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Aggiornato a martedì 01 aprile 2025
Secondo i dati diffusi da TradeLab al convegno Centromarca, nel 2025 le visite fuoricasa sono attese a un -1,6%
Secondo i dati diffusi da TradeLab al convegno Centromarca, nel 2025 le visite fuoricasa sono attese a un -1,6%
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Filiera fuoricasa, consumi a 101 miliardi di euro ma calano le visite

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- Centromarca fuoricasa - Valore consumi fuoricasa - Ristorazione spesa Italia

La filiera del fuoricasa rappresenta un mercato al consumo da oltre 101 miliardi di euro, come emerso da un recente incontro organizzato da Centromarca. Un mondo che sta ridisegnando i suoi confini tra evoluzione della domanda, criticità strutturali e rivoluzione digitale. Temi al centro del dibattito Consumi fuori casa: industria di marca, dinamiche di mercato e rapporti di filiera tenutosi nei giorni scorsi a Milano e a cui hanno partecipato 250 manager delle più importanti aziende alimentari e non-food. 

I dati di TradeLab: rallentano le visite, cresce solo la colazione. 

A illustrare le prospettive del mercato, durante l'incontro organizzato dall'associazione di categoria, è stata Bruna Boroni, direttore industry AFH di TradeLab. Dai dati emerge che nel 2024 il segmento out of home ha registrato un rallentamento moderato, ma costante (-1,6%) della domanda interna in termini di visite. A ridurle in bar e ristoranti sono in particolare i giovani GenZ (-3,1%) e i Millennial (-6,9%) che escono meno e preferiscono trovarsi in casa con gli amici per un fattore economico e per la loro forte attenzione al benessere fisico. Dal punto di vista geografico, soffrono l’area Nord (-2%) e le medie/grandi città (-4%): territori che in passato hanno contribuito in modo consistente allo sviluppo del mercato. La colazione è l’unica occasione di consumo in crescita nel 2024 (+0,7%): si sta trasformando in un momento sociale e social, amata dai giovani perché più economica e meno impegnativa rispetto alle occasioni serali. Guardando agli andamenti delle diverse tipologie di canale si rivela una certa disomogeneità e una polarizzazione della domanda. Crescono, sebbene meno del passato, anche per una maggiore concorrenza dei format di prossimità della moderna distribuzione, le visite nelle catene della ristorazione commerciale (+2%) e nelle pizzerie (+4%); rallenta la ristorazione di fascia media generalista (-4%); cresce il segmento di ristorazione premium (+6%). Per quanto riguarda il futuro dei consumi fuoricasa, attraverso il modello forecast Future Tracking, TradeLab prevede una contrazione delle visite del -1,6% nel 2025. Senza dubbio il contesto macro-economico, le modeste prospettive di crescita del nostro paese, l’incertezza del contributo del turismo internazionale e le nuove normative stanno impattando in modo significativo su un mercato resiliente, ma in forte evoluzione a tutti i livelli della filiera. Le strategie per crescere dovranno essere guidate dalla ricerca di nuove opportunità attraverso un processo continuo di innovazione.

Cambiano le priorità degli italiani, fra benessere e digitale (ancora poco sfruttato).

Detto del canale, a cambiare sono innanzitutto le abitudini e le priorità degli italiani in tema di cibo e alimentazione. Come sottolineato da Nomisma, sia per un progressivo invecchiamento della popolazione sia per la diminuzione del potere di acquisto, all'interno dell'ambiente domestico prevalgono esigenze di risparmio e prodotti che contribuiscono al benessere; mentre fuori a guidare le scelte di consumo sono gusto e soddisfazione organolettica. In entrambi i casi ntra in gioco la sostenibilità, declinata sotto forma di prodotti/ricette realizzate con materie prime che rispettano l’ambiente e la comunità. Allo stesso modo, anche il digitale gioca un ruolo importante: da un lato, nella soddisfazione dei nuovi bisogni; dall'altro, per generare efficienza, ridurre i costi delle attività di filiera, affinare il coefficiente di servizio al consumatore indagando le sue scelte. Purtroppo l’innovazione va ancora troppo a rilento nel canale. Secondo quanto illustrato da Luciano Sbraga, vicedirettore generale Fipe, solo il 24,5% dei servizi di ristorazione utilizza sistemi di ordinazione/prenotazione online, il 9,5% sistemi Erp per condividere informazioni tra le aree funzionali, il 17,5% software di finanza e contabilità, l’l,9% software di customer relationship management.

Turismo, aumentano gli stranieri nelle strutture ricettive. 

Il turismo è una variabile tutt’altro che trascurabile per il fuori casa. Intervenendo al seminar, Stefano Fiori, vicepresidente di Federturismo, ha sottolineato che il valore aggiunto sfiora i 100 miliardi di euro, pari al 13% del Pil (dato Istat, 2019). Nel 2024 le presenze straniere negli esercizi ricettivi superano i 250 milioni e aumentano del 6,8% rispetto al 2023, rappresentando il 54,6% del totale.

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