità di genere.
Fondo per l'imprenditoria femminile: 200 milioni a disposizione.
“Il fondo per l’imprenditoria femminile istituito presso il ministero per lo Sviluppo economico e finanziato per 160 milioni di euro grazie ai fondi del Pnrr e per gli altri 40 milioni grazie a fondi statali, gioca un ruolo determinante", ha sottolineato Valentina Picca Bianchi, presidente del Gruppo Donne di Fipe. I contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati sono destinati alle imprenditrici che hanno il desiderio di creare realtà virtuose, ad alto tasso di innovazione di prodotto e processo, ma anche ad alta sostenibilità. "A questo si aggiunge l’attività costante della Federazione, che ha messo in campo programmi di empowerment, cultura finanziaria e cultura d’impresa in generale allo scopo di consolidare il radicamento delle aziende femminili già attive e favorire la nascita di nuove realtà. Tutte con il minimo comune denominatore della sostenibilità che nel nostro settore si traduce in attenzione per la filiera agroalimentare di qualità e l’applicazione dei contratti di lavoro più tutelanti e riconosciuti”, aggiunge Picca Bianchi.
Attenzione alla manodopera femminile, che ha perso 98mila posti di lavoro in due anni.
Detto dell'aspetto manageriale, ora una delle principali priorità è recuperare il gap di manodopera femminile qualificata che si è persa negli ultimi due anni di pandemia. Nella ristorazione, rispetto al 2019, si sono persi oltre 98mila posti di lavoro precedentemente occupati da donne, il 19,3% del totale. “Rimettere queste persone al lavoro anche attraverso lo sviluppo di progetti innovativi - ha concluso Picca Bianchi - è la condizione ineludibile per dare futuro e prospettiva al settore”.
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