Il fast food e la filiera agroalimentare italiana hanno trovato ormai casa da McDonald's che, come ogni anno, ha pubblicato il nuovo studio Condividere valore. Si tratta del report che fotografa l'impatto della catena Made in Usa sul tessuto produttivo tricolore. In numeri, parliamo di 1,939 miliardi di euro di valore condiviso (pari allo 0,1% del Pil), di cui 623 milioni di euro di contribuzione fiscale. Si tratta di una crescita del +35% rispetto al 2019.
Il report pubblicato dall'insegna, che oggi conta oltre 680 ristoranti in tutto il Paese (gestiti per il 90% secondo la formula del franchising), insieme all'Istituto Athesys ha fatto emergere come, per ogni euro di fatturato generato in Italia, McDonald's ne redistribuisce 3,3 tra famiglie, Stato e altre imprese. Un impegno verso il sistema Italia confermato, da un lato, dall'incremento nella spesa da fornitori locali: nel 2022, gli acquisti da imprese italiane corrispondono a 960 milioni di euro, di cui quelli per agroalimentare, packaging e logistica hanno raggiunto i 436 milioni. Dall'altro lato, dal numero degli occupati che ora tocca i 32mila dipendenti, con un aumento delle assunzioni del 29% rispetto ai livelli pre-pandemia (netta la prevalenza degli under 30, circa l'83% dei nuovi assunti 2022). Numeri che sono stati al centro della presentazione a Roma in occasione dell'evento "McDonald's crea valore per l'Italia".
“L’analisi di Althesys evidenzia come il nostro sostegno al sistema Paese sia non solo costante, nel tempo, ma anche in continua crescita, anno dopo anno. Nonostante lo sfidante scenario economico e geopolitico abbiamo continuato a supportare in modo significativo la filiera agroalimentare locale con un investimento di circa 370 milioni di euro in prodotti italiani e 140mila tonnellate di prodotti acquistati da fornitori per l’85% italiani. E con ricadute positive anche dal punto di vista occupazionale”, ha commentato Dario Baroni, amministrato delegato McDonald’s Italia. A funzionare è stato un modello capace di generare benefici non solo economici ma anche sociali e ambientali, con un attenzione ai territori. Per questo "il valore condiviso è cresciuto; facendo leva sulle peculiarità italiane di un’impresa globale. Tutta la filiera e gli stakeholder ne beneficiano, dallo Stato, che riceve un consistente gettito fiscale, ai lavoratori, con un'occupazione in costante crescita, fino ai consumatori e alle comunità locali, grazie a una molteplicità di iniziative per l’ambiente e il benessere dei cittadini”, ha dichiarato Alessandro Marangoni, ceo di Althesys.
Dare un contributo all’Italia si traduce anche in un impegno concreto al fianco dei Consorzi, con il supporto di Fondazione Qualivita, per l’utilizzo di prodotti Dop e Igp nel menu McDonald’s. Anche la sostenibilità ambientale ha un ruolo fondamentale per l’azienda. Un esempio di successo è il programma per l’eliminazione della plastica monouso dal packaging, in favore della carta riciclabile e certificata che ha consentito un risparmio di 1.120 tonnellate di plastica ogni anno. Ad oggi, oltre il 95% degli imballaggi è in carta certificata e riciclabile. L’impegno di McDonald’s a favore dell’ambiente si riverbera anche sulle infrastrutture del territorio, sul risparmio energetico e sulla mobilità sostenibile: basti pensare che il 100% delle nuove aperture è certificata CasaClima e che, entro il 2025, saranno 400 i punti di ricarica per veicoli elettrici in 200 ristoranti. Essere presenti sul territorio e fare parte di una comunità, significa anche ascoltarne i bisogni e agire di conseguenza, attraverso iniziative nazionali e locali sviluppate con istituzioni, enti o associazioni del terzo settore. Per citare un esempio: dal 2020 è attivo il progetto Sempre aperti a donare, in collaborazione con Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald, Banco Alimentare e Comunità di Sant’Egidio, che ha consentito in tre anni di distribuire mezzo milione di pasti alle persone più fragili su tutto il territorio.