Con un traffico passeggeri in crescita e la continua evoluzione del profilo del viaggiatore, cambia anche il travel retail, come dimostra l'analisi Atri. Elaborando i dati pubblicati da Etc (European travel commission), infatti, emerge come anche l'Italia sia attraversata da un fenomeno più ampio che dovrebbe spingere il canale delle spese nei luoghi di viaggio verso una crescita del +9,85% da qui al 2030.
Le prime evidenze di questo trend, secondo l'associazione di categoria, si registrano già in questo periodo invernale con il 73% dei viaggiatori che intendono visitare il Vecchio Continente (+6% rispetto allo scorso inverno). Sono pronte a spostarsi persone di tutte le generazioni, tuttavia l'aumento annuale è trainato dagli europei di età compresa tra 35-44 anni che rappresentano il 78% dei potenziali viaggiatori. La metà degli europei (51%) pianifica di esplorare destinazioni meno turistiche nei Paesi che visiteranno. Tra coloro che viaggeranno questo inverno, il 68% intende fare un viaggio di piacere, il 15% una visita ad amici o parenti, e l'8% intraprenderà un viaggio di affari. Il 38% degli europei effettua un unico viaggio invernale, mentre un significativo 56% prevede di viaggiare più volte, in particolare i più giovani (18-24 anni) sono propensi a intraprendere diversi viaggi (60%), mentre tra chi ha più di 55 anni solo il 42% farà più di un viaggio nel 2025. Gli spostamenti della durata di 4-6 notti rimangono la scelta più popolare tra gli europei (43%) in aumento del 3% rispetto all'anno scorso. Aumenta anche il budget, con il 39% dei viaggiatori che prevede di spendere oltre 1.500 euro (+5%). Si conferma alta la scelta del trasporto aereo per gli spostamenti (53%), mentre i viaggi in auto sono scesi al loro livello più basso mai registrato dal settembre 2020 (26%). I viaggiatori più propensi a scegliere di viaggiare in aereo sono i britannici (74%) seguiti dagli spagnoli (71%) e dagli italiani (65%). Tra le destinazioni preferite per un viaggio in Europa svetta la Spagna con il 6,9% delle preferenze, seguita dalla Francia (6,8%) e l’Italia (6,2%). Fra le esperienze più ricercate, il 15,3% fa riferimento alla cucina e alla gastronomia.
Dunque, nonostante l’attuale crisi geopolitica, le prospettive per i viaggi internazionali sembrano positive e quindi favorevoli al comparto del travel retail. Altrettanto positivi sono i progressi nella tecnologia, nella digitalizzazione e nella domanda di acquisti esperienziali che stanno stimolando il coinvolgimento dei consumatori. In particolare negli scali aeroportuali, il viaggiatore è sempre più alla ricerca di un ambiente di vendita attraente e coinvolgente, come evidenziato dalla crescente prevalenza di visite d’impulso negli store, soprattutto per i passeggeri europei. Quanto ai generi, sono le donne e i viaggiatori leisure i più propensi a effettuare visite non programmate nei negozi del duty free rispetto agli uomini, e ai viaggiatori business. Altro importante cambiamento di tendenza nella motivazione di ingresso in un negozio: il "vantaggio del prezzo" non è più determinante. Riproducendo dati di Dfwc e di Mind1Set, Atri evidenzia come la decrescita di questa motivazione continuerà nel 2025, arrivando al punto che meno di un sesto degli acquirenti visiterà i negozi aeroportuali per il vantaggio di prezzo. Infine, le esperienze in negozio diventano sempre più importanti fattori di acquisto, esperienze che sono definite da diversi fattori tra cui il packaging accattivante, la possibilità di provare e testare i prodotti, gli allestimenti attraenti, gli eventi speciali e le esperienze a tema.
Evoluzioni che arrivano da lontano: "Nel 2025 il travel retail nel mondo dovrebbe aumentare per arrivare fino a 100 miliardi di dollari con un tasso di crescita annuo composto del 7,5% dal 2019 al 2025; ovunque, dalle stazioni agli aeroporti italiani, abbiamo assistito al raggiungimento e superamento dei volumi pre-pandemici con un fondamentale contributo dei viaggiatori internazionali. Abbiamo affrontato l’aumento inflattivo in Italia in modo ancora migliore di altri Paesi, grazie alla nostra incredibile voglia di risalire la china dopo un biennio decisamente difficile. Sicuramente è stato importante il riscontro avuto dalla riduzione della soglia del tax free shopping da 154,95 a 70,01 euro, un provvedimento del ministero del Turismo che ci consente di tirare le fila in modo incoraggiante a fine 2024 con performance che rivelano incrementi ancor più significativi del retali tradizionale", ha dichiarato Stefano Gardini, presidente Atri durante un webinar sul tema dal titolo Uno sguardo all’aviation e al travel retail 2025.