Obbligo di utilizzo del Pos oppure no? Soglia 60 o 30 euro? O meglo nessuna soglia? La querelle attorno cui ruota la Legge di Bilancio che il Governo Meloni si appresta ad approvare nei prossimi giorni è stata risolta da Ubri - Unione dei brand della ristorazione italiana che sostiene "il pagamento elettronico per motivi innanzitutto economici: a fronte di un 1% di commissioni risparmiamo costi ben più alti" è la posizione dell'associazione espressa dal presidente Vincenzo Ferrieri.
Insomma, una posizione totalmente controcorrente rispetto alla narrazione degli ultimi giorni di cui la politica si è appropriata piegandola alle proprie esigenze. Un esempio? La relazione di Fabrizio Balassone, capo del servizio struttura economica del Dipartimento Economia e Statistica della Banca d'Italia, che ha analizzato la legge di bilancio evidenziando che "Le norme in materia di pagamenti in contante e l'introduzione di misure che riducono gli oneri tributari per i contribuenti non in regola (rottamazione delle cartelle, ndr) rischiano di entrare in contrasto con la spinta alla modernizzazione che anima il Pnrr e con l'esigenza di ridurre l'evasione fiscale". Più nello specifico, "con riferimento agli oneri legati alle transazioni effettuate mediante strumenti di pagamento elettronici è opportuno ricordare che anche il contante ha costi legati alla sicurezza (come quelli connessi con furti, trasporto valori, assicurazione, ndr). Nostre stime relative al 2016 indicano che, per gli esercenti, il costo del contante in percentuale dell'importo della transazione è superiore a quello delle carte di debito e credito", ha concluso il manager. Mettendo a confronto contanti e carte, la Banca d’Italia sottolinea come i costi privati di accettazione per l’esercente con i contanti siano di circa l’1%. La percentuale scende allo 0,65 nel caso di carte di credito o debito e allo 0,06% con i bonifici.
Oltre a questi rischi e costi legati al contante in sé, è la sua gestione a risultare gravosa per i ristoratori di Ubri. Pensiamo alla "persona che dovrebbe fermarsi, in ogni locale, per oltre un’ora dopo la chiusura, per il conteggio del contante, far quadrare la cassa, effettuare il versamento in Banca, il tutto in ore notturne notoriamente più costose, oltre a ciò è evidente il problema correlato di sicurezza e il tempo per la gestione della monete o banconote false", ha aggiunto Ferrieri. Di contro, l'utilizzo del Pos genera anche un effetto virtuoso fra pagamenti e accoglienza dal momento che "velocizzando i pagamenti, permette di servire un maggior numero di clienti e quindi un più alto fatturato. Da parte di un commerciante di buon senso e che sa fare i suoi conti ci pare quindi un falso problema quello del Pos. Altra cosa è per il gestore disonesto, che non fa scontrini, paga in modo scorretto i propri dipendenti o non li paga affatto per il lavoro straordinario di chiusura cassa", ha concluso Ferrieri a nome degli oltre 70 brand del food retail associati a Ubri.
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