Dopo i due ristoranti di Como, Figli dei Fiori sbarca a Milano dove rinnova il ristorante-giardino Al Cortile: un'oasi di gusto e natura nel cuore della città. Tra le vecchie mura di via Giovenale, il gruppo ristorativo nato nel 2016 dall’idea di quattro amici e imprenditori con il desiderio di creare luoghi iconici in location esclusive, dove ogni esperienza unisce gusto, estetica e autenticità, punta su una cucina stagionale e un layout immersivo.
Come i due locali già attivi del gruppo, anche Al Cortile esprime la sua identità: un luogo dove i fiori hanno memoria, le piante custodiscono storie, e ogni piatto nasce dal ritmo della terra e dal battito del cuore. Spazi in cui il tempo si distende e trova la sua dimensione. A tirare le fila sono Christian Traviglia (che abbiamo intervistato anche per il progetto legato ai Burger di CiccioGame89r), Massimo Rusconi, Giorgio Maffei e Giovanni Costantino che, dopo l'avvio dei format Bistrot e Osteria, hanno deciso di cimentarsi nel fine dining meneghino trasformando una corte nascosta in un ristorante botanico; dagli arredi alla mise en place. "Con l’apertura di Figli dei Fiori Al Cortile abbiamo voluto piantare un nuovo seme nel cuore di Milano, un giardino segreto dove la cucina è solo l’inizio di un viaggio sensoriale. Con questo nuovo spazio vogliamo rallentare il tempo e far fiorire esperienze che lasciano il segno. E guardiamo con entusiasmo alla prossima apertura, prevista per la primavera 2026 a Bergamo Alta, in una location esclusiva dove, tra circa 1.000 mq di giardino e antiche botteghe romane del Trecento recuperate, intendiamo continuare a raccontare la nostra visione di ospitalità immersa nella natura e nella storia", ha dichiara Traviglia.
La cucina di Al Cortile è affidata a Gianni Tancredi, executive chef del gruppo. La propsota ruota attorno a una filosofia gastronomica legata al territorio e alla memoria dei sapori, fondata su un'attenta selezione di materie prime d’eccellenza miscelate con estro creativo. Tra i piatti simbolo del nuovo ristorante: Riso al salto, Risotto con ossobuco, Acquapazza mediterranea. Un'offerta rassicurante ma raffinata, che parla di stagioni, di gesti semplici e di estetica del gusto, pensata per una clientela attenta e cosmopolita. La stessa che può godersi il layout di una corte urbana trasformata in un giardino fiorito: un’oasi nascosta dove ogni dettaglio è curato per creare un equilibrio tra natura e bellezza. Gli ambienti interni e il dehors (per un totale di 140 coperti) sono stati progettati con materiali caldi, luci soffuse, e botanica viva: un’atmosfera intima e sospesa, dove il tempo sembra rallentare. Un’attenta selezione delle piante, dalle foglie generose e dalle sfumature differenti accompagna lo spazio, contribuendo a filtrare i suoni e rendere l’ambiente più ovattato e accogliente. I tavoli, avvolti da nicchie verdi e protetti dai rampicanti che salgono verso l’alto, si fanno piccoli rifugi di quiete e riservatezza, dove ogni incontro può fiorire in un’atmosfera di calma e discrezione. A completare questa sensazione di intimità, un accurato progetto di light design.
Figli dei Fiori Al Cortile, quindi, non è un semplice ristorante, ma un ecosistema emotivo e creativo che incarna la visione del gruppo: un mondo dove ogni esperienza prende forma tra sapori, suoni, profumi, materie vive e atmosfere curate nei dettagli. Questa apertura, d'altrondo, è solo uno dei tasselli del progetto Figli dei Fiori Restaurant: realtà che oggi abbraccia ristorazione, flower design, catering e progetti esperienziali, sempre guidati da una visione organica e artigianale, dove l’etica incontra l’estetica e dove la cucina diventa uno strumento per far fiorire relazioni, atmosfere e ricordi. Come detto, le basi di questo progetto sono: