Berberé, nel quarto punto vendita bolognese c'è spazio per Casa Madre

La quarta pizzeria cittadina di Berberè a Bologna ha un sapore tutto speciale. In via Murri, la nuova pizzeria sarà anche l'indirizzo del polo Casa Madre. In questo spazio che si richiama a un ingrediente essenziale per un'ottima pizza e all'artigianalità dell'arte bianca, l'insegna fondata dai fratelli Aloe - che proprio dal capoluogo emiliano iniziarono la loro attività nel 2010 - apre le porte a chi vuole imparare il mestiere e avviare un percorso professionale appagante, con la possibilità di continuare a crescere e a imparare a ciclo continuo; proprio come il lievito madre.

Cresce il network di Berberè a Bologna.

Ad oggi, il network dell'insegna conta 19 locali in 8 città italiane e una pizzeria a Londra, tutti gestiti in modalità diretta e che sono valsi il 5° posto della classifica mondiale Artisan Chains della guida 50 Top Pizza. A Bologna, il nuovo locale sarà solo la porta di ingresso al grande mondo di Berberè. Il brand, infatti, occupa tutta la palazzina con ampi spazi per la didattica teorica, una cucina professionale per le lezioni (con due forni e un'ampia zona impasti) e ovviamente il punto vendita. L'obiettivo è dare vita a un punto di incontro e scambio di conoscenze, non solo sulla tecnica ma anche sui valori e l'ecosistema aziendale. I moduli didattici saranno erogati sia ai neoassunti che alla forza lavoro già impiegata con masterclass tenute da professionisti del settore e dedicate a tutti i ruoli manageriali incaricati della gestione dei punti vendita. 

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Il progetto Casa Madre. 

"Il progetto - ha detto Salvatore Aloe - è dedicato alle persone che credono che questo sia un mestiere serio e bellissimo, che hanno voglia di imparare e intraprendere strade che letteralmente possano portarli in tutto il mondo. Ma anche a chi questo lavoro lo fa già da tempo e desidera continuare a crescere, o a chi ha bisogno di un nuovo inizio e ha solo la necessità di una guida per imparare e rimettersi in gioco. Casa Madre di Berberè è la celebrazione stessa del lavoro, la nostra risposta positiva e proattiva a chi crede che sviluppare un brand nel mondo del food significhi annullare l’artigianalità del lavoro. È il manifesto dell’industria più rappresentativa del Paese che vuole lasciare un messaggio lungimirante di immaginazione del futuro e investimento per realizzarlo. È, infine, l’impegno concreto nel fornire strumenti per reagire alla carenza di personale nel settore". Ha aggiunto Matteo: “Vogliamo dare la possibilità a chi è assieme a noi di imparare sempre qualcosa di nuovo, anno dopo anno, anche solo per il piacere di farlo. Al progetto imprenditoriale farà bene, perché avremo, sempre e sempre di più, persone gentili che servono pizze buonissime in posti bellissimi".