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CDA: l'evoluzione del mercato beverage fra sostenibilità e formazione
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Con un network di 85 associati, CDA è un punto di riferimento nel beverage per l’Horeca che costituisce il 70% del fatturato (560 su 790 milioni di euro nel 2022). Anno particolarmente favorevole grazie a una convergenza meteo favorevole (anche per la diffusione dei dehors), il ritorno dei turisti esteri e la voglia di convivialità degli italiani. In totale, 86mila clienti serviti, di cui il 65% nel canale fuoricasa, dal bar diurno al locale serale. "Il mondo della distribuzione sta nel mezzo fra chi produce e chi consuma nei locali. Siamo quelli dell’ultimo miglio", afferma Lucio Roncoroni, direttore generale di CDA.
Da distributore a consulente, CDA guida l'evoluzione nel beverage.
Un ruolo che sta cambiando velocemente, in linea con il cambiamento dei consumi. "Le categorie di prodotto più gettonate sono state quelle legate alla mixology e i vini. Magari non in termini di volumi ma di valore: si vendono più bottiglie di maggiore qualità perché il consumatore seleziona sempre di più. Per questo anche il ruolo del distributore deve cambiare, avvicinarsi a quello di consulente", afferma Roncoroni. "Se un locale funziona, il primo a essere contento è il gestore e se lui vende, noi pure. Significa che il cliente è soddisfatto della proposta. Ovviamente c’è bisogno di professionalità, conoscenza, formazione per arrivarci", aggiunge. Lo stesso spirito con cui il consorzio si è affiancato alla terza edizione del Premio Bezzo, che ha coinvolto gli istituti alberghieri nella valutazione della loro proposta formativa. D'altronde, le sfide da affrontare non mancano: "L'ampia richiesta del 2022 ha anche causato delle difficoltà in un periodo di ripresa post-Covid: rotture di stock per la grande domanda, aumento dei prezzi per il costo delle vetrerie che fabbricano le bottiglie, inflazione generalizzata e aumento dei costi logistici ed energetici", ricorda Roncoroni.
Sostenibilità, tema acerbo ma centrale nel rapporto con il fuoricasa.
La carta da giocare, in questo senso, è quella della sostenibilità: "Un tema relativamente giovane per noi", confessa l'ad. A fine 2019, infatti, sono iniziati i primi dibattiti approfonditi sul tema in seno a CDA grazie alla collaborazione con Plef. "Abbiamo aperto i nostri orizzonti e iniziato un'operazione di coinvolgimento dei nostri soci per accompagnarli in questa fase di transizione che impatta su un mondo del fuoricasa ancora acerbo. Si fa molto sul fronte ambientale, meno su quelli sociali e di governance. Per questo, anche in un'ottica di sostenibilità economica è necessario mantenere i rapporti con l'intera filiera", sostiene Roncoroni. Compresa quella che va dalla scuola al lavoro in sala, cucina o al bar: "Ladddove c'è da investire in un processo di professionalizzazione, noi ci siamo. Agli studenti va offerta una prospettiva più ampia dell'attività che andranno a svolgere", conclude il direttore generale.
Premio Bezzo, premiazione e tavola rotonda il 5 giugno.
Il 5 giugno, a Milano, presso l'IPSEOA “Carlo Porta”, si terrà la cerimonia del Premio Bezzo 2022-23 preceduta da una tavola rotonda dedicata alla formazione. L'evento, arrivato alla sua terza edizione, rappresenta la tappa di un percorso promosso dalle associazioni Aiquav, Aregai e Plef per la promozione della ristorazione virtuosa, sia nel fuoricasa che nel turismo, nell'anno europeo delle competenze. Aperte quindi le iscrizioni all'appunamento che inizierà alle 17.30 e sarà diviso in due parti: una tavola rotonda di approfondimento e la cerimonia di premiazione. Per registrarsi, questo il link.