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Operazioni M&A, l'analisi PwC: in Italia protagonista il food&beverage
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Se l'attività M&A a livello mondiale scende, l'Italia viaggia in controtendenza: +37% a volume secondo PwC; grazie alle 48 operazioni nel food&beverage. L'update semestrale dello studio di consulenza, relativo al mercato dei consumi al dettaglio, da un lato conferma il trend di crescita a doppia cifra registrato nel nostro Paese nel bienno 2018-20, dall'altro testimonia della vivacità del settore del fuoricasa come volano per gli investimenti.
Le attività M&A a livello globale rallentano.
Guardando al contesto globale, l'analisi di PwC segnala una riduzione del -12% a livello di volumi per l'attività M&A nel mercato dei consumi al dettaglio nel primo semestre 2023. Si tratta di un minimo storico dall'inizio del periodo pandemico, sulla scia della pressione inflattiva e dei relativi impatti sulla propensione al consumo. Il calo ha colpito principalmente le operazioni annunciate da investitori finanziari (-22% a volumi) e quelle di grandi dimensioni (-41% a valore). I segmenti di mercato maggiormente impattati sono prodotti per la cura della persona e della casa (-36%), la cui contrazione è legata al rinvio di decisioni di spesa discrezionale spesso finanziate con il ricorso al credito al consumo, ed eCommerce (-57%), che aveva beneficiato di un’ondata di attività M&A nel periodo post Covid.
PwC: Italia in controtendenza grazie al food&beverage.
Passando all'Italia, detto del trend sostenuto in egual misura da investitori strategici e finanziari, lo studio dell'azienda di consulenza consegna il primo posto al settore food&beverage con 48 deal annunciati (come l'ingresso di Red Circle in Poke House e quello di CDP in Granarolo). A seguire, ci sono i settori dello specialty retail (31 operazioni) e del fashion (28 operazioni). "A livello globale si prospetta un anno complesso per le operazioni di M&A, e, anche se le aspettative per il secondo semestre sono più positive, l’attività rimarrà significativamente più contenuta a causa delle difficoltà di finanziamento delle operazioni di maggiore dimensione e della cautela da parte degli investitori finanziari, soprattutto su segmenti considerati maturi. Lo scenario italiano è complessivamente più favorevole, grazie anche alla dimensione media inferiore delle aziende target, del tessuto industriale più frammentato idoneo per progetti di buy-and-build, di fondi specializzati su questa dimensione di investimenti, più facilmente finanziabile, con potenziali rinvii delle operazioni di M&A di taglio superiore", ha spiegato Emanuela Pettenò, partner PwC Italia, consumer markets & markets deals leader.
I driver del mercato dei consumi: digitale e sostenibilità.
In generale, gli esperti PwC stimano un rallentamento o anche solo un rinvio di alcuni processi, in attesa di riequilibrare il gap fra domanda e offerta tra acquirente e venditore. Nel settore retail e in alcuni segmenti del comparto leisure, per esempio, si prevede anche un aumento delle operazioni di ristrutturazione e di distressed M&A con controparti industriali “liquide” o fondi specializzati. Gli investitori strategici, invece, saranno protagonisti di attività M&A come strumento per accelerare la trasformazione o il riposizionamento dei propri business. In quest’ottica, si prospetta un crescente interesse per gli investimenti di natura tecnologica, inclusi D2C tramite modelli omnicanale e Intelligenza Artificiale Generativa, per incrementare la share di spesa nel portafoglio dei propri consumatori, oltre che per identificare nuovi potenziali clienti e trasformarli in consumatori. Un altro driver delle operazioni di investimento degli industriali sarà il crescente focus sugli aspetti di sostenibilità. Malgrado le pressioni inflattive abbiano eroso la spesa discrezionale dei consumatori, l’80’% è disposto a pagare un sovrapprezzo del 5% per prodotti sostenibili. Pertanto, secondo gli esperti PwC tutti gli aspetti di natura ESG rappresenteranno un elemento di valutazione di importanza crescente e le attività di revisione e rifocalizzazione sul core business delle aziende target si concentreranno sulle dismissioni di asset non strategici e in potenziale contrasto con questi valori.